Abbiamo partecipato a un evento speciale, diverso dal solito, organizzato da Univideo, l’associazione che rappresenta gli Editori Audiovisivi su media digitali (DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD) e online (piattaforme di distribuzione digitale). La conferenza, tenutasi all’Anteo – Palazzo del Cinema di Milano, ci ha presentato l’effettiva differenza tra i Blu-ray 4K e lo streaming con la stessa risoluzione video. Il tutto per promuovere la qualità dei supporti fisici, spiegandoci anche i motivi per cui vedere un film da casa “nel migliore dei modi” rende l’esperienza visiva “più coinvolgente” a livello emotivo e aiuta ad avere una “visione completa” della pellicola.
All’incontro erano presenti il nuovo Presidente di Univideo, Pierluigi Bernasconi, e il giornalista Paolo Centofanti di Dday.it. Insieme a questi ultimi, ha partecipato all’evento Gian Maria Donà Dalle Rose, presidente IVF (International Video Federation). A moderare l’intervento degli ospiti ci ha pensato con grande entusiasmo Davide DellaCasa, Amministratore Delegato di Bradek Productions.
Univideo, emozioni in 4K col Blu-ray
Quali sono le emozioni che si provano guardando l’ultimo film del nostro regista preferito, un kolossal che ha fatto la storia del cinema, o la serie tv tanto attesa dal divano di casa e con la sensazione di trovarsi dentro il set cinematografico? A questa domanda ha provato a dare una risposta Univideo. L’evento è finalizzato a far comprendere le diverse opportunità di fruizione di contenuti audiovisivi a disposizione oggi dei consumatori italiani. Univideo ci riesce partendo dalle prestazioni tecniche offerte dai supporti fisici in tecnologia 4k Ultra HD sino alle diverse opzioni disponibili attraverso l’online.
Gli organizzatori della presentazione, intitolata 4K motivi per vedere un film da casa, sono riusciti a coinvolgere tutti i presenti. Dopo un primo momento, in cui è stato illustrato brevemente il percorso dei supporti fisici – dai VHS al Blu-ray 4K Ultra HD – e il cambiamento portato nel mercato dell’home video, il grande schermo si è acceso. Le luci si sono spente e l’immagine ha iniziato la sua corsa.
Abbiamo visto come la nostra percezione di una scena d’azione di Fast & Furious 9 possa cambiare in base alla qualità video e audio. Prima è apparsa sullo schermo la versione streaming, poi quella del Blu-ray 4K. La differenza è sostanziale: da una parte abbiamo l’approssimazione, dall’altra la definizione di ogni elemento. Per esempio, dal disco fisico è evidente l’uso degli effetti speciali nella scena sopra citata; nella riproduzione in streaming invece è un elemento che non salta all’occhio. Ci rendiamo sempre più conto, tra l’altro, di quanto sia fastidioso vedere le scene in bassa qualità, soprattutto quando di seguito rivedi lo stesso spezzone in una risoluzione nettamente migliore.
Questione di sfumature
La differenza tra i due strumenti di fruizione dei contenuti la vediamo in particolare nelle scene più drammatiche e meno frenetiche. Come quelle di Tenet e Dunkirk, entrambi diretti da Christopher Nolan, mostrate subito dopo F9. La metodologia è la stessa: prima la versione streaming e poi quella disco. Nella riproduzione Blu-ray 4K vediamo ogni singolo dettaglio dei volti, dei movimenti e della natura circostante. Le onde del mare, quelle di Tenet, sono ben definite nonostante i movimenti imprevedibili, così come la sabbia (e non solo) che esplode a causa dei missili nel film Dunkirk. Sentirne il suono in maniera così precisa rende davvero l’esperienza visiva uno spettacolo del tutto nuovo e coinvolgente. Un po’ come se stessimo vedendo un film diverso rispetto a quello visto in streaming.
Tutto dipende dalla qualità dell’immagine e del suono. Per esempio, il film Dunkirk di Christopher Nolan nella versione streaming presenta colori del cielo che appaiono meno luminosi, come se il tempo non fosse dei migliori; in quella disco invece il cielo è sereno, senza nuvole. Anche le sfumature quindi sono molto importanti nella visione d’insieme. Basandoci sulla nostra esperienza personale, possiamo dirvi che il 4K è di gran lunga migliore se usato su un supporto fisico piuttosto che su servizi di streaming (Netflix, Amazon, Disney+ e così via). Questo non solo per la velocità di trasmissione di dati, ma anche perché il disco non è soggetto a problemi di connessione.
4K Ultra HD
Parlando con un certo entusiasmo e cercando di coinvolgere il più possibile il pubblico, tutti gli ospiti hanno trasmesso la loro passione per il mondo del cinema e i supporti fisici. Questo senza danneggiare in alcun modo la realtà online dello streaming, ma ponendo l’attenzione sulle diversità che caratterizzano i due strumenti di fruizione dei contenuti: supporti fisici (Blu-ray 4K, DVD, ecc.)e i servizi di streaming.
In tutto ciò che vi abbiamo appena raccontato, è bene tenere conto che gli spezzoni visti sullo schermo sono stati scaricati e stabilizzati, di conseguenza non sono soggetti alle problematiche di fruibilità legata alla banda larga, e quindi l’esperienza visiva è più realistica. Lo stesso Paolo Centofanti ha spiegato che “il Blu-ray 4K offre una qualità migliore perché, oltre alla risoluzione, include ulteriori miglioramenti.
Tra questi ci sono i formati HDR, che offrono una gamma dinamica più ampia e quindi immagini ancora più contrastate e più vicine a ciò che la camera da presa ha impresso sulla pellicola. Quando si parla dei film, il più delle volte vengono presentati in alta definizione, quindi non in 4K e senza una gamma dinamica estesa come quella dell’ULTRA HD. Seppure il lettore digitale non supporta ancora questo formato, il lettore blu-ray sta facendo del suo meglio per preservare questa più ampia gamma di sfumature.
Differenze di codifica
Queste sfumature invece si catturano nei file masterizzati per la riproduzione in alta definizione classica. Il DVD arriva fino a 8 GB di spazio su disco. Ha una codifica un po’ vecchiotta, quindi è meno efficiente a ottimizzare lo spazio a disposizione per la qualità video. Mentre il Blu-ray 4K arriva fino a 100 GB di spazio. L’immagine 4K, anche senza considerare l’HDR, richiederebbe senza compressione circa 6 gbit/s (al secondo) per visualizzare le immagini stesse. Su internet una velocità simile non l’avremmo nemmeno se avessimo tutta la banda a nostra disposizione.
Il supporto fisico 4K Blu-ray disc offre la codifica migliore sul mercato e quindi permette di avere un’alta qualità complessiva. Le codifiche sono sistemi che permettono di ridurre la quantità di banda necessaria. Lo streaming ci sta arrivando ma ci sono i limiti della rete. ll Blu-ray 4K Ultra HD ha una risoluzione molto simile a quella dello schermo cinematografico, anche se sul versante della gamma dei colori fa ancora delle rinunce.“, ha detto in conclusione il giornalista.
Da quanto emerso durante l’evento di Univideo (d’altronde lo abbiamo capito anche dalle parole di Centofanti), c’è una netta differenza tra il 4K del Blu-ray e il 4K dello streaming. Il primo ha una capacità di trasmissione dati di 100 mbit/s, il secondo di soli 15 mbit/s.
Univideo e Blu-ray 4K e DVD
Il primo a interagire con il pubblico in sala è Pierluigi Bernasconi, Presidente di Univideo, il quale ha raccontato la sua esperienza con i supporti fisici. “Ai miei tempi c’erano i VHS, ora i supporti si sono evoluti. Ora i momenti e le modalità di fruizione dei video sono tantissimi. Il nostro incontro si chiama 4K motivi perché pensiamo che uno dei modi migliori per vivere il cinema, al di là della sala che resta la Principessa della visione, sia la casa. Univideo si occupa anche di analisi di mercato: con la pandemia la televisione è diventata il principale media, soppiantando tutti gli altri strumenti di fruizione come i telefonini e i tablet.
Ora ci auguriamo che un po’ di queste abitudini rimangano e che nell’ambito della visione domestica venga ricompreso l’utilizzo dei nostri amati dischetti. So che la comodità dello streaming, così come la varietà di contenuti dei vari servizi online, oggi è resa possibile dalla tecnologia, ma per dare spazio a una visione completa e a un coinvolgimento maggiore è necessario scegliere per il film di nostro interesse un media adatto.“
Gian Maria Donà Dalle Rose sul mercato dell’home video
Il presidente IVF, Gian Maria Donà Dalle Rose, ha parlato invece dell’impatto della pandemia sul mercato dell’home video. “Con la pandemia i box office sono crollati. Il business dei supporti fisici home video ha mantenuto gli economics per chi produce, per chi fa business. Nel 2020 negli Stati Uniti il box office è crollato dell’80% e il business dell’home entertainment e l’online digitale ha presentato una crescita del 20%. I cinema erano chiusi, la gente stava a casa. Senza la necessità di fruizione da casa, questo business avrebbe ora delle grandissime difficoltà. Oggi la crescita del digitale compensa in tutta Europa il calo del supporto fisico, che ha subito la pandemia per la chiusura dei punti vendita. Ma le major americane credono ancora fortemente, da un punto di vista soprattutto qualitativo, nella creazione dei contenuti 4K e HD; questo per quanto riguarda il fisico e la fruizione domestica.
In Italia ora il 40% dei televisori sono UHD, ovvero smart TV compatibili con il 4K. Ci sono il 5% dei lettori DVD o Ultra HD disponibili per leggere questi contenuti. Tra i tanti problemi del Paese c’è la banda larga, che non è così “larga”. Quindi facciamo molta fatica a vedere con una certa qualità, in 4K, l’online digitale. La cosa buona è che il 40% dei televisori e il 5% dei lettori digitali ci danno la possibilità di vedere gli stessi prodotti in alta definizione.”
Il Presidente di Univideo parla del coinvolgimento emotivo grazie al Blu-ray 4K
Quando guardiamo un film, le emozioni giocano un ruolo fondamentale. Pierluigi Bernasconi ha illustrato l’importanza di vedere le pellicole con supporti adeguati, in modo da assaporarne la reale essenza e godersi appieno lo spettacolo, in tutte le sue sfumature. “Il DVD ha segnato una svolta nella fruizione dei contenuti. Ora c’è il Blu-ray, che contiene 40 volte più dati rispetto ai DVD. Anni dopo è arrivata una nuova meraviglia tecnologica, il 4K. Questo ha portato a un’ulteriore balzo in avanti in termini di qualità video e audio.
Con tali supporti la magia del grande schermo si riesce, seppure in parte, a riportare nelle nostre case. Ciò perché le emozioni hanno bisogno di essere rappresentate nel migliore dei modi. La tecnologia infatti non è fine a se stessa: la qualità tecnica è messa a servizio delle emozioni.” Queste le parole del presidente di Univideo per promuovere il Blu-ray 4K e non solo.
18app, il bonus cultura
Univideo ha colto l’occasione per ricordare al pubblico giovane che con 18app, il bonus cultura a disposizione per i 18enni, è possibile acquistare anche Blu-ray 4K e DVD. Lo stesso Pierluigi Bernasconi ci ha permesso di capirne meglio l’importanza: “18app serve per sostenere la cultura. Consente di acquistare supporti audio e video gratuitamente, nel senso che non c’è uno sborso diretto di soldi in quanto sono già sulla carta. È stata rinnovata fino al 2023 e stabilizzata, quindi siamo certi che i giovani potranno utilizzare anche per acquistare i supporti fisici i soldi che vengono messi a disposizione. Non è un gratis assoluto, si tratta di attingere dalla carta. È una cosa importante perché nell’app ci sono libri, abbonamenti allo streaming audio, i concerti, film, e tanto ancora.”
Cosa vuol dire “non è un gratis assoluto“? I 18enni italiani potranno usare i soldi di una carta apposita, fornita previa iscrizione. Una volta terminati i 500 euro in buoni messi a disposizione, non ci saranno altri soldi da poter utilizzare. Ricordiamo che il bonus cultura può essere speso in libri, cinema, musica, concerti, eventi culturali, musei, monumenti e parchi, teatro e danza, corsi di musica e di lingua straniera.
- Warner Bros
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- Fionn Whitehead, Kenneth Branagh, Cillian Murphy (Attori)
- Audience Rating: G (audience generale)
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