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Mario: la nuova serie di Maccio Capatonda

Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, dal suo esordio su Mai dire Gol con il trailer La Febbra ci ha sempre regalato grandi risate. I suoi trailer hanno spopolato sempre più creando perle di comicità come “L’italiano medio” e “L’uomo che non reggeva l’alcool”, per citarne solo due fra i tanti. Ma Maccio e la sua compagnia non si sono mai fermati e si sono dati anche a vari serial principalmente web sul canale Flop TV. Ultima in ordine cronologico è la serie “Babbala e il ragazzo idiota”, una serie di 10 episodi da pochi minuti ciascuno, chiaramente ispirata ai telefilm più trash degli anni '70/'80, fra cui Hulk, Wonder Woman e un pizzico dei Power Rangers.

Dopo tutte queste perle eccolo arrivare insieme al suo gruppo storico a Mario, la sua prima serie, pensata per la tv. La differenza principale dalle sue precedenti opere è la durata, infatti per la prima volta vediamo delle regolari puntate da circa venticinque minuti ciascuna, una vera sfida!

Eravamo molto curiosi di vedere come si sarebbe comportato Maccio con un formato così diverso rispetto ai suoi One-Shot da web e, come immaginavamo, non ci ha delusi, anzi! Il mix su più livelli narrativi ci è piaciuto parecchio. Mario narra le storie del giornalista Mario interpretato da Maccio Capatonda, uno dei migliori presentatori in circolazione. Un giorno la sua rete è acquistata dalla terribile Micidial Corporation, una società senza scrupoli e senza morale modello dei nostri giorni (con anche un sito ufficiale!). La società inizia ad inserire sponsor assurdi in mezzo al telegiornale come la Raggrumina, un medicinale contro la diarrea o le bacchette fumanti. 
Mario non riesce a sopportare questa situazione, lui non si compra, e decide perciò di dimettersi, ma Mr. Micidial, interpretato da un magistrale Rupert Sciamenna, glielo impedisce per via di una clausola “diagonale” sul contratto, ma promette che ignorerà tale cavillo se trasformerà suo figlio (G)inetto, interpretato dal grande Herbert Ballerina, in un giornalista. Mario a malincuore decide di accettare.

Maccio Capatonda offre una comicità pienamente nel suo stile, prendendo di mira tv spazzatura, la stupidità e i preconcetti, di cui ormai ogni canale è saturo. 

Esempio magistrale sono proprio i telegiornali che parlano di tutt’altro tranne che di notizie serie, e soprattutto il business della cronaca nera, dove ormai alcuni personaggi della televisione italiana sguazzano quasi da moderni iettatori, annullando il rispetto per le vittime e i loro familiari, fino a rendere famoso il colpevole.
A questo si aggiungono altre chicche come il televoto e le suonerie più idiote del momento, l’immancabile rubrica di cucina ormai abusata su ogni rete, il meteo e il mistero del Molise e gli spot pubblicitari senza alcun senso. Mario con la sua satira fa un sunto divertente delle principali schifezze presenti sulle nostre reti. A tutto questo si aggiunge la carica nonsense che da sempre contraddistingue lo stile del comico, fra i nomi improbabili di località come Mazzolate sul Cranio e di personaggi come Pino Cammino (che fa il passante di professione), alle parlate sgrammaticate di certi personaggi. 
Il genio di Maccio non sarebbe tale senza il suo cast storico a supportarlo. Oltre ai già citati Herbert Ballerina, visto in diversi ruoli idioti eccezionalmente interpretati, e il grande Rupert Sciamenna, troviamo: Ivo Avido, la guardia custode dello studio, Anna Pannocchia nel ruolo della truccatrice innamorata di Mario e con gravidanze isteriche da polpettone e Katherine J. Junior. In definitiva le prime due puntate di Mario sono promosse appieno, ora non ci resta che vedere se la serie reggerà sulla lunga distanza e se il povero Mario troverà uno spiraglio nel buio!

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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