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Uncharted: cacciatori di franchise | Recensione

Le avventure di Nathan Drake arrivano finalmente sul grande schermo, com'è andata?

Uncharted è un film che è stato a lungo uno di quei progetti maledetti, quasi quanto gli artefatti al centro delle avventure videoludiche. Ci sono voluti più di dieci anni per riuscire a sviluppare questo film, nonostante il materiale di partenza sembrasse ideale per una trasposizione sul grande schermo. Ora, dopo qualche altra complicazione pandemica, è finalmente giunto il momento di vedere la storia di Nathan Drake in sala. E allora avventuriamoci in questa recensione di Uncharted, anche noi alla scoperta del mistero…

Il film di Uncharted è una origin story

La sequenza di apertura di questo film è il perfetto biglietto da visita di ciò che ci attende. Una scena presa quasi letteralmente dai videogiochi, che esibisce tutti gli elementi di azione, commedia e alta tensione che si mescolano nel corso della pellicola. Non solo, ma pone le basi per un gioco narrativo sempre affascinante: riavvolto il nastro, ci troveremo a ricostruire passo passo come si sia arrivati a quel punto.

Seguiamo quindi la storia di Nathan Drake, un giovane dall’infanzia difficile, che sbarca il lunario sfruttando le proprie abilità. Non ha però mai abbandonato la passione per i tesori nascosti, con uno in particolare che lo ha ossessionato fin da piccolo. E quando un uomo misterioso decide di chiedergli aiuto, si troverà coinvolto in una corsa attraverso il pianeta, per ritrovare tonnellate d’oro entrate nella leggenda.

Uncharted segue grossomodo i classici beat dei film di avventura, proprio come ci si può aspettare. Una caccia al tesoro in giro per il mondo, con ogni tappa in ambienti completamente diversi, dove si troveranno nuove sfide, enigmi da risolvere e ulteriori scontri con i rivali, anch’essi determinati a raggiungere un identico obiettivo. Una struttura consolidata, certo, ma che è ancora sufficientemente fresca da funzionare bene.

Certo, questa aderenza al genere ci chiede di chiudere un occhio su alcuni passaggi. I più critici potrebbero sollevare alcuni sulla praticabilità di determinate sequenze o sullo sviluppo fin troppo rapido di alcuni rapporti. Ancora più grave è la gestione di certe sottotrame, abbozzate e poco necessarie. Ma su tutto questo ci si può passare sopra se la storia è accattivante quanto basta. E quella di Uncharted lo è.

Sulle spalle di Tom e Mark

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Gran parte della responsabilità del successo o meno di questo film dipende dalla resa dei suoi due protagonisti: Nathan e Sully, affidati all’inedito duo Tom Holland e Mark Wahlberg. E c’è da dire che la coppia funziona molto bene, fin dai primi momenti. C’è un’ottima chimica tra i due aspetto su cui, come ci hanno raccontato durante la conferenza stampa, si è lavorato davvero molto sul set.

In particolare, Tom Holland si è impegnato molto per riuscire a trovare il suo Nathan Drake e il risultato si vede. La sua interpretazione è più matura di quello a cui ci ha abituato, pur mantenendo una freschezza giovanile. È un personaggio diverso dall’esploratore temprato da anni e anni di avventure che i videogiocatori conoscono, ma è un aspetto comunque interessante da scoprire per il protagonista di Uncharted.

Le abilità dell’attore tornano particolarmente utili per le sequenze più action. C’è un approccio particolare in queste scene, che non seguono necessariamente i binari tradizionali. Il desiderio di creare qualcosa di nuovo si percepisce in multiple occasioni e le doti di Holland sono il modo perfetto per svilupparlo al meglio.

Per quanto il paragone sia immediato, Nathan Drake non è Indiana Jones ed è questo uno dei lati più interessanti di questa trasposizione di Uncharted. Il suo modo di affrontare i rivali è più impacciato e improvvisato e il risultato sono combattimenti che si distaccano dalla classica scazzottata. L’ambiente è coinvolto più direttamente, la prospettiva si evolve a ogni passaggio e siamo più incuriositi dal capire come riuscirà a cavarsela il nostro eroe.

Uncharted, il film è un territorio già esplorato (o quasi)

uncharted recensione tom holland
Columbia Pictures’ UNCHARTED. Photo by: Clay Enos

Trasporre un titolo come questo crea una situazione decisamente particolare. Ci troviamo davanti a una pellicola che ha due ispirazioni alla sua base: i classici del genere di avventura e la serie di videogiochi a sua volta profondamente ispirata da quegli stessi film.

Questo fa sì che la struttura su cui si costruisce Uncharted si ripieghi su sé stessa, dando vita a combinazioni impreviste. Un passaggio per certi versi inedito, che genera conseguenze positive e altre meno convincenti. Su questo si innesta il desiderio sopracitato di non creare copie di quanto già visto in passato ma di infondervi qualcosa di nuovo, non limitarsi a un semplice manierismo.

Come accennavamo qualche riga più sopra, questo mix così particolare si riflette bene nelle sequenze action. Consapevoli del passato glorioso su cui si poggia il film, c’è un continuo tentativo di superarlo, di creare nuove condizioni, mettendo il protagonista in situazioni mai viste. E così spazio all’adrenalina, tra salti nel vuoto e combattimenti in condizioni impensabili.

Dall’altra parte c’è una rischiosa tendenza ad adagiarsi sulle spalle dei giganti che hanno generato Uncharted. Il ‘patto’ con il pubblico, che già ha un’idea di alcuni sviluppi perché li ha già visti altrove, spinge a impegnarsi meno in alcuni passaggi. Certe relazioni si evolvono in maniera troppo veloce, senza la dovuta costruzione ad esempio. Un altro caso simile riguarda il villain, che avrebbe meritato di essere più carismatico e coinvolgente di quanto visto sullo schermo.

Uncharted è il primo passo

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Columbia Pictures’ UNCHARTED.

Non staremo qui a gridare al capolavoro, né a un rilancio decisivo del genere. Tuttavia, non si può negare che nel complesso Uncharted è un film che funziona: diverte e coinvolge, pur con i suoi difetti, facendoci uscire dalla sala esaltati e sorridenti. Ci sono aspetti migliorabili, ma se ci dicessero che settimana prossima uscirà il sequel, correremmo sul sito del cinema a prenotare il nostro posto in sala. E alla fine era proprio questo il tesoro che Nathan Drake doveva trovare.

Uncharted L'Eredità Perduta Hits - PlayStation 4
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  • Accolto all’annuncio con grandissimo entusiasmo da critica e pubblico
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Fjona Cakalli

Amo la tecnologia, adoro guidare auto/camion/trattori, non lasciatemi senza videogiochi e libri. Volete rendermi felice? Mandatemi del cibo :)

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