Oggi vedremo la cerimonia di apertura a Rio De Janeiro in Brasile della XXXI edizione dei giochi olimpici moderni.
Dal 1896, quando Pierre De Coubertin decise di riprendere la tradizione degli antichi greci, ad oggi, ogni quattro anni gli atleti di tutto il mondo si ritrovano per competere all'insegna dello spirito olimpico di lealtà e divertimento.
Ora, in preda alla nostalgia, abbiamo inserito la nostra VHS nel videoregistratore e ci siamo visti “Pippo alle olimpiadi”. Questa raccolta di cortometraggi datati anni ’40 raccontano in modo pippesco alcune delle discipline praticate alle olimpiadi quali l’atletica leggera, il nuoto, la pallacanestro, l’equitazione e via dicendo. Forse lo ricordate anche brevemente in Roger Rabbit.
Le risate non si fanno attendere con il goffo Pippo ma, all'occhio di uno sportivo, si possono notare degli anacronismi e delle incongruenze con gli sport odierni. Effettivamente bisogna pensare che quei corti sono stati creati tra il 1941 (Pippo e l’arte del sciare) ed il 1949 (le esercitazioni di Pippo), quindi possono a tutti gli effetti definirsi “datati”. Nonostante questa pecca sui regolamenti o sull’abbigliamento sportivo queste storie sono terribilmente attuali e ci hanno fatto pensare a un bellissimo “what if…”: cosa accadrebbe se alle olimpiadi di Rio 2016 vedessimo scendere in campo gli atleti di Topolinia e Paperopoli?
Lo sappiamo bene che Topo in questi anni ci ha abituato a leggere storie sulle olimpiadi di ogni genere e tipo (o topo) però sono sempre state contestualizzate a livello fumettistico. Quello di cui parliamo, e che la nostra fantasia nerd ha partorito guardando questi corti, sono confronti con atleti esistenti.
Per tanto potremmo assistere ad una finale dei 100 metri piani dove Bolt potrebbe vedersela con l’unico atleta topolinese con le leve lunghe come le sue, ovvero Pippo. Oppure potremmo fare il tifo per le tre squadre di tuffi sincronizzati paperolesi: squadra femminile Emy ed Evy, squadra maschile Qui e Qua, squadra mista Ely e Quo. Che ne dite invece di zio Paperone nella fossa olimpica a fare tiro al piattello? Con quella vecchia spingarda caricata a sale tirerebbe giù un gran quantitativo di piattelli. L’elenco potrebbe andare avanti giocando con gli stereotipi di ogni personaggio: ad esempio Gastone potrebbe tranquillamente vincere una medaglia d’oro come fece Steven Bradbury durante le olimpiadi invernali del 2002, per pura fortuna.
Ma dello spirito olimpico che mosse De Coubertin a far ripartire le olimpiadi e che gli fece dire “L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene”, quanto di questo spirito è ancora vivo?
La fiamma olimpica, che ne è il simbolo, deve essere portata, tramite una torcia con il metodo della staffetta, in giro per tutte le nazioni partecipanti ai giochi, partendo dal luogo delle prime olimpiadi (Olimpia, Grecia) fino alla città ospitante, senza che si spenga mai. Quest’anno, come anche nelle edizioni precedenti, ci sono stati tentativi, da parte di manifestanti, di spegnimento della fiamma.
Questa azione, a nostro avviso incarna un po’ la situazione in cui si trova ora lo spirito olimpico: atleti dopati, squalificati per anni ed ora ammessi alle gare e atleti che tramite un’attenta selezione genetica fatta alla nascita (doping genetico, ebbene si esiste) si sono ritrovati dopo anni a partecipare a questa edizione, sviliscono alquanto gli ideali di lealtà che il povero monsieur De Coubertin aveva pensato.
Tanto per capirci vi proponiamo un altro parallelismo. Immaginate la gara dei 10000m. I 10mila sono la gara più lunga su pista dell’atletica leggera, dopo di essa c’è solo la maratona che però è fatta su un percorso cittadino e non su un circuito. Dicevamo, sulla linea di partenza oltre agli imbattibili Kenioti ed Etìopi troviamo un aitante Steve Rogers degli stati uniti. Ora al via il nostro Steve, che ricordiamo essere dopato in quanto nelle sue vene scorre il siero del super soldato, staccherà subito il gruppo di atleti che dovrà sorbirsi ad ogni sorpasso un sonoro “a sinistra!”.
Sperando di assistere a dei giochi olimpici all’insegna della lealtà, dello spettacolo sportivo, sperando di assistere a nuovi record ottenuti onestamente e ad una rinascita dello spirito olimpico così come nacque 120 ani fa vi auguriamo buoni giochi olimpici. Seguiteli con noi e supportate a distanza i nostri atleti. Non dimenticatevi che finite le olimpiadi vi saranno le paralimpiadi, altro evento degno di nota per la quantità di super atleti presenti.
Vi lasciamo con una verità scomoda: nel 1979 Pippo aveva continuato la sua missione per le olimpiadi con l'uscita di un pesante volume marcato Disney dall'altisonante titolo: Goofy Presents The Olympics: A fun and Exciting history of the Olympics from the ancient games to today
Per veri intenditori!