The Umbrella Academy torna su Netflix oggi con la sua terza stagione. Ritroviamo quindi i fratelli Hargreeves dopo il finale decisamente sospeso del 2020, alle prese con le conseguenze dei loro due tentativi (più o meno riusciti) di salvare il mondo. Ma com’è questa nuova avventura di questo curioso gruppo di eroi? Scopriamolo insieme nella nostra recensione della terza stagione di The Umbrella Academy.
The Umbrella Academy, la terza stagione si apre con un conflitto
Dunque, dove eravamo rimasti? I fratelli Hargreeves dopo un rocambolesco tentativo di salvataggio del mondo nel 1963 riescono finalmente a ritornare al proprio tempo, nel 2019. Appena approdati però si trovano davanti a una realtà molto diversa da quella che ricordavano. Nella casa di famiglia trovano il padre Reginald, ancora vivo, ma soprattutto un nuovo gruppo di eroi al posto loro, chiamati la Sparrow Academy.
Anche senza bisogno di aver militato come agenti della Commissione è facile intuire cosa sia successo: cambiare il passato porta con sé delle conseguenze sul futuro, potenzialmente gigantesche, e i ragazzi hanno creato una nuova timeline. E mentre i nostri cercano di capire come riportare tutto all’ordine (ma anche se sia effettivamente il caso di farlo) una nuova minaccia si sta sviluppando, avvolta nel completo mistero.
In qualche modo questa terza stagione di The Umbrella Academy sembra voler spezzare il ciclo. Pur in maniera differente, le prime due hanno seguito andamenti molto simili e lo show stesso lo sottolinea ironicamente in alcuni passaggi. Così ci troviamo davanti a una storia che fin da subito mette i protagonisti fianco a fianco, che cambia focus più volte e in generale è meno lineare delle precedenti.
Una scelta di per sé interessante, per evitare il rischio di riprodurre sempre la stessa formula. Tuttavia, il risultato non è privo di difetti. La narrazione perde di vista alcuni passaggi importanti, lasciando perplesso lo spettatore. Questo anche a causa di alcune decisioni o reazioni dei personaggi che sembrano parecchio piegate alle necessità di trama, più che a un’organica crescita.
Provarci fin troppo
Fin da subito, la serie ispirata al fumetto di Gerard Way e Gabriel Bá (che ancora una volta funge più da traccia generale che da effettivo materiale da trasporre) si è distinta per una componente weird piuttosto consistente. Dopotutto al centro troviamo sette supereroi adottati da un anziano miliardario con una domestica robot e un maggiordomo scimpanzé, come potrebbe essere altrimenti?
Si tratta di parte del fascino di The Umbrella Academy e naturalmente questo aspetto ritorna anche nella terza stagione. Tuttavia l’impressione è che qualcosa si sia rotto o quantomeno incrinato. L’effetto non rende più come prima.
Da una parte viene da pensare che sia un risultato della crescita dei personaggi. Nel corso delle due stagioni abbiamo assistito a una maturazione dei fratelli Hargreeves (pur se con qualche passo indietro e in molti casi ancora non completa). Le versioni attuali degli eroi quindi cozzano con il tono delle scene più originali, ma c’è qualcosa di più.
Alcune di queste sequenze sembrano particolarmente posticce. Quasi come se si cercasse di integrare questo lato caratteristico di The Umbrella Academy a ogni costo, spingendo troppo sull’acceleratore. Certo, in alcuni casi restano divertenti e iconiche come scene, ma guardando al quadro generale sono momenti che non aiutano la narrazione e che aggiungono davvero pochissimo. Per dirla in breve quindi, “Anche meno“.
Nella terza stagione di The Umbrella Academy spiccano alcuni personaggi
Tra i vari fratelli Hargreeves non mancano conferme, sorprese e qualche delusione nei nuovi episodi. Alla prima categoria appartengono sicuramente Diego e Klaus. Entrambi i personaggi arrivano alla terza stagione di The Umbrella Academy decisamente più maturi ed equilibrati, pur restando fedeli alle proprie caratteristiche.
Sorprende invece il personaggio di Luther, finora rimasto abbastanza in secondo piano che guadagna spazio e personalità. C’è ancora della strada da fare, ma questa è forse la stagione in cui è più interessante da seguire.
Delude invece Alison. Il grandissimo potenziale drammatico della sua storia viene annacquato da un arco narrativo a balzi imprevedibili. Probabilmente è il personaggio che più soffre della mancanza di focus unico di questa stagione e che risulta perciò particolarmente difficile da comprendere.
Nel complesso i nuovi episodi di questo show comunque sono divertenti da seguire e attraversati da un mistero sufficientemente intrigante da tenerci incuriositi fino al finale. Non è tutto da bocciare quindi, anche se i fasti della prima stagione (anche solo in termini di puro ‘fascino’ dello show) sembrano lontani. Forse è giunto il tempo di tirare i remi in barca e preparare una quarta stagione – comunque ancora da confermare – che offra una conclusione degna alla storia degli Hargreeves.
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Gerard Way , Gabriel Bá , Grant Morrison , Dave Stewart , Leonardo Favia
- Collana:
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2017