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Tekken 7: il ritorno del Re del Pugno di Ferro

Tekken è sempre stato una garanzia di mazzate di qualità nell’ambito dei picchiaduro, sin da quando anche in Italia è comparso nelle sale giochi di fine anni Novanta, per poi consacrarsi definitivamente sulla prima Playstation con Tekken 3, ancora oggi considerato una pietra miliare del genere. Oggi finalmente, a distanza di due anni dal rilascio della versione Arcade, arriva il nuovo capitolo principale della saga, presentandosi subito come un capitolo importante, sia per le nuove aggiunte al gameplay che per l’aspetto narrativo. Tekken 7 è infatti il capitolo in cui la lunga faida familiare fra Heihachi e Kazuya avrà la sua conclusione.

Tekken 7 riparte da uno Story Mode nuovo e di stampo prettamente cinematografico, che ci illustra le vicende della guerra fra la Mishima Zaibatsu e la G Corporation, dopo la scomparsa di Jin, alla fine del sesto capitolo. Heihachi torna al comando della Mishima Zaibatsu, pronto allo scontro finale col figlio Kazuya, mentre prenderanno parte alla vicenda molti altri comprimari, fra cui la guest star Akuma, direttamente da Street Fighter. La storia viene narrata tramite filmati realizzati col motore di gioco, spesso intervallati da alcune sequenze disegnate in cui un giornalista, che ha perso la famiglia a causa del conflitto fra le due fazioni, cerca la verità sulle cause della guerra. In realtà il personaggio del giornalista è piuttosto superfluo, ma fa da filo conduttore per tutta la storia, in cui vengono anche ripresi eventi dei capitoli precedenti. Il giudizio sullo Story Mode risulta alla fine piuttosto deludente, nonostante alcune parti epiche e “tamarre” come solo Tekken sa essere. Questo giudizio è principalmente dovuto a una trama che non esprime appieno il suo potenziale, lasciando molti interrogativi senza risposta o spiegandoli sommariamente. La durata si attesta intorno alle due ore e mezza, piuttosto poco, quando esistono diretti concorrenti come Injustice 2 che hanno saputo creare una storia epica sfruttando appieno i propri personaggi. Qui infatti potrete utilizzarne soltanto una decina, che sono pochi rispetto ai quasi quaranta disponibili in totale.

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Una volta finita la storia principale, sbloccherete delle side story grazie a cui potrete venire a conoscenza di quanto accade ai personaggi non coinvolti negli eventi principali, dove il tutto inizia e finisce in un unico scontro. Carina come idea, ma avremmo preferito maggior attenzione alla parte narrativa relativa agli altri combattenti. Il gameplay dello Story Mode si differenzia dal fatto che potremo eseguire combo complesse con la semplice pressione di un tasto, per agevolare i meno esperti, ma dobbiamo dire che il livello di difficoltà degli scontri non è affatto da sottovalutare per essere uno Story Mode, cosa che rende perfetta questa modalità per il primo approccio al titolo. Interessanti le variazioni sul tema uno contro uno presenti all’interno come QTE inseriti nelle azioni più concitate, sequenze in stile Survival in cui affronteremo diversi avversari uno dietro l’altro e anche sequenze che ricordano sparatutto in terza persona. 

La parte di Tekken 7 dedicata al single player vede poi presenti il classico Arcade Mode, privato dei filmati finali limitati solo allo Story Mode, la modalità Versus e la modalità Tesoro, in cui potremo sfidare avversari sempre più potenti ottenendo monete e forzieri da utilizzare nel gioco. In quest’ultima modalità potremo ottenere anche oggetti per personalizzare i nostri combattenti, che però avranno un valore puramente estetico. Gli oggetti disponibili sono tantissimi e ci vorrà molto impegno per sbloccarli tutti, cosa che divertirà i fan più accaniti. Questo renderà molto difficile trovare nelle vostre partite online un personaggio uguale ad un altro. Potrete spendere i soldi guadagnati anche nella modalità Galleria, in cui sarà possibile sbloccare tutti i filmati disponibili dal primo Tekken fino a questo settimo capitolo, così da avere un effetto nostalgia assicurato. Nell’online invece avremo le classiche modalità di partita classificata e del giocatore, con l’aggiunta di una modalità Torneo che simulerà un vero torneo randomizzando gli scontri fra i partecipanti. Nella nostra prova il netcode si è comportato bene, c’è sempre un po’ di input lag, ma non eccessiva, e giocare con avversari europei non ci ha dato nessun grosso problema.

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Arriviamo al fulcro dell’esperienza di questo Tekken, ovvero il gameplay. Tekken 7 ci ha divertiti davvero parecchio con i suoi scontri, possiamo dire con tutta sincerità che forse questo è uno dei migliori capitoli per quanto riguarda il puro combattimento, arrivando ai livelli dello storico terzo capitolo. Gli sviluppatori hanno fatto in modo di eliminare il fastidioso sistema del Juggling, ovvero quel rimbalzo del personaggio dopo alcuni colpi, per cui era possibile tenerlo in aria fino a togliergli metà, se non tutta, la barra della vita. Questo aspetto nel settimo capitolo è completamente sparito, migliorando oltretutto il bilanciamento complessivo dei quasi quaranta personaggi disponibili. Persino personaggi come Akuma, con gli input dei comandi uguali alla sua versione in Street Fighter, si adattano bene al sistema di combattimento, dove sarà impossibile andare avanti spammando Hadoken. Ogni scontro sarà imprevedibile, e non potrete rilassarvi nemmeno se il vostro avversario avrà solo uno sputo della barra della vita mentre voi ne avrete ancora tre quarti, perché in Tekken è sempre possibile ribaltare anche i risultati più estremi.

A contribuire all’imprevedibilità del combattimento avremo una nuova modalità chiamata Rage Mode, che si attiverà quando avremo poca salute rimasta. Durante la Rage Mode la nostra barra della vita sarà avvolta da un alone rosso, i danni da noi inferti saranno leggermente maggiori, ma soprattutto avremo modo di utilizzare due nuovi comandi, le Rage Arts e le Rage Drive. Le Rage Arts sono un po’ le super mosse presenti in tutti i picchiaduro: se l’attacco riuscirà a colpire l’avversario partirà una breve sequenza in cui il nostro personaggio eseguirà una spettacolare mossa, infliggendo danni ingenti, così da avere la possibilità di ribaltare il risultato di uno scontro. Le Rage Drive saranno invece degli attacchi speciali in cui il nostro personaggio verrà avvolto da un’aura blu; questi attacchi causeranno un danno maggiore e avranno la possibilità di essere eseguiti in combo così da aumentare le nostre opzioni d’attacco. La Rage Mode finirà sia che eseguiate una o l’altra mossa disponibile. Fra le altre aggiunte ci sono degli attacchi chiamati Power Crush, che continuano anche se colpiti da attacchi medi o alti: il personaggio subirà danno ma continuerà con la sua mossa fino a colpire l’avversario, cosa che risulta tatticamente molto utile. Queste aggiunte al gameplay rendono Tekken 7 davvero dinamico e divertente, probabilmente il più bilanciato della serie fino ad ora. Il sistema di combattimento è facile da imparare, anche se ci vorrà molto allenamento prima di poterlo padroneggiare al meglio, ma il cammino verso la strada per diventare il nuovo re del pugno di ferro sarà costellato da scontri che vi divertiranno parecchio, sia online che, soprattutto, con gli amici.

Graficamente il titolo è notevole, fluido e fisso sui 60p. I personaggi e le animazioni sono realizzate ottimamente con grande attenzione al dettaglio, particolarmente ben riusciti gli effetti particellari e luminosi di ogni mossa, cosa che rende perfettamente la potenza dell’attacco appena eseguito (e il male fisico da questo inflitto). Bellissimi i momenti in cui due colpi si stanno per scontrare e ci viene mostrata la sequenza al rallentatore e con lo zoom, rendendo l’azione ancor più spettacolare e tenendoci con il fiato sospeso, specie se giochiamo con i nostri amici.
Tekken 7 è il degno ritorno del re del pugno di ferro, un picchiaduro dinamico, veloce, divertente e ben bilanciato. Le opzioni single player forse non saranno all’altezza dei concorrenti, ma il suo gameplay così ben realizzato lo rende un must per tutti gli amanti dei picchiaduro, specialmente per le partite online o di persona con gli amici.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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