Ghostbusters 2 non è al livello del suo predecessore, ma qualcosa può insegnarci. Sotto Manhattan scorre un fiume di melma psicomagneterica di immense proporzioni, una sostanza che assorbe le vibrazioni umorali e le rilascia quando spalmata su qualcosa, oppure ha degli sfoghi naturali che consistono nel lanciare fantasmi in città. Manhattan è Manhattan. quindi questa melma non è carica positivamente. Anzi l'odio scorre come un fiume.
Ieri a Genova è crollato il ponte Morandi, all'ultimo conteggio i morti sono 39, come spesso accade il momento del cordoglio è stato subito saltato per andare verso quello delle dita puntate, del disprezzo e dei tentativi di sfruttare la tragedia.
A metà della pellicola dell'89 i Ghostbusters, tutti tranne Peter che intelligentemente è andato a cena con Dana, si ritrovano nei condotti fognari di New York per indagare sulla melma. Il trio ad un certo punto cade nel lago di odio nutrito dalla città, gli amici vengono trascinati via per il sistema di tunnel.
L'odio che scorre su Facebook ci trascina lentamente, senza accorgerci finiamo a combattere e chattare di importanti tematiche che in realtà sono solo frutto di malelingue, il semplice fatto di argomentare una strumentalizzazione politica per smontarla ci fa sentire sozzi della stessa melma che ha dato vita all'atteggiamento che stiamo combattendo.
Anche se i nostri sono sforzi per mettere fine a questo scorrere, in un modo o nell'altro, qualcuno tira lo scandaglio che stiamo muovendo e ci fa cadere nella corrente.
Allora cosa fare? Fermarci?
Ray, Egon e Winston escono dal tombino proprio di fronte al museo, sono emersi dal fiume e adesso si stanno già insultando, si spingono e si picchiano.
Sono completamente ricoperti dall'odio condensato di Manhattan, non sono più gli eroi che conosciamo, sono guidati dallo stesso odio che stavano cercando di fermare. La melma ribolle su di loro, per fermarsi sono costretti a svestirsi, a togliersi le tute intrise di malignità.
La melma sui social sta ancora scorrendo, fazioni politiche che urlano e si accusano tentando di screditarsi per ricevere nuovi voti, e sotto di loro i vari sostenitori che li imitano.
Non c'è nessuno che gli grida di togliersi i vestiti, di ripulirsi di quel fiume carico di vibrazioni negative che lentamente, da anni, spinge sugli argini e ora sta straripando. Talmente gonfio e potente da portarsi via un ponte e lasciare solo odio.
Il male che, come in Ghostbusters, intacca e corrompe anche la cultura, il museo. Così chi cerca di spiegare, di costruire una diga a questo fiume, in un modo o nell'altro dovrà immergersi, correre sul letto, poggiare una pietra e correre subito fuori, per cambiarsi tuta. Afferrare un'altra pietra e tornare dentro, poggiarla, e ripete tutti insieme questo processo fino a che il fiume non si fermerà.
Molti hanno paura di affrontare questo odio, altri pensano che ignorandolo sparisca, no.
Ignorare la melma significa permettere al male di reincarnarsi e a Vigo il carpatico di dominare il mondo, ignorare l'odio lo rafforza e fa andare più veloce chi ci naviga sopra con una canoa.
Allora mi rivolgo a quelli che sono inorriditi, come noi, da quell'odio.
Siete tanti, lo so e per definizione non urliamo, so anche questo, ma non possiamo fermarci, c'è da fare una catena per costruire quella diga, a turno, dandoci il cambio e ricordandoci di “cambiar le nostre tute” come diceva Egon, per non finire guidati dallo stesso odio.
Ghostbusters 2 non sarà bello quanto il primo, ma può insegnarci qualcosa: a non aver paura di affrontare il male, insieme.