Da oggi su Hulu sará disponibile la tanto attesa terza Stagione di The Handmaid’s Tale, la serie basata su uno dei più rinomati romanzi distopici odierni. Questa è una serie che va oltre la trama del libro e oltre il mero intrattenimento: è cibo per la mente. Farenheit 451, 1984, Il Nuovo Mondo e, chiaramente, Il Racconto dell’Ancella, le opere distopiche più celebri, sono accomunate da uno scopo, il metterci in guardia da quello che potremmo diventare.
Sono opere che evidenziano dei vizi di forma, politici, religiosi, etici, sociologici, e li portano al loro estremo. Si pongono la domanda “cosa succederebbe se si portasse questa distorsione di una determinata scuola di pensiero fino alla fine del suo scopo?” e danno una risposta, spesso terrificante. Sono uno specchio della nostra società, fanno vedere noi stessi in un plausibile futuro che, a primo acchito, potrebbe sembrare molto distante da noi, seppur sia sempre riconoscibile la natura umana anche nelle realtà ritratte in esso.
Quanto è Fiction questa Fiction?
Sarebbe pleonastico dire, semplicemente, che è importante leggere (o guardare) opere distopiche per evitare i futuri dai quali ci mettono in guardia. “Tanto è fantascienza” “Tanto è un futuro distante dal nostro”. Eppure ha quel che di inquietantemente familiare. Quindi oggi andremo un passo oltre e vi mostreremo alcune istanze di come The Handmaid’s Tale, in un certo senso, è una realtà che esiste oggigiorno.
Non si intende che oggi gli Stati Uniti siano diventati un governo totalitario basato sul fondamentalismo religioso, nonostante in molti Stati si insegni ancora il Creazionismo nelle scuole. Neanche si intende che il mondo sia afflitto dallo stesso fattore scatenante, ovvero un abbassamento esponenziale del tasso di fertilità. Parliamo dell’aspetto sociologico e politico descritto da Margaret Atwood, della semplice premessa, il vizio di forma che abbiamo citato, che porta a questo estremo.
Parliamo dell’attaccamento ossessivo a testi religiosi, scelti in modo arbitrario. Nel mondo di Offred, ogni azione, per quanto violenta o ingiusta, viene legittimata da citazioni bibliche, al contempo ignorando altre parti del testo.
Ecco a voi degli esempi di come il mondo di oggi ha subito forti cambiamenti politici e sociali, basandosi su testi autocontraddittori.
La criminalizzazione dell’Aborto in Alabama
La vita è sacra, religione a parte, qualsiasi scuola di pensiero dell’etica può concordare con questo concetto di base. Il problema a monte è la definizione di “vita” o, piuttosto il definire in che punto l’embrione diventa “portatore di anima”. La chiesa Cattolica ha dato delle risposte ben definite su tre versanti. In primis, la Didaché o Dottrina dei Dodici Apostoli, scritta tra il I e il II Secolo A.C., dice esplicitamente che non si può causare volontariamente un aborto né causare la morte di un neonato. In secondo luogo abbiamo il Codice di Diritto Canonico (1983) che nel Can. 1398 dice che chi abortisce incorre nella scomunica immediata Latea Sentientiae. Infine, nel Evangelium Vitae, l’enciclica papale scritta da Giovanni Paolo II nel 1995, vi è la posizione ufficiale del Vaticano: la vita inizia al momento del concepimento, dunque l’aborto è, a tutti gli effetti, secondo questa logica, un omicidio.
Eppure, eppure, la bibbia stessa non concorda.
Nella Bibbia vera e propria non vi sono argomentazioni particolarmente contrarie all’aborto.
Anzi, in Numeri 5:11-31 è spiegata accuratamente la procedura per causare un aborto. Nel dettaglio. Nel caso in cui un uomo abbia il mero sospetto di infedeltà da parte della propria moglie, anche in totale assenza di prove, può portarla dal Sacerdote, il quale maledirà ritualisticamente una coppa d’acqua. La donna dovrà poi bere questa “acqua amara che porta maledizione” e, qualora fosse colpevole, essa causerebbe l’aborto. A seconda delle traduzioni questo aspetto è più o meno evidente, ma anche nelle versioni più cautelari è un significato implicito. Anche se le nostre conoscenze moderne di biologia rendono ovvio quanto il metodo proposto dal libro dei Numeri non abbia alcun tipo di efficacia garantita, se non come effetto placebo per placare la gelosia del marito o causando un aborto tramite lo stress in una donna credente, le persone di quell’epoca non avevano idea della mancata efficacia del metodo. Insomma, secondo il Vecchio Testamento (visto che non vi sono riferimenti nel Nuovo) non ci sono controindicazioni all’aborto, anzi, qualora la gravidanza fosse non voluta, nel caso specifico dell’adulterio, dovrebbe essere il vostro Sacerdote stesso a causarlo.
Alabama verso Gilead
Oggigiorno però ci si avvalla della posizione della chiesa per portare avanti agente politiche più spesso di quel che dovrebbe essere in uno stato laico. È successo il mese scorso in Alabama, dove hanno criminalizzato l’aborto in qualsiasi fase della gravidanza. Dobbiamo rimarcare due punti enfatici di questa frase. Hanno criminalizzato, ovvero che chi tenta di compiere un aborto rischia 10 anni di carcere, 99 anni per chi lo porta a termine. 25 voti favorevoli e 6 contrari, sostanzialmente, alla diminuzione dell’autodeterminazione di una donna. Questa legge, peraltro, vale anche nei casi in cui la gravidanza è causata da stupro o incesto. La seconda enfasi della frase sopra sta nelle parole “qualsiasi fase della gravidanza”. Anche in stati altamente conservatori le leggi di restrizione sull’aborto partono dalle 6 settimane di gravidanza, in questo caso no. Quindi niente pillola del giorno dopo.
Il primo stato di Gilead si è palesato.
Il Vaticano e il movimento LGBTQ
E ora parliamo del Levitico: il libro del Pentateuco più citato in questioni controverse e più ignorato nelle sue parti scomode. In questo caso non si parla di risultati politici o legislativi dovuti alle scritture, bensì dello stigma sociale.
Qualsiasi contrarietà ecclesiastica all’omosessualità si basa su un’unica citazione biblica:
[Levitico 18:22] Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio.
Qua è nero su bianco, senza troppo margine d’interpretazione. Eppure, innanzitutto, è interessante notare che gli atti intimi tra donne non vengono citati né il transgenderismo, nonostante entrambi portino lo stesso stigma sociale e religioso.
Dopodiché, parliamo del Levitico in modo più approfondito, con delle perle che non vi tirano fuori a catechismo.
Siete mai stati intimi con la vostra ragazza mentre aveva il ciclo? Male.
[Levitico 18:19] Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l’immondezza mestruale.
[Levitico 19:18] Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue regole e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo.
Panino con la porchetta? Malissimo.
[Levitico 11:1] Il Signore disse a Mosè e ad Aronne:
[2] Riferite agli Israeliti: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra.
[3] Potrete mangiare d’ogni quadrupede che ha l’unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina.
[4] Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l’unghia divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha l’unghia divisa, lo considererete immondo;
[5] l’ìrace, perché rumina, ma non ha l’unghia divisa, lo considererete immondo;
[6] la lepre, perché rumina, ma non ha l’unghia divisa, la considererete immonda;
[7] il porco, perché ha l’unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo.
[8] Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi.
Stasera due spaghi con gli scampi? Abominio.
[Levitico 11:9] Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi.
[10] Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio.
[11] Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri.
[12] Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio.
Qualche altro esempio di immondezza?
Quando dire al parrucchiere che il vostro nuovo taglio è un abominio prende tutto un altro sapore.
[Levitico 19:27] Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba.
All’appello tutti i tatuati per la scomunica .
[Levitico 19:28] Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio.
Poi certo, si potrebbe citare una miriade d’istanze nel Levitico di cose che facciamo quotidianamente, riportate come immonde o abominevoli, queste sono citate giusto per evidenziare la falla logica: non si può essere assolutisti avvallandosi di scritture per poi ignorarne altre. Sostanzialmente: essere omosessuali dovrebbe avere esattamente tanto stigma sociale quanto mangiare crostacei o avere il pizzetto, ovvero nullo.
Si potrebbe argomentare che il Cristianesimo si basi più sul Nuovo Testamento che sull’Antico, ma in quest’ultimo non vi è alcun riferimento all’omosessualità. Sapete, invece, cosa c’è scritto? “Ama il tuo prossimo,” e si sa, Love is Love.
Il Conflitto Palestina/Israele
Gettiamo qualche base teologica giusto per non lasciare lacune.
Cos’hanno in comune le religioni Giudeo-Cristiane? Sostanzialmente, il Vecchio Testamento. Quando si parla di Torah si intende letteralmente il Pentateuco, ovvero i primi cinque libri (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio) mentre quando si parla di Tanakh si intende il Vecchio Testamento per intero. Il Talmud, invece, è il compendio delle discussioni Rabbiniche e i dibattiti teologici interni tra le autorità ebraiche, una sorta di addendum commentato ai precedenti testi sacri. Infatti la gran parte delle cose vietate dal Levitico citate nella precedente pagina rimangono valide tutt’oggi nella religione Ebraica, per esempio come parte della Kasherut (il cibo Kosher), non mangiano maiale o crostacei. Dunque, basandosi entrambi sullo stesso testo che riporta i Comandamenti, possiamo affermare che, per la gran parte, sono religioni con le stesse basi etiche.
Detto ciò, lo stato d’Israele ha una storia particolarissima, unica nel suo genere. A causa della prima diaspora ebraica, la popolazione si è trovata dispersa per il mondo e agognava il ritorno a Sione. Arriviamo al 1948 in cui è stata proclamata l’indipendenza dello Stato d’Israele, dopo l’intervento delle Nazioni Unite alla fine della II Guerra Mondiale. Come mai è stato scelto proprio quel posto? Nel Tanakh il territorio è delineato nel dettaglio (nonostante alcuni testi discordanti).
Uno stato di cui il territorio geografico è stato deciso principalmente su basi di natura religiosa.
O meglio, visto che stiamo parlando di Handmaid’s Tale e di come ci si appiglia alla religione per portare avanti determinate agende, è stata trovata una soluzione politica all’interno di testi sacri.
[Genesi 15:13] Allora il Signore disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni…[16] Alla quarta generazione torneranno qui, perché l’iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo»…
[18] In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questo paese dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate; [19] il paese dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti, [20] gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim, [21] gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei».
Ulteriori citazioni sulla geografia di Sione si trovano in Numeri 34:1-12 e Ezechiele 47.
Il problema? Quella terra era già popolata.
Quando le prime grosse immigrazioni ebraiche arrivarono nell’area la tensione etnica non era particolarmente presente, la guerra vera e propria emerse a causa della dichiarazione d’indipendenza d’Israele. Con un crescendo di nazionalismo, appigliandosi ulteriormente ad altri testi del Torah.
[Esodo 25:31] Stabilirò il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare dei Filistei e dal deserto fino al fiume, perché ti consegnerò in mano gli abitanti del paese e li scaccerò dalla tua presenza. [32] Ma tu non farai alleanza con loro e con i loro dei; [33] essi non abiteranno più nel tuo paese, altrimenti ti farebbero peccare contro di me, perché tu serviresti i loro dei e ciò diventerebbe una trappola per te”.
Allo stesso tempo, se non bastasse l’empatia di base, nello stesso Torah viene evidenziata l’importanza empirica del non cedere a loro volta nella xenofobia.
[Esodo 25: 9] Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d’Egitto.
Senza risoluzione in vista
Il conflitto tra Palestina e Israele, anche dovuto alla Primavera Islamica, complicando ulteriormente la situazione, continua tutt’oggi. È fortemente consigliato il Documentario del 2010 “With God on Our Side” per vedere quanto sia il popolo Ebraico che quello Palestinese siano fortemente convinti della legittimità del loro diritto di proprietà alla terra su basi teologiche.
Anche in Handmaid’s Tale vediamo l’oppressione e l’emarginazione nelle colonie per cause religiose.
La Guerra in Siria: gli Sciiti e i Sunniti
Restate calmi, non abbiamo intenzione di spiegare l’intera complessissima situazione politica Siriana. Parliamo di solo due delle parti all’interno del conflitto, le quali si trovano agli antipodi e ciascuno con sostenitori politici, a loro volta con interessi diversi. Due parti che si trovano in opposizione reciproca a causa di una diatriba nata millenni fa, subito dopo la morte di Mohammed. In questo caso non citiamo direttamente il Corano ma una situazione in cui è l’istituzione religiosa a prendere posizione su questioni non direttamente riportate sui testi sacri con ripercussioni politiche dirette.
Giusto due cenni storici
Nel 632 A.C., con la morte di Mohammed, vi era necessità di trovare un successore tra i quattro Califfi che fosse la persona più indicata a portare aventi il Califfato secondo gli insegnamenti del Profeta. Coloro che oggigiorno vengono chiamati i Sunniti favoreggiavano Abu Bakr, il consigliere personale di Mohammed, mentre gli attuali Sciiti reputarono Ali, il cugino e genero di Mohammed, il suo unico legittimo erede, tutt’oggi lui e i suoi discendenti sono conosciuti come gli Imam. I Sunniti erano della scuola di pensiero che il Califfo dovesse essere scelto, selezionato, basandosi sulla Sunna, la raccolta delle Hadith, le abitudini e consuetudini del Profeta, e su una attenta valutazione ideologica, filosofica e giuridica per trovare colui che più gli fosse vicino in pensiero e valori. Gli Sciiti, invece, sostenevano che un membro della famiglia di Mohammed fosse l’unica scelta plausibile, perché la guida dell’Islam doveva essere a sua volta accompagnato dalla grazia divina, “esclusiva” degli eredi del Profeta (e quindi di Ali).
Cos’è ‘sta lezione di storia antica? Torniamo alla modernità
La questione era stata messa relativamente a tacere fino alla famosa partita a Risiko in casa d’altri portata avanti dall’Europa: la I Guerra Mondiale. Si vede la mano di Winston Churchill, il quale, nonostante il territorio Siriano fosse sotto il controllo Francese, ha operato per installare un sovrano di sua preferenza, con palese ignoranza dei gruppi ideologici che risiedevano in quell’area. Una sua lettera del 1921 per comprendere in modo migliore il profilo religioso del suo “candidato” Hashemita leggeva “Is he a Sunni with Shaih sympathies or a Shaih with Sunni sympathies? I always get mixed up between these two.” E dopo l’ennesimo esempio di confini tracciati col righello ci ritroviamo ad oggi con i Sunniti e gli Sciiti a dover condividere lo stesso territorio e, dunque, lottare per il controllo sulla nazione, facendo riemergere questioni di millenni fa. Per darvi un quadro più chiaro: Al Qaeda è Sunnita mentre gli Hezbollah sono Sciiti.
Cosa c’entra tutto ciò con The Handmaid’s tale?
Sono due gruppi politici che si appoggiano su posizioni teologiche istituzionali pregresse per ottenere un seguito popolare e installare il proprio governo, esattamente come Gilead. Uno sfruttamento arbitrario, di questioni già risolte, al fine di avvallare un approccio politico di oppressione e totalitarismo, da entrambi lati.
Siamo riusciti a convincervi che il futuro distopico ritratto nel Racconto dell’Ancella non è poi così futuro? In alternativa, ci accontentiamo di avervi invogliato a guardare la Serie, nella speranza che la nostra generazione riconosca al suo interno alcune parti del nostro “oggi”. Nolite Te Bastardes Carborundorum.