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The Passenger, una storia di Mafia a fumetti

Ci sono eventi nella storia di una nazione che non possono essere dimenticati ma di cui si ha l'obbligo di parlare ed informare, anche a decenni di distanza. Racconti di eroi e di malvagi, di avvenimenti che segnano in modo indelebile un'intera comunità insinuandosi nelle usanze e costumi di un popolo.
Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, badandosi su un soggetto del regista Carlo Carlei, scrivono una storia in cui mostrarci come la criminalità organizzata sia ancora fortemente radicata nel nostro Paese e di come, nell'ultimo ventennio, molti siano ancora i lati oscuri dei rapporti fra Mafia e Stato.
The Passenger, questo il titolo del racconto che presto diventerà un film diretto dallo stesso Carlei, segue una coppia di giovani americani in viaggio di nozze in Sicilia, la cui sfortuna sarà quella di imbattersi in un boss mafioso in fuga. Masino Caligiuri è stato un grande esponente della Mafia siciliana che, invecchiato e braccato da forze dell'ordine, vuole chiudere i conti con il passato ed i propri rivali. Un incontro fortuito, il rapimento della ragazza statunitense e per il giovane James non resta altro che assecondare il volere di Caligiuri, scortandolo per le strade Palermo in una lunga notte di sangue e tradimenti.
Sfogliando le pagine del volume, pubblicato da Tunué, risalta subito come la città siciliana, sfondo alle vicende ma al tempo stesso protagonista del racconto, sia rappresentata con un'ambientazione cupa ma al contempo piena di vita. Gli spostamenti notturni della coppia raccontano di una Palermo vivace e moderna che proprio per questo assume un ruolo centrale nella vicenda, rivelando ogni volta una sfaccettatura diversa di se. The Passenger riporta inoltre chiari riferimenti agli avvenimenti realmente accaduti in Sicilia nel 1992, in primis gli attentati nei confronti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, rimarcando l'efferatezza e la radicazione mafiosa nel territorio nazionale.
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Gli autori raccontano una storia dal taglio volutamente cinematografico, con diverse scene d'azione e repentini cambi di impostazione grafica, non mostrando alcun riguardo verso gli orrori compiuti dalla Mafia. Non è un caso che il personaggio del boss Caligiuri sia il più approfondito del cast, grazie ad alcuni passaggi che ne tratteggiano il carattere, come flashback coi quali scoprirne la formazione contrapposti all'amorevole padre che esso stesso si dimostra nei confronti della figlia. 
Lo scopo degli autori non semplicemente quello di condannare l'attività malavitosa ma, attraverso l'ideazione di un personaggio credibile e concreto, far riflettere il lettore sulle nefandezze perpetrate dalla criminalità organizzata.
L'elemento che maggiormente stupisce di questa produzione è la costruzione dei dialoghi, i quali presentano un continuo e simultaneo uso di diverse lingue parlate: passeremo infatti da testi in italiano, all'inglese fino, ovviamente, al dialetto siciliano. 
Con questa scelta, che alcune volte risulta forzata e ridondante, si vuole però sottolineare ancor di più quanto la Mafia sia diffusa non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Una scelta stilistica di sicuro impatto che avvicina il racconto ai romanzi di Camilleri sul Commissario Montalbano. 
Come un moderno Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, The Passenger è il racconto dell'ultima notte di un boss decaduto e del suo malcapitato scugnizzo, quest'ultimo intenzionato a ricercare giustizia anche nelle situazioni più oscure. 
Un volume dedicato a tutte le vittime innocenti della Mafia che permette profonde riflessioni su come ancora oggi la criminalità organizzata sia fortemente radicata nel tessuto sociale italiano.
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