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Top 5 D&D: I cinque migliori paladini che non ti aspetti

La classe? Paladino. Il contesto? Qualunque, purchè non sia medievale fantasy. Dai, che abbiamo quasi finito!

Siamo in dirittura d’arrivo nella nostra serie di articoli dedicati alle migliori interpretazioni delle varie classi di D&D provenienti da contesti lontani dal “classico”. Vi ricordiamo le regole: basandoci in particolare sulla Quinta Edizione di Dungeons & Dragons vi proponiamo una classifica di cinque personaggi provenienti da libri, fumetti, videogiochi e quant’altro che secondo noi, stiracchiando un pochino la definizione, possono essere ascritti in una specifica classe del personaggio. Per rendere le cose più interessanti, abbiamo escluso ogni opera che sia fantasy medievale. Siamo andati in ordine alfabetico, e oggi siamo arrivati ai paladini!

Il paladino

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Ahh, il paladino. Quello che una volta era considerato il personaggio più banale, stereotipato e monodimensionale del gioco, oggi…beh, lo è ancora, direbbe qualcuno. Ma non noi! Già, perché siamo decisi a restituire la dignità di cui l’Eroico Cavaliere Senza Macchia è stato è stato privato fin da troppo tempo. A dire la verità, non faremmo molta strada in questa nostra cerca, se non avessimo un alleato importante: la Quinta Edizione di D&D! Finalmente, infatti, nella più recente incarnazione del Manuale del Giocatore troviamo una rielaborazione piuttosto radicale della classe, che offre molte più sfaccettature rispetto a quello che potremmo aspettarci. Il paladino non è più soltanto il “guerriero legale buono” con l’imposizione delle mani. Ora offre delle notevoli e benvenute opzioni di roleplay: stiamo parlando dei diversi “giuramenti”. Ora: nella Quinta Edizione ogni classe ha a disposizione diverse scelte, delle specializzazioni, che cambiano in maniera anche importante non soltanto il set di abilità a disposizione, ma spesso anche il senso interpretativo della classe. I maghi hanno la scelta della scuola, i chierici hanno la scelta del dominio, i ladri devono decidere se essere assassini o, appunto, ladri. I paladini, invece, devono scegliere quale giuramento prestare, e in base a questo l’intero modo di giocare il personaggio cambia radicalmente. Abbiamo il giuramento della Devozione, che conduce ai classici ideali di onore, protezione dei deboli, lealtà e bontà propri del “solito” paladino. Poi c’è il giuramento degli Antichi, che prestano quei paladini che, invece di dedicarsi alla difesa della legge e dell’ordine “mondano”, decidono di partecipare a una lotta cosmica, di diventare guerrieri della Luce nell’eterna lotta contro l’Oscurità. Una battaglia primordiale, antichissima, molto più dei contingenti codici morali nati dalle fugaci e relative sensibilità dei mortali. E infine c’è il giuramento della Vendetta, che è proprio di coloro che decidono di combattere contro il male, anzichè per il bene. E’ una differenza sottile, ma enorme: un paladino della Vendetta non si sentirà necessariamente in dovere di compiere buone azioni, preferendo piuttosto fare tutto ciò che è in suo potere per distruggere chi perpetra il male. Nella classifica abbiamo cercato di offrire esempi di queste diverse sfaccettature. Come sempre, se avete altre idee o se pensate che abbiamo scritto scempiaggini, sapete dove trovarci!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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Un commento

  1. Ed ecco che abbiamo il miglior articolo di questa serie! (Si sente solo un po’ la mancanza dei consigli musicali che firmavano l’Università Invisibile)

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