Dopo il nostro speciale sui Robottoni eccoci a parlare di Pacific Rim. A volte varchi le tende del cinema sapendo a cosa vai in contro. Il titolo da molti coniato per Pacific Rim, ovvero: “Mazinga contro Godzilla”, esprime ottimamente e in maniera approfondita i riflessi di trama dell'ultima pellicola di Guillermo Del Toro, e infatti sapevamo cosa aspettarci.
Quando parti per vedere Pacific Rim sai, non puoi non sapere, cosa succederà. Per una manciata di ore acquisisci la capacità di prevedere l'immediato futuro.
E questa sensazione di “consapevolezza” è molto più forte con questa pellicola rispetto ad altri blockbuster che tra Zombie e Giganti Verdi qualche spessore di trama inaspettato avrebbero anche potuto dartelo. Pacific Rim invece no, non serve una trama per un film del genere. Serve una scusa.
Guillermo ha trovato una delle scuse migliori in assoluto. Il regista decide inaspettatamente di girare un film coerente, semplice e incredibile, intendiamoci, ma con una trama che regge.
La storia di Pacific Rim narra di alcuni enormi mostri alieni chiamati Kaiju (letteralmente Mostro Gigante, dal giapponese) comparsi da un portale interdimensionale nel bel mezzo dell’oceano pacifico. Dal primo istante queste creature hanno minacciato la popolazione mondiale rischiando di ridurre l’umanità sull’orlo della distruzione, proprio in stile Godzilla. Per tentare di fermare la minaccia mostruosa le nazioni più potenti, specialmente quelle che si affacciano sull’oceano Pacifico, alveare degli attacchi, hanno creato degli enormi robot alti 90 metri in grado di contrastare i Kaiju, gli Jager (letteralmente “cacciatore”, in tedesco). Ogni nazione ha il suo modello specifico e personalizzato, che più in stile anime di così non si può, e sono guidati ognuno da una coppia di piloti che agiscono insieme come un’unica mente grazie a un collegamento neurale. Dopo anni di vittorie umane, ormai sembra che nemmeno gli avanzati Jeagers possano reggere gli attacchi dei Kaiju (di classe e potenza sempre superiore).
Come ultimo baluardo per la salvezza dell’umanità si erge un’improbabile coppia composta da un ex pilota, Raleigh Becket e la giovane recluta Mako Mori, interpretata dall’attrice giapponese Rinko Kikuchi. Riusciranno insieme al loro Jeager Gipsy Danger a fermare l’avanzata dei colossali mostri e chiudere il portale interdimensionale una volta per tutte?
Guillermo del Toro torna dopo ben cinque anni di stop con questo entusiasmante film che siamo sicuri sarà in grado di regalarvi parecchie emozioni! Infatti la sua ultima fatica risale al lontano 2008 con Hellboy: The Golden Army, in seguito a diversi problemi fra il non essere riuscito a dirigere Lo Hobbit e l’accantonamento temporaneo (speriamo) dell’adattamento de Le Montagne della Follia, basato sul romanzo di H.P. Lovecraft. Il ritorno del regista però è più esplosivo che mai con Pacific Rim, progetto nato insieme a Travis Beacham, co-sceneggiatore e che ha iniziato a vedere la luce in una prima stesura della sceneggiatura nel 2010. Nel 2011 il progetto è approvato dalla Legendary e a fine anno iniziano le riprese, girate per lo più a Toronto e finite in soli 103 giorni, un record per il regista.
Nonostante la velocità di confezionamento, Pacific Rim rilancia totalmente il genere “Monster Movie”, esaltante e coinvolgente. Gli Jagers ti afferrano per il bavero e ti trascinano a forza nell'azione pura della pellicola che regala combattimenti chiari e mastodontici. Non ci ritroveremo a chiederci che sta succedendo come nella serie di Michael Bay, capiremo tutto per filo e per segno e ne usciremo esaltati.
Confezionando una pellicola del genere, citazioni da un "passato che fu" se ne fanno anche per sbaglio ma non è questo il caso. Del Toro è pienamente cosciente di ogni piccolo rimando a Neo Genesis Evangelion, Astro Boy, Pluto di Urasawa (vi sfidiamo a cogliere la citazione), Getter Robot e molti altri tra manga e anime, il regista sa e agisce.
Pacific Rim non ha pretese e non pretende nulla da voi. Guillermo Del Toro vi chiede soltanto un sorriso e dell'adrenalina alla vista di un gigantesco esoscheletro che affronta un mostro gigante armato di petroliera.
Non possiamo quindi che consigliarvi di correre al cinema e frapporvi fra la guerra fra umani e Kaiju! Inenarrabile il ruolo di Ron Pearlman (Hellboy). Vi consigliamo anche di rimanere fino a dopo i titoli di coda.