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What If…?: lettera d’amore con un twist | Recensione

Abbiamo visto in anteprima alcuni episodi della nuova serie Marvel, ecco cosa ne pensiamo

Tra i progetti Marvel Studios destinati a Disney+ abbiamo già potuto vedere una discreta varietà. I tre show finora pubblicati hanno mostrato un interessante mix tra prodotti più tradizionali e più sperimentali. What If…? cade sicuramente verso la seconda estremità dello spettro, un po’ per il suo concept, un po’ perché è la prima serie animata del franchise. Abbiamo potuto vedere alcuni episodi in anteprima e siamo pronti a raccontarvi cosa ne pensiamo.

What If…?, seguiamo l’Osservatore nel Multiverso

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©Marvel Studios 2020. All Rights Reserved.

La premessa di questa serie TV sta tutta nel suo titolo, traducibile con “Cosa succederebbe se…?“. Una singola scelta, a volte davvero minima, può cambiare la storia che conosciamo bene, dando vita ad avventure completamente nuove. Un’idea che è stata già molto fortunata nei fumetti, esplorando la mitologia dell’universo Marvel con un taglio trasversale e ora torna anche nelle sue trasposizioni. Il nostro Virgilio nel viaggio tra gli universi alternativi è l’Osservatore, figura che i lettori degli albi della Casa delle Idee conoscono molto bene.

Questo show non avrebbe potuto arrivare in nessun altro momento del franchise. La Fase 4 costituisce un punto di svolta per il Marvel Cinematic Universe, a metà tra la chiusura del suo primo grande ciclo e la posa delle basi per il futuro. È quindi l’occasione perfetta per fermarsi a riflettere sul passato, ripercorrendo la già molto corposa storia creata in questi tredici anni tramite più di venti film.

L’approccio alla riscrittura delle vicende non è solamente narrativo, ma abbraccia ogni aspetto del MCU. What If…? è una lettera d’amore a quanto finora visto nelle avventure degli eroi Marvel, rivisitandole in maniera completa. Nel corso degli episodi potremo rivivere momenti chiave sotto uno sguardo nuovo.

Inquadrature iconiche con elementi cambiati, ribaltamenti di sequenze cementate per sempre nella memoria dei fan, personaggi che hanno cambiato il proprio percorso per minime variazioni sulla strada. What If…? riprende tutto quello che abbiamo imparato a conoscere e amare, riuscendo al contempo a celebrarlo e andare oltre, regalandoci nuovi momenti chiave a cui siamo già affezionati. Un esperimento complesso, una linea difficile su cui procedere in equilibrio, ma per quanto abbiamo visto, sicuramente riuscito.

L’effetto farfalla come stile di vita

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©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Quando si parla di viaggi nel tempo e timeline alternative, un concetto che ritorna spesso è quello dell’effetto farfalla. In poche parole questo significa che basta davvero pochissimo per cambiare il corso della storia. Ogni singola decisione presa, per quanto possa apparire insignificante, ci porta in una direzione totalmente diversa.

What If…? applica questa idea in maniera totalizzante. In ciascun episodio assistiamo alle conseguenze imprevedibili di quella che in apparenza è una scelta, un evento minimo. Non si tratta solamente di un cambio di chi c’è sotto la maschera di un supereroe. Il cambio di un elemento da vita a una storia interamente nuova, che magari incrocia in alcuni punti quella già vista, ma ci arriva comunque in maniera completamente differente.

Quello che però ci ha davvero affascinato è la profonda varietà dello stile di narrazione. Proprio come nelle prime tre Fasi del MCU abbiamo assistito a progetti con un’anima comune ma diversi fra loro, lo stesso vale per gli episodi di What If…?. Ciascuno ha un approccio proprio, personale e caratteristico, spesso richiamando quello delle pellicole su cui si basa. Un’altra testimonianza di quell’amore di cui parlavamo sopra, ma anche del desiderio di sperimentare sempre più con questo show.

Unica vera costante, oltre allo sguardo dell’Osservatore sempre aleggiante sulle diverse vicende, è l’animazione. Lo stile è sicuramente particolare, in un mix tra un approccio più realistico e un’influenza non indifferente dei cartoon sui supereroi che tutti noi abbiamo conosciuto da piccoli. In un momento iniziale può risultare meno semplice del previsto, ma dopo pochissimo ci si adatta e poi lo si ama completamente.

What If there was more?

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©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

In qualche modo What If…? ci offre un momento di respiro nella maratona di contenuti del Marvel Cinematic Universe che non sembra destinata a fermarsi. Si tratta, almeno sulla carta, di un prodotto che richiede meno attenzione e analisi rispetto a quanto visto finora. Certo, questo a patto che la sua anima legata al Multiverso non si traduca in collegamenti con tutti i progetti della Fase 4 che richiamano questo concetto.

Questo però non deve far passare l’idea che What If…? sia un prodotto secondario o ‘perdibile’, anzi. Gli appassionati del Marvel Cinematic Universe adoreranno riscoprire con questo nuovo taglio le avventure che hanno già amato. Non solo, ma avranno la possibilità di vedere personaggi rimasti in seconda linea brillare con un ruolo finalmente da veri protagonisti. È un’esperienza eccezionale, che lascia il desiderio di averne ancora.

Non stiamo parlando solamente di nuove puntate, di nuovi universi alternativi da esplorare. Quello che colpisce è quanto quelle piccole variazioni nella storia diano vita a storie accattivanti e coinvolgenti, complesse e interessanti, che vorremmo potessero estendersi anche oltre il proprio episodio. Ciascuno di essi potrebbe essere un pilota per un nuovo progetto tutto da scoprire, magari anche in live-action. E chissà che i Marvel Studios non decidano un giorno di accontentarci…

Il primo episodio di What If…? sarà disponibile dall’11 agosto su Disney+.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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