Mercoledí uscirá La Llorona nei Cinema ma c’è un mondo inesplorato di Leggende Horror degne di un film. Le Leggende dell’America Latina sono particolari perchè vengono tramandate per tradizione orale ed è difficile, quindi, trovarle in letteratura. Sono racconti sovrannaturali dietro ai quali si celano insegnamenti e avvertimenti per la vita quotidiana.
I racconti si usano per spiegare svariate cose, dai fenomeni naturali all’elaborazione psicologica del lutto. Sono fatti per dissuadere le persone dai cattivi comportamenti, poichè è piú facile spiegare la sfortuna che la responsabilitá. Abbiamo fatto un po’ di ricerca per voi e abbiamo trovato leggende che vanno dalle donne spettrali agli animali mitologici, notando vari temi ricorrenti.
In questo articolo vedremo alcuni dei racconti più diffusi dell’America Latina, per fornirvi la vostra dose quotidiana di pelle d’oca.
La Llorona/La Tulivieja/La Tepesa
Messico, Nicaragua, Costa Rica, Panama
Iniziamo con la scelta più ovvia. Nonostante siano leggende diverse, una variazione dello stesso racconto esiste in quasi ogni angolo del Centro America. Il tema ricorrente è sempre una donna che uccide il figlio (o i figli) appena nato e subito dopo si suicida per i sensi di colpa. Questa donna è poi maledetta a vagare per il resto dell’eternitá, rimpiangendo i figli e cercandone dei sostituti tra i vivi. Infatti, se si hanno dei neonati in casa, si dice di stare estremamente attenti se si sente il pianto di una donna, poichè il rischio è che essi vengano rapiti.
Alcuni associano le storie di queste donne allo stupro da parte di famosi conquistatori ispanici, ma molti di questi racconti predatano il colonialismo, dunque ci atteniamo alle versioni più antiche. In quasi tutte le versioni la donna uccide i figli affogandoli, quindi spesso viene associata ai fiumi.
In Messico si narra che la Llorona si puó trovare anche sul ciglio della strada; se una persona sente con persistenza le sue lamentele, probabilmente è perchè la Llorona è salita sul mezzo. A Panama dicono che ha commesso l’infanticidio tamente presto da essere ancora pronta all’allattamento, lasciando tracce di latte materno ovunque vada. Il latte che cade al suo passare attrae le formiche, infatti, i locali dicono che trovare lunghe file di formiche implica aver trovato le tracce della Tulivieja.
El Pombero
Paraguay, sud Brasile, Argentina
In questa area geografica si narra dell’esistenza di un essere detto El Pombero che viaggia incessantemente tra le aree rurali. È un tipo di gnomo, con fauci, lunghe braccia, mani enormi, di pelle scura, molto peloso, basso, seppur ben piazzato, e goffo. La leggenda dice che el Pombero possa passare attraverso spazi minuscoli e diventare invisibile, rendendo nota la sua presenza causando un brivido alla persona che sfiora. È anche abile nella metamorfosi e sa imitare i canti degli uccelli notturni. Dicono che sia il protettore della natura e che si vendichi di coloro che ne abusano. Gli uomini che pescano per sport, i cacciatori che uccidono più di quel che mangiano e chi taglia più legna del necessario sono le sue prede preferite. Essendo uno gnomo, si presta spesso a fare scherzi, liberando gli animali dalle fattorie, lasciando aperte le porte di stalle e recinti. Se incontra bambini a caccia di uccelli, dicono che li faccia perdere nella selva oppure, più temibilmente, che gli succhi il sangue, lasciandoli appesi a un albero, totalmente essiccati.
Si narra anche che il Pombero violenti le donne infedeli ai propri mariti e le giovani non battezzate, ipnotizzandole, per poi lasciarle in mezzo alla selva, spesso in stato di gravidanza. Sveglia anche le donne innocenti che, peró, si addormentano all’aperto, causandogli un brivido. Queste possono evitare che il Pombero le violenti offrendogli del tabacco o del miele. In compenso, è un protettore delle donne in dolce attesa o in allattamento.
I locali dicono che è possibile farsi amico El Pombero, seppur non con facilitá. Bisogna lasciare sul retro della propria casa, in luogo ben visibile, delle offerte di tabacco, miele o liquore ogni sera, ininterrottamente, per trenta giorni. Chi ottiene l’amicizia del Pombero avrá gli animali più grassi nei propri poderi, la terra più fertile e i raccolti più abbondanti che mai. Puó anche aiutare a trovare oggetti smarriti, ma vorrá qualcosa in cambio.
El Cadejo
El Salvador, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica
Se sentite nominare il Cadejo, il vostro interlocutore si sta riferendo a un grosso cane (non dissimile dal Grim anglosassone), con occhi rossi accesi e una coda ampia. In alcune localitá dicono che il cane indossi anche pesanti catene.
El Cadejo appare di notte a chi si incammina verso casa, spesso in stato d’ebbrezza. Il cane lo seguirá con fare minaccioso fino al rientro a casa. Generalmente gli incontri con questo animale sono innocui, seppur terrificanti, però si racconta di casi in cui gli sventurati che l’hanno incontrato siano stati ritrovati il giorno successivo sul ciglio della strada e siano rimasti in stato di shock per settimane. L’unico modo per scatenare l’ira del Cadejo è provare ad attaccarlo. La sua presenza inquietante spesso provoca le persone intimorite e, al tentare di nuocerlo, tutti gli attacchi risultano inutili. Preferisce seguire gli uomini violenti, lussuriosi o ubriachi.
In alcune zone (come in Nicaragua), gli abitanti sostengono che esista anche il Cadejo bianco che, al contrario della sua controparte scura, veglia sulle persone d’animo nobile durante il loro rientro a casa. Quando i due cani si incontrano entrano in un furioso conflitto, i locali suggeriscono di fuggire mentre il Cadejo nero è impegnato.
El Chupacabras
Puerto Rico, Messico
Il Chupacabras, letteralmente “succhia capre”, è una delle creature più note della criptozoologia di cui esistono testimonianze in tutta l’America Latina, con prevalenza in Puerto Rico e Messico. La sua presenza si rivela con i ritrovamenti di animali totalmente dissanguati nelle fattorie, con un contraddistinguente morso a tre fori.
Esistono due tipi di descrizione del Chupacabras. Nel sud, le testimonianze descrivono la creatura con parvenze rettili, con una linea di spine lungo la schiena ma con forma di ominide, ricoperta da squame. A nord (relativamente), descrivono una creatura più simile a un canide, seppur delle dimensioni più tendenti a quelle di un orso. Entrambi sostengono che il chupacabras emana un odore particolarmente disgustoso e acre.
Generalmente attaccano gli animali più mansueti, come capre o pecore, consumandone totalmente il sangue e, talvolta, anche gli organi interni. Qui sotto una foto della versione più canina. (Fun Fact: nel 2018, Magic: The Gathering ha aggiunto la carta “Ravenous Chupacabra” nel set Rivals of Ixalan.)
La Luz Mala
Argentina, Uruguay
La Luz Mala, letteralmente “la Luce Cattiva”, è una leggenda della cultura Gaucha, nel nord dell’Argentina e parti dell’Uruguay. Alcuni paesini in zone rurali sostengono che sulle colline si possano intravedere delle luci flottanti. All’avvicinarsi si notano piccole fiamme che emergono dal suolo. Dicono che spesso, sotto a queste fiamme, si trovino oggetti metallici o oggetti di origene indigena. I locali sostengono che guardare le luci rende ciechi o possa portare alla morte. Respirare il gas prodotto da queste fiamme puó essere altresí letale. La superstizione ha portato ad associare a questi fuochi le anime in pena intrappolate sulla terra, che vagano senza meta, vendicandosi dei vivi per invidia. Alternativamente, alcuni credono che le luci esistano per tenere lontane le persone da luoghi maledetti, salvandone conseguentemente le anime.
Scientificamente si crede che siano banalmente dei fuochi fatui, oppure, luminescenza radioattiva. Purtroppo il dilagarsi della superstizione ha fatto sí che non si potesse studiare il fenomeno ulteriormente.
Siamo giunti alla conclusione di queste Top 5 Leggende horror dell’America Latina, giusto per aiutarvi a pregustare l’uscita de La Llorona. Insomma, quale vi è piaciuta di più?