Verso la fine degli anni '90 il mercato dei videogiochi era dominato da titoli del calibro di Super Mario e Tomb Raider e la maggior parte di essi era rivolta ad un pubblico giovane. Però tutti i bambini crescono e crescono anche i loro interessi. Era il 1996, per la precisione, e per la prima volta nella storia due visionari si resero conto che era possibile creare un capolavoro destinato agli appassionati di videogame ormai cresciuti
Stiamo parlando di Sam Houser e David Jones e se non avete capito che gioco stiamo per analizzare ve lo diciamo subito: è Grand Theft Auto (meglio conosciuto come GTA). Questi due giovani presero in mano il timone del mercato dell'intrattenimento videoludico e ne cambiarono bruscamente la rotta. Incontrarono scogli e molti altri ostacoli. Li superarono? Guardate il successo di GTA e giudicate voi.
Se siete curiosi di saperne di più a riguardo, David Kushner ha raccolto in un unico libro tutta la storia di questa impresa epica, ci racconta tutti gli aneddoti, gli alti e i bassi, i successi e le polemiche raccogliendo le informazioni direttamente dai protagonisti. Questo e altro ancora possiamo trovare in Wanted – La storia criminale di Grand Theft Auto.
Ma cos'è Wanted? Possiamo definirlo un romanzo moderno o un saggio d'azione. Non è un libro tratto da un videogioco, di questi ce ne sono in abbondanza, è un libro che parla di un videogioco, di Grand Theft Auto. Ne parla in un modo talmente avvincente che pare di trovarsi all'interno di una storia criminale.
Chi sono i protagonisti di questa storia?
In primo luogo troviamo l'esuberante Sam Houser. Egli è uno degli ideatori, produttori, autori di GTA. Sam è un ragazzo inglese, classe 1972, di famiglia benestante, con un amore incondizionato per gli USA, per la cultura hip-hop, per la musica rock e, insomma, per tutto ciò che trasmette ribellione nei confronti della società di quegli anni. Sam, già da ragazzino, si comporta come una Rockstar. Al suo fianco troviamo il fratello, Dan, un personaggio "secondario"che però aiuterà Sam a compiere la sua impresa.
In secondo luogo abbiamo David "Dave" Jones, ragazzo scozzese, tipico nerd: goffo, maniaco di computer, rosso di capelli e con tanto di occhiali, vittima di bullismo e una passione irrefrenabile per gli arcade a cui poteva giocare nel bar vicino casa: Space Invaders e Galaga. Non poteva fare altro che creare videogiochi. Impara a programmare, riunisce un piccolo gruppo di amici nerd che lo aiutano e lo sostengono nella sua impresa.
È bastato poco perché i due andassero d'accordo e nel lontano 1988 fondano la DMA Design (quella che oggi è la Rockstar North). La fortuna è dalla loro parte e il lavoro non manca.
Come è nato Grand Theft Auto? L'idea iniziale di Sam era quella di fare un gioco che si ispirasse a guardie e ladri. Data la sua indole ribelle non si sarebbe focalizzato sulle guardie bensì sui ladri. Il titolo originale era Race 'n' Chase e il concept era ben chiaro: per aumentare il punteggio dovevi compiere atti criminali, passare col rosso, investire i pedoni e fare inseguimenti con la polizia a folle velocità tra le strade affollate della città. La grafica era semplice, forse troppo rispetto al contemporaneo Tomb Raider, e con la visuale top-down appariva come un videogioco obsoleto. Per il rilascio cambiarono il nome nell'attuale Grand Theft Auto. Non servì a molto: la sua valutazione su una famosa rivista dedicata era 0 (zero, avete letto bene).
Ma non era tutto da buttare. Avevano i primi fan e le vendite comunque erano andate bene.
Il margine di miglioramento era gigantesco e grazie alle doti di Sam e Dave la giocabilità e la qualità grafica crebbero a dismisura nei titoli seguenti. I dettagli di come hanno fatto crescere l'azienda e i relativi aneddoti potete trovarli descritti minuziosamente nel libro.
La storia di GTA non è tutta rose e fiori. Ha ricevuto aspre critiche e censure.
David Kushner in Wanted si sofferma a descrivere anche questi aspetti relativi al gioco.
Come portabandiera di tutte le critiche e di tutte le cause legali intentate, in questo caso, alla Rockstar Games viene portata la figura di Jack Thompson. Presbiteriano e avvocato (accoppiata devastante) è noto oltre oceano come il più grande attivista e difensore della pubblica moralità. Attacca e accusa cantani rap, stazioni radiofoniche e videogiochi! Soprattutto quelli con contenuti considerati osceni o che inneggiano alla violenza.
Violenza e "oscenità" in GTA non mancano. E non potevano per cui mancare i problemi legali.
Su questi argomenti delicati si potrebbe aprire un dibattito infinito. Da una parte abbiamo i produttori dell'industria dell'intrattenimento, il cui obiettivo primo è appunto quello d'intrattenere una buona parte del pubblico (e ovviamente fare soldi vendendo i propri prodotti), dall'altra parte abbiamo i censori, ovvero, coloro che credono che la violenza venga innestata da film e videogiochi nelle menti dei giovani e non solo. A quale delle due parti possiamo dare ragione? È un quesito spinoso, lo sappiamo.
Come chicca finale, per i veri intenditori di GTA, l'autore ha strutturato la sequenza dei capitoli in un modo interessante. Come? Così come il gameplay di GTA è basato sulle attività criminali del protagonista, il quale deve svolgere compiti, missioni, per il boss malavitoso di turno, similmente David Kushner racconta la storia criminale di GTA e dei suoi sviluppatori usando lo stesso pattern a "missioni". Potete infatti leggere ogni capitolo come una missione, con tanto di tutorial, suggerimenti e obiettivi relativi, in modo da arrivare, passo dopo passo, a quello che è stato il videogioco che ha rivoluzionato la concezione di videogioco stesso.
Che siate un fan di vecchia data di questo videogioco o che siate un fervente protettore della moralità vale la pena informarsi su come è stato possibile stravolgere un intero mercato e diventare i migliori del settore!