Un Hacker ed un Fixer entrano in un Caffè.
Sembra l’inizio di una barzelletta, ma è anche l’inizio di una delle infinite avventure che saremo chiamati a risolvere in Watch_Dogs, già disponibile per tutte le piattaforme ludiche.
Ho speso parecchio del mio tempo a Chicago in questi giorni, e posso dirmi soddisfatto da questo intrigante progetto di Ubisoft. Inizialmente mi era sembrato molto un qualcosa di “già visto, e già fatto”, ma ho veramente incominciato ad apprezzarlo una volta che la storia e le missioni secondarie sono partite. Inizialmente c’è stato un attimo di disorientamento vedendo la mole di informazioni ed azioni possibili fin dal primo istante di gioco, e l’impressione di essere finito in un evolutissimo incrocio tra GTA e Assassin’s Creed era fortissima. Camminando tra la folla, intercettando le loro abitudini digitali, ho compreso invece l’essenza del gioco. Non siamo soli, mai, c’è qualcuno che ci segue e ci spia. La nostra privacy è continuamente violata da altri che come noi cercano di risolvere le loro avventure, in un ben riuscito mix tra Single e Multi Player.
I cittadini digitali che vivono Chicago mi erano sembrati inizialmente chiassosi, inclini a combinare danni in strada, e fastidiosamente rispettosi di regole automobilistiche non esattamente corrette nel nostro stato, ma ho meglio colto l’essenza di tutto questo quando cercavo di mimetizzarmi tra di loro per gabbare dei dati ad un inconsapevole giocatore. L’esperienza maturata dal Multiplayer di Assassin’s Creed si vede e si sente. Se prima dovevamo essere il bot perfetto per arrivare alle spalle dei nostri nemici, ora invece dobbiamo essere più vivi che mai, in una città dove tutti hanno qualcosa da fare ed un posto da raggiungere, dove un povero giocatore intento a risolvere le sue vicende contro i malvagi che vogliono sopraffare Chicago, non ha la minima idea che il tizio nel furgoncino dei gelati che lo segue sia io, che gli rubo dati e preziosi punti nella classifica Online. L’effetto paranoia è perfettamente riuscito, il nostro eroe è un fuggitivo, un sopravvissuto dalle indubbie capacità di hacking, guida, e combattimento, è l’assassino del 22° secolo, quello che non è nemmeno mai stato nel luogo del delitto, perché lo seguiva in remoto dallo smartphone. E’ “l’uomo comune” che si stava allacciando le scarpe a due isolati, o era in fila per gli hot dogs. Se in alcune meccaniche e bachi il gioco può sembrare un collage di “altri giochi” è invece unico nel modo di mettere tutto insieme in una storia avvincente, ed in un mondo che sta in piedi da solo. Si potrebbe anche solo accenderlo per infestare le partite degli altri giocatori e sarebbe divertentissimo lo stesso (forse con un match making un pochino più veloce e solido, visto che diverse volte le connessioni tra giocatori saltano facendo fallire piani abilmente preparati o pedinamenti di decine di minuti). Nel panorama di giochi Next Gen usciti di recente ammetto che sia tra i pochi che merita il suo prezzo perché è completo fin da subito e non dà quel orribile senso di essere dei beta tester che hanno appena speso 70€ per far raccogliere dati su cui produrre degli add-ons da mettere negli immancabili “Season Pass” ormai di moda per qualsiasi titolo (anche per Watch_Dogs è già uscito l’annuncio relativo).
Su quale piattaforma convenga giocarlo ? Su quella che più vi piace, rende bene su tutto, anche se su PC ha dato inizialmente qualche problema grafico, non dando esattamente il 100% di quello che avrebbe dovuto (vi lascio “il tizio alla Total Recall“ negli screen qui sopra per dare un’idea).
Il gioco raggiunge bene il suo obbiettivo di creare una city che non sembri piatta e riempita di pupazzi stupidi, e ci tiene davvero sempre sulle spine, perché non solo nella storia siamo un tizio cui tutti vorrebbero mettere le mani addosso, ma abbiamo sicuro uno o più giocatori alle spalle che stanno facendoci qualcosa di cui non ci stiamo accorgendo, e la sopra citata paranoia sale a livelli immensi quando siamo coinvolti in qualche avventura. Nelle mie sessioni online ho rubato dati da dentro un cespuglio mentre il mio bersaglio era un giocatore braccato su un tetto di una casa con addosso 20 poliziotti e 2 camioncini delle SWAT. Sono sicuro che cercare in quel cespuglio fosse l’ultimo dei suoi problemi, e a mia volta ho sgamato uno nascosto in una scatola (nostalgico di Metal Gear sicuro) che si è preso una pallottola in testa per aver cercato di rubare i miei sudatissimi punti Online.
È un gioco maturo, con infiniti riferimenti, come sempre un po’ stereotipati, della vita reale di noi appassionati gamers e navigatori della rete, che ci lascia un interrogativo inquietante di fondo:
c’è qualcuno che mi sta guardando dalla fotocamera del telefono mentre scrivo queste righe?
Ps.
Vi sfido a non ridere quando troverete i dati dei Kinect del “tizio di Call of Duty”, e “tizio di Assasin’s Creed” fatemi sapere se li avete beccati, e quanto pensate che il nostro mondo sia ormai diventato simile a quello rappresentato in Watch_Dogs.
Ci rivediamo per l’E3 !