Abbiamo ufficialmente superato la boa di metà percorso nella nostra serie di articoli dedicati alle classi di Dungeons & Dragons. Ormai avete capito come funziona il giochino, ma ve lo ripetiamo volentieri: in ogni articolo scegliamo cinque di quelli che ci sembrano i migliori esponenti di una determinata classe (in rigoroso ordine alfabetico per come appaiono nell’edizione italiana del Manuale del Giocatore di Quinta Edizione) scegliendo fra qualunque personaggio proveniente da ogni forma di intrattenimento, con l’unica clausola che l’ambientazione non possa essere il classico mondo medievale fantasy à la D&D. Sarebbe troppo facile! Quindi, cliccate sul link qui sotto per ripassare tutti gli articoli, cliccate qui per dare un’occhiata all’ultimo, dedicato ai ladri, e proseguite nella lettura per scoprire il quintetto della classe di oggi, ovvero…il mago!
Il mago
Introdurre la classe del mago, che è la prima vera classe arcana di cui ci occupiamo (sì, ok, ci sono stati i bardi, ma qui parliamo degli incantatori seri!), ci permette di fare un paio di veloci distinguo, e di premesse che vi preghiamo di tenere presenti nella lettura di questo e degli articoli successivi. Per Dungeons & Dragons c’è un’enorme differenza fra la magia arcana operata dai maghi, quella degli stregoni e quella degli warlock. Questi ultimi sono ricettacoli di poteri esterni, che siano superni o inferi: la magia di un warlock proviene interamente dall’entità con cui stringe il suo patto, volontario o meno. Malus Darkblade e il demone Tz’arka, ad esempio. Per quanto riguarda gli stregoni, questi incantatori derivano i propri poteri magici da una caratteristica del proprio sangue, che permette loro di manifestare gli incantesimi in maniera intuitiva, innata, e diventano più potenti man mano che imparano a controllarsi. Un esempio è Bran Stark. I maghi, invece, sono quegli incantatori che non hanno alcuna caratteristica pregressa, né si appoggiano ad alcuna entità al di fuori di loro stessi. I maghi sono gli studiosi, gli accademici, che affrontano la magia come oggetto di studio, come scienza, e imparano a lanciare gli incantesimi seguendo complicate formule, operando rituali con precisione e andando alla ricerca di preziosi oggetti o materiali. L’esempio migliore è Raistlin Majere, di Dragonlance.
Ora, abbiamo pensato di rimarcare queste caratteristiche fin da subito per poter mettere le mani avanti: in moltissime ambientazioni questo confine, che in D&D è così netto, diventa molto sfumato. Prendete Harry Potter, ad esempio: i maghi di Harry Potter studiano gli incantesimi sui libri, l’intera serie è basata letteralmente su una scuola. Tuttavia essere un mago è qualcosa di totalmente determinato dal proprio sangue: se nasci babbano, puoi impegnarti quanto vuoi ma non riuscirai a manifestare nemmeno il più piccolo dei sortilegi. Quindi: i maghi di Harry Potter sono maghi o stregoni? Tenete quindi presente che molte delle entry di questa classifica potrebbero opinabilmente essere inserite anche nei successivi articoli dedicati a stregoni e warlock, e viceversa. Detto questo…procediamo!
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