Barnard è la stella singola più vicina alla Terra: a soli sei anni luce da noi, due più del sistema di Alpha Centauri, è una piccola nana rossa con un diametro cinque volte più piccolo di quello del Sole.
Cos’ha di speciale? Dal 1960 viene studiata la presenza di esopianeti che le orbitino attorno con scarsissimi risultati, ma sembra che si sia finalmente trovato qualcosa. Una collaborazione guidata Ignasi Ribas dell’Institute of Space Sciences of Catalonia a Barcellona e Guillem Anglada-Escudé della Queen Mary University of London ha trovato evidenze di un esopianeta che ruoti attorno a questa stella, chiamandolo Barnard’s Star b. Con una massa di circa 3.2 volte quella del nostro pianeta, compirebbe un’orbita completa in 233 giorni, restando distante dalla sua fonte luminosa di circa 0.4 AU, su quella che viene chiamata snow line, la minima distanza alla quale i composti volatili possono condensare.
Il metodo utilizzato per riuscire ad acciuffare questa stella è quello della spettroscopia Doppler: quando un pianeta ruota attorno ad una stella ne influenza il moto con la sua forza gravitazionale, facendogli compiere una piccola orbita, durante la quale la sua velocità relativa alla Terra cambia, facendo variare il suo spettro di emissione. Grazie all’archivio dei dati di HIRES, del Keck Observatory, e all’aiuto dei dati presi nel 2016-17 da tre spettrometri: CARMENES, in Spagna, HARPS, in Chile e HARPS-N alle Canarie, il gruppo di Ribas e Anglada è riuscito a ricostruire queste piccole variazioni, fino a ricostruire il periodo del moto di rivoluzione del nuovo esopianeta attorno alla sua stella.