Ci avviciniamo all’inizio della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’evento, che si tiene tutti gli anni a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, è sempre più vicino e iniziano ad arrivare i primi annunci su cosa aspettarsi in merito. E come spesso succede, uno dei primi riguarda il Leone d’Oro alla Carriera, importante riconoscimento che quest’anno andrà al regista spagnolo Pedro Almodóvar. La comunicazione è arrivata pochi minuti fa.
Pedro Almodóvar sarà Leone d’Oro alla Carriera
Il regista spagnolo, protagonista dello scorso Festival di Cannes con il suo celebratissimo Dolor y Gloria, ha commentato la notizia ricordando quanto la Mostra di Venezia sia stata importante per la sua vita, personale e artistica:
“Sono molto emozionato e onorato per il regalo di questo Leone d’Oro. Ho bellissimi ricordi della Mostra di Venezia. Il mio debutto internazionale ha avuto luogo lì nel 1983 con L’indiscreto fascino del peccato. Era la prima volta che uno dei miei film viaggiava fuori dalla Spagna. È stato il mio battesimo internazionale ed è stata una meravigliosa esperienza, come lo è stata il mio ritorno con Donne sull’orlo di una crisi di nervi nel 1988. Questo Leone diventerà la mia mascotte, insieme ai due gatti con cui vivo. Grazie dal profondo del cuore per questo premio“.
Le motivazioni della decisione
Non mancano ovviamente le dichiarazioni del Direttore della Mostra Alberto Barbera. È stato infatti lui a proporre Almodóvar per il Leone d’Oro, scelta poi confermata da Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta. Queste le motivazioni della decisione:
“Almodóvar non è solo il più grande e influente regista spagnolo dopo Buñuel, ma l’autore che è stato capace di offrire della Spagna post-franchista il ritratto più articolato, controverso e provocatorio. I temi della trasgressione, del desiderio e dell’identità sono il terreno d’elezione dei suoi lavori, intrisi di corrosivo umorismo e ammantati di uno splendore visivo che conferisce inediti bagliori all’estetica camp e della pop-art a cui si rifà esplicitamente.
Il mal d’amore, lo struggimento dell’abbandono, l’incoerenza del desiderio e le lacerazioni della depressione, confluiscono in film a cavallo fra il melodramma e la sua parodia, attingendo a vertici di autenticità emotiva che ne riscattano gli eventuali eccessi formali. Senza dimenticare che Almodóvar eccelle soprattutto nel dipingere ritratti femminili incredibilmente originali, in virtù della rara empatia che gli consente di rappresentarne la forza, la ricchezza emotiva e le inevitabili debolezze con un’autenticità rara e toccante“.
Cosa ne pensate? Siete amanti del regista spagnolo? Siete felici di questo Leone d’Oro alla Carriera a Pedro Almodóvar?
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