Cosa c’entra un videogioco con la ricerca su una materia complicata come quella delle proteine? All’Università di Washington hanno pensato “tutto”: così è nato Foldit. Il videogioco è stato sviluppato dall’università di Washington ed è disponibile per Windows, Mac e Linux gratuitamente. Scopo è per l’appunto trovare combinazioni tra aminoacidi (i mattoncini chimici che formano le proteine) in modo da creare nuove possibili catene. Un computer non potrebbe mai compiere una simile operazione, per quanto potente, perché le combinazioni tra amminoacidi sono più numerose delle stelle nell’universo. I dati raccolti in questo modo sono processati da diverse università americane e tra questi è possibile trovare nuove proteine realmente stabili e sintetizzabili.
I limiti del videogioco come mezzo e come superarli
Il gioco è nato nel 2008 e inizialmente permetteva solamente di interagire con proteine già esistenti. Questo limite era dovuto alla difficoltà di rappresentare la terza dimensione, in cui le catene di amminoacidi si sviluppano, in un ambiente bidimensionale come lo schermo di un computer. Oggi questi limiti sono caduti e quindi è possibile creare la propria proteina. Il padre del gioco David Baker ha dichiarato che “tra le proteine create dagli utenti testate in laboratorio, 146, ben 56 sono stabili, ciò significa che hanno strutture realistiche”. È possibile che tra tutte le combinazioni create dagli utenti del gioco si riesca a trovare quelle responsabili di malattie gravissime come certe forme di cancro, o le cure per mali come l’ Ebola, l’AIDS o l’Alzheimer.
Qualche breve nota tecnica
L’interfaccia del gioco è semplice, vagamente antiquata ma abbastanza gradevole. Non esiste una localizzazione in italiano ma i comandi sono comunque abbastanza intuitivi. È presente ad inizio gioco un tutorial che spiega i meccanismi con cui combinare gli aminoacidi, con alcune missioni di prova per mettere in pratica quanto spiegato. Dopodiché l’unico limite è il tempo e la fantasia.