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Come rendere Marte abitabile? Con un gioco da tavolo

Ghenos Games porta in Italia Terraforming Mars: Ares Expedition, una nuova versione del celebre gioco da tavolo

L’era dell’esplorazione marziana è ancora lontana, ma è già nel nostro immaginario. Da tempo ormai si parla di possibili missioni sul pianeta rosso e un celeberrimo gioco da tavolo immagina come potrebbe avvenire. Stiamo parlando di Terraforming Mars che da qualche giorno è disponibile in Italia in una nuova versione chiamata Ares Expedition, lanciata da Ghenos Games. Abbiamo potuto provarla e siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza.

Terraforming Mars: Ares Expedition, il pianeta rosso ci attende

Come anticipato in apertura, questa è una nuova versione del famoso titolo, che punta per certi versi a semplificare le partite. È una rivisitazione che rende l’avventura sul pianeta rosso più accessibile a nuovi giocatori, pur mantenendo gran parte del fascino del titolo originale. Le limitazioni su alcune meccaniche infatti facilitano le partite, adattandosi bene a tutti i gruppi di appassionati.

Lo scopo del gioco è di rendere Marte un pianeta abitabile. Per farlo dovremo agire su tre fattori differenti: il tasso di ossigeno nell’aria, la presenza di oceani e la temperatura. Ogni giocatore assumerà il ruolo di una compagnia, chiamata a operare sul pianeta per aumentare ciascuno di questi tre parametri. L’obiettivo è riuscire a fornire il maggior contributo possibile alla trasformazione di Marte.

terraforming mars ares expedition recensione

Per riuscire nell’impresa dovremo raccogliere risorse, grazie alle quali potremo intervenire sull’ambiente. Queste sono fondamentalmente di tre tipi: calore, piante e MegaCrediti. A partire dalle quantità iniziali, definite dall’azienda che sceglieremo di interpretare, si potrà investire in nuovi progetti che contribuiranno in maniera differente a cambiare il nostro accumulo di risorse oltre che, in alcuni casi, a intervenire sui sopracitati parametri.

Terraforming Mars: Ares Expedition è sicuramente un titolo complesso, che richiede un certo impegno iniziale per comprenderne le meccaniche. Tutti gli sforzi però sono ampiamente ripagati, da sfide intricate che coinvolgono tutti i giocatori a lungo, tenendoli tutti in corsa fino alla fine. E poi, come vedremo, la difficoltà di questo gioco è più apparente che effettiva.

Buoni materiali e ottimamente organizzati

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Ci sono davvero tantissimi fattori da tenere a mente nel corso della partita. La meccanica della scelta delle fasi da giocare a ogni turno è intrigante, ma richiede un certo livello di attenzione. Lo stesso vale per le quantità di risorse accumulate, la produzione delle stesse e altri fattori secondari che però possono diventare chiave al momento giusto della partita.

Fortunatamente però in Terraforming Mars: Ares Expedition tutto è studiato con attenzione per riuscire a comprendere a colpo d’occhio la situazione. Ogni giocatore avrà a disposizione una pratica plancia dove segnare in maniera intuitiva tutto ciò che gli serve, sfruttando una serie di cubi colorati. Anche il design delle carte, strumento principale di questa incarnazione di Terraforming Mars, è progettato per offrire immediatamente un’immagine della situazione.

I diversi materiali sono di buona fattura e chiaramente identificabili. Ogni giocatore avrà a disposizione un cospicuo numero di segnalini con cui tenere traccia del suo avanzamento nel processo di trasformazione di Marte. Lo stesso si può dire dei contatori per le risorse. Le quantità all’interno della scatola sono decisamente abbondanti: non c’è rischio di trovarsi a corto di pedine e doversi inventare soluzioni sul momento, anzi.

Grandissima cura è posta poi nel packaging e l’organizzazione. All’interno della scatola tutto ha il proprio posto e tirando fuori i diversi componenti di Terraforming Mars: Ares Expedition avremo sempre a disposizione ciò che ci serve. Piccole attenzioni, come dei contenitori con diversi scompartimenti per i segnalini o gli utilissimi divisori per le carte facilitano decisamente la vita dei giocatori, che siano novizi o veterani.

Terraforming Mars: Ares Expedition non è complesso come sembra

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Se chi conosce già bene il gioco si troverà davanti a una sua versione semplificata (ma con alcune variazioni che la rendono comunque interessante), per i novizi potrebbe inizialmente sembrare particolarmente impegnativo. Questo perché effettivamente presenta un gran numero di meccaniche da imparare e comprendere, oltre che una preparazione piuttosto corposa, sebbene facilitata dal packaging ben organizzato come si diceva.

In verità però basta poco per rendersi conto di come questa sia semplicemente un’impressione. Se in un primo momento si temporeggerà maggiormente, in pochi turni si assimileranno le meccaniche base e il ritmo inizierà ad accelerare. Già dalla metà della prima partita la maggior parte dei dubbi spariranno e si procederà spediti mossa dopo mossa. Il fatto che ciascuna fase si svolga in contemporanea per tutti i giocatori evita peraltro rallentamenti che rovinano l’atmosfera, rendendo tutto più fluido e divertente.

L’idea di facilitare l’ingresso di nuovi giocatori è dopotutto intrecciata in Terraforming Mars: Ares Expedition stesso. Tra le carte Progetto e Corporation troveremo infatti alcune dotate di un segno caratteristico. Queste sono quelle consigliate dai creatori del titolo proprio per chi è alle prime armi, che potrà quindi avere un ingresso più guidato al mondo del gioco.

Chiaramente poi c’è comunque una curva di apprendimento. Ogni partita permetterà di familiarizzare meglio con le meccaniche più complesse e migliorare le proprie strategie. Tuttavia il fatto che, nonostante la sua complessità, Terraforming Mars: Ares Expedition risulti estremamente soddisfacente fin dalla prima volta è senza dubbio un punto a favore, rendendolo adatto a ogni tipo di gruppo.

Terraforming Mars: Ares Expedition, il perfetto punto d’ingresso

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Che siate appassionati dell’originale o meno, questo titolo è quindi un’ottima scelta. Può essere in particolare un ottimo punto di passaggio per arrivare a un mondo di giochi da tavolo più complessi. Partendo da qui si potrà fare pratica con meccaniche elaborate e sfide di maggiore durata che possano impegnare maggiormente un gruppo di appassionati.

Basterà una partita per affezionarsi alle proprie avventure marziane e volersi lanciare di nuovo alla conquista del pianeta. Un primo passo verso un campo ricco di opportunità da esplorare. E no, non stiamo parlando del pianeta rosso…

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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