Bastano quattro parole: “occhi in stile manga” per creare una chiara immagine. Ed ecco che ciglia sbrilluccicanti, iridi di colori assurdi con forme improbabili e soprattutto occhi di grandezze pachidermiche si affollano nella nostra mente. Non è certo una novità. D’altronde una delle principali caratteristiche del disegno manga sta proprio in questi occhi anatomicamente sproporzionati, annoverabili anche tra le principali cause della loro efficacia espressiva. Non ci è dato sapere con certezza le motivazioni che hanno spinto i mangaka ad adottare questo stile di disegno: secondo alcuni è per compensare gli occhi così naturalmente sottili tipici degli asiatici, per altri è uno scaltro espediente artistico per rappresentare meglio le emozioni di un viso (Tezuka), dato che l’espressività dello sguardo è molto importante per la cultura giapponese. Ma riponete le katana, non siamo qui per aprire un dibattito sanguinolento di queste dimensioni. Le menti più eccelse di ON sono andate oltre, si sono riunite per provare a rispondere ad un quesito ben più importante ed universalmente più utile: E se i nostri occhi fossero in stile manga? Quali sarebbero i vantaggi e gli svantaggi? Ma soprattutto come ci vedremmo?
Come sappiamo, il bulbo oculare è riassumibile in quattro parti fondamentali: iride, pupilla, sclera e retina. La sclera altro non è che il bianco dell’occhio ed ha semplicemente funzione strutturale, mentre l’iride è la parte contenete il pigmento colorato che circonda la pupilla. Quest’ultima è etichettabile come la “parte nera al centro dell’occhio”, un buco attraverso cui passa la luce per raggiungere la retina, il tessuto che riveste la superficie interna del nostro bulbo oculare contenente i fotorecettori che registrano l’immagine e la spediscono poi al cervello. Tenendo bene a mente tutto ciò, abbiamo deciso di affrontare l’argomento dividendo l’occhio manga in tre categorie generalissime accuratamente selezionate per forme, peculiarità e tipo di visione, che chiameremo occhio shōnen, shōjo ed occhio da Pokémon Trainer.
Come occhio shōnen intendiamo quello tipico dei manga “d’azione”: un occhio grande con però iride e pupilla molto piccoli. Basti pensare allo sguardo di un qualunque Super Sayan o a quello del capitano Luffy di One Piece, per averne una chiara idea. Proprio a causa della sclera (il bianco dell’occhio) molto estesa e ad un bulbo così pronunciato, il tessuto retrostante della retina è molto esteso e dovrebbe, di conseguenza, contenere una quantità di fotorecettori molto più alta di quella di un banalissimo occhio umano. Nonostante la pupilla piccola, la luce che entra dovrebbe essere sufficiente per permettere ai Sayan una visione ad altissima definizione, con immagini e colori molto più vividi, permettendogli anche, proprio grazie a questa estensione, di seguire meglio anche gli oggetti in movimento veloce (Vi dice niente?). In sostanza, per quanto inquietanti incastonati in un cranio umano, gli occhi shōnen ci permetterebbero una super risoluzione d’immagine degna dei migliori schermi in HD, sacrificando, però, quasi totalmente la visione notturna, attuabile solo con una pupilla molto grande.
Ma se siete animali notturni, che ambiscono a vivere (e quindi a vedere) più di notte che di giorno, abbiamo gli occhi perfetti per voi. Pensate ai manga romantici, quelli con ragazze con splendidi occhioni brillanti, ciglia lunghissime, con iridi e pupille che coprono quasi interamente la sclera ed avrete quello che i nostri scienziati hanno etichettato come occhio shōjo. Un tipo di bulbo oculare estremamente adattato alla visione notturna, proprio grazie ad una pupilla che consente il passaggio di un maggior numero di raggi luminosi pronti a raggiungere una retina simile a quella dell’occhio shōnen. Un occhio molto percettivo durante la notte, però, può risultare eccessivamente illuminato di giorno. Se difatti queste enormi pupille rimangono dilatate durante la giornata e non vengono assottigliate (come succede nei gatti) i fotorecettori altamente sensibili e sovra-illuminati producono una visione diurna decisamente minore e più sfocata. Quindi, per quanto belli ed assolutamente efficaci nel fumetto, nella realtà gli occhi shōjo non riscontrano gli stessi vantaggi: se da una parte possono essere utili per vedere al buio e magari per lanciare occhiatacce, dall’altra ci troveremmo a possedere un inquietante volto ricoperto per il 40% da bulbo oculare e saremmo costretti a far la stessa vita di un vampiro. Se poi aggiungiamo che, per far posto ad occhi del genere, probabilmente l’intera anatomia del nostro cranio si modificherebbe, ecco che le splendide ragazzine con gli occhioni, si troverebbero nel mondo reale ad assomigliare più all’alieno Roger di American Dad che ad un essere umano.
Ed ultima, ma non per importanza, la categoria creata appositamente per comprendere il bulbo oculare più misterioso dell’intero universo manga ed anime: l’occhio da allenatore di Pokémon, con Brock di Plumbeopoli come unico esponente della categoria. Cosa vedremmo se potessimo avere nel mondo reale un paio d’occhi a fessura come quelli del famoso capopalestra? Su questo gli scienziati di ON hanno molto dibattuto, giungendo ad un’unica possibile soluzione: probabilmente saremmo molto miopi. Per quanto poco avvincente possa essere, nel mondo reale un paio d’occhi del genere sarebbero attribuibili solo ad una fortissima mancanza di vista. Tutti noi socchiudiamo gli occhi per vedere meglio oggetti lontani, per metterli meglio a fuoco, Brock fa lo stesso: è semplicemente molto miope e passa le giornate ad occhi socchiusi per meglio vedere ciò che lo circonda… Una vita senza dubbio faticosa.
In sostanza, gli occhi da manga nel mondo reale potrebbero portare qualche vantaggio visivo, a seconda della tipologia che decidiamo di scegliere (con qualche evidente eccezione), ma ovviamente si tratta di speculazioni pseudo-scientifiche. Senza dubbio però, con occhi del genere l’efficacia della comunicazione non verbale andrebbe alle stelle: sguardi truci od “occhiatine alla Bambi” si potenzierebbero in maniera esponenziale . E voi che ne pensate? Che siano occhi shōnen o shōjo (o per i veri fan occhi da Pokémon Trainer), sareste disposti ad avere degli occhi giganteschi incastonati nel cranio pur di assomigliare al vostro personaggio preferito?