Vi ricordate certamente di Zombieland, il film del 2009 che si prende gioco della piaga dei morti viventi, buttando sul ridere tutto il fenomeno dell’apocalisse. Tutti volevano un sequel, ma ora abbiamo qualcosa di potenzialmente meglio, il pilot di una serie TV. Per ora si tratta soltanto di un episodio pilota, che insieme ad altri dieci è stato mandato in onda da Amazon, chiedendo al pubblico di scegliere quale diventerà una serie TV prodotta e mandata in onda entro fine anno. Zombieland sembra essere il favorito, anche grazie all’enorme quantità di fan che, dopo aver visto il film, non aspettavano altro che un’occasione come questa, e noi di Orgoglio Nerd naturalmente non siamo da meno.
Il film del 2009 era incentrato sulle vicende di quattro sopravvissuti all’apocalisse zombie: Columbus, Wichita, Little Rock e il famigerato Tallahassee. La serie mantiene gli stessi personaggi della pellicola originale, cambiando gli interpreti, cosa che fa un po’ storcere il naso inizialmente, ma ci si abitua subito.
Il protagonista, e voce narrante, è un ragazzo che nel gruppo si fa chiamare Columbus, il nome della città da cui proviene (secondo una regola che si sono dati), nel film era interpretato da Jesse Eisenberg, nella serie da Tyler Ross. È il classico ragazzo che verrebbe definito “sfigato”, timido, magrolino, non troppo bravo coi rapporti umani, ma grazie alla sua lista di regole se la cava più che bene a Zombieland. Columbus ha una relazione ricca di alti e bassi con Wichita (fu Emma Stone), una tipa forte e indipendente che fa sempre di testa propria e che si è unita al gruppo insieme alla sorella Little Rock (fu Abigail Breslin). E' la più piccola dei quattro, ma non per questo meno agguerrita, e fa da subito amicizia con Tallahassee, l’uomo in cerca di Twinkie. È il primo a unirsi a Columbus e sembra che il suo unico scopo nella vita prima di incontrarlo fosse trovare una particolare merendina che amava molto. D'altronde, quando potresti essere l’ultimo uomo sulla Terra, dovrai pur trovare un qualche motivo per tirare avanti, e le merendine sono un ottimo incoraggiamento. Godetevi le piccole cose.
Dopo aver lasciato Pacific Playland insieme (alla fine del film), questi quattro soggetti si ritrovano ad affrontare Zombieland come una famiglia. In particolare, nel pilot, li incontriamo a Los Angeles mentre discutono la possibilità di cercare altri sopravvissuti a cui unirsi per formare una comunità. Grazie all’operatrice di un'agenzia di assistenza stradale scoprono l’esistenza di una comunità di umani zombie-free, sulla costa orientale, a più di 80.000 km da loro: troppo lontano. Scartano l’idea e si mettono in contatto con gli altri sopravvissuti nelle vicinanze per farli unire a loro, ma l’impresa si dimostrerà più ardua di quanto si aspettassero.
Il pilot dura soltanto mezz'ora ma, quando si riesce a superare la delusione dovuta al cambio degli interpreti, si riconosce molto bene lo stile di Zombieland. Non ci sono il senso di inquietudine, l’horror e l'angoscia dei classici film sugli zombie, ma il tutto è rimpiazzato da un po’ di sano ridiamoci su. L’humor è la caratteristica della serie, come lo è stato del film e, fra le massime di vita di Tallahassee, l’imbranataggine sentimentale di Columbus e gli incidenti improbabili che capitano ai sopravvissuti che i quattro vanno a trovare, si sorride spesso. La caratterizzazione dei personaggi differisce da quella del film, cosa naturalmente anche dovuta al cambio degli attori, ad esempio Tallahassee perde parecchio dell’aspetto rude che aveva originariamente e acquista un’aria molto più da bambinone. Tuttavia le differenze non risultano eccessivamente di disturbo allo svolgersi della storia, anzi posso essere un interessante cambiamento. Sono stati mantenuti tutti quei riferimenti alle “regole per sopravvivere a Zombieland” e “L’uccisione di zombie della settimana”, che rendono il pacchetto decisamente più piacevole.
È presto per giudicare se la serie sarà divertente e interessante quanto il film o meno, per ora abbiamo un primo episodio che ha sicuramente un potenziale. Il collegamento col film è lineare, diretto e chiaro. Se non ci si perderà nella banalità, ripetendo all’infinito le stesse battute sugli zombie, o rendendo troppo smielata la relazione tra Columbus e Wichita, l’esperimento potrebbe risultare molto interessante. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della produzione della serie! Ecco qui il pilot!
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