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La storia di Bitcoin, la criptovaluta più famosa e acquistata di tutte

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La storia di Bitcoin è anche la storia dell’arrivo delle criptovalute sulla bocca di tutti. Quando si parla di questi strumenti in generale spesso le si chiama Bitcoin, anche se in realtà ci sono diverse migliaia di monete digitali al mondo.

Abbiamo già parlato in generale della storia delle criptovalute, oggi saremo un po’ più specifici e parleremo di Bitcoin. Spendiamo quindi due parole sulla sua storia. Tranquilli: parleremo di questo argomento nel modo più semplice il possibile!

Chi è Satoshi Nakamoto, l’inventore di Bitcoin?

Partiamo dalla prima domanda che le persone si fanno appena varcano la soglia del mondo delle criptovalute: che cos’è Bitcoin?

Storia delle criptovalute

Siamo nel 2009 quando un anonimo sviluppatore che usa lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto crea il Bitcoin.

Ancora oggi non si conosce la vera identità di Nakamoto, nemmeno se dietro questo nome ci sia un gruppo di informatici o un solo individuo. Un vero mistero.

Nel 2008 Nakamoto pubblicò online un documento rivoluzionario: aver creato un sistema di pagamento che non aveva bisogno di banche, in grado di superare qualsiasi limite geografico e politico, resistente all’inflazione e basato su un protocollo informatico. 

La prima diffusione del software per Bitcoin avvenne all’inizio del 2009, via mail. Lo ricevettero solo gli iscritti alla The Cryptography Mailing List nel sito metzdowd.com.

Ma nel 2011, quando la tecnologia inizava a diventare conosciuta in tutto il mondo, le e-mail si interruppero e Nakamoto scomparve.

Non riapparve neanche nel 2016, quando il suo nome entrò nella lista dei candidati al premio Nobel in Economia.

Da allora, buona parte del codice open source di Bitcoin è stato riscritto da un gruppo di programmatori le cui identità sono note.

Il software di Nakamoto è la somma di idee sviluppate nell’arco di decenni ed è considerato un importante passo avanti nell’informatica. Potrebbe rimodellare il concetto del denaro come lo intendiamo. Banche di tutto il mondo infatti stanno investendo per sperimentare l’adozione della tecnologia di Nakamoto. 

La Blockchain è incatenata alla storia di Bitcoin fin dalla sua nascita

Bitcoin è basato sul sistema di Blockchain. Questo sistema si basa su una “catena di blocchi” che sono posizionati a formare una serie lineare che forma una catena.

Ognuno di questi blocchi registra i dati di una transazione: ora, data, importo, chi ha fatto e ricevuto lo scambio. I blocchi sono concatenati in ordine cronologico, e hanno un numero identificativo specifico.

Una volta finito lo spazio di archiviazione del blocco, il blocco si chiude e nasce un nuovo blocco concatenato al precedente.

3 gennaio 2009 e il Blocco di Genesi: parte la storia di Bitcoin

Tutto parte dal primo blocco della catena blockchain di Bitcoin. In generale il primo blocco di una nuova catena blockchain si chiama Blocco di Genesi.

Bitcoin è nato dunque il 3 gennaio 2009 alle 18:18, con la prima transazione di Bitcoin salvata nel primo blocco della catena.

Nakamoto, con un tocco di enfasi, ha voluto segnare questo momento epocale nella storia di Bitcoin, e delle criptovalute in generale, inserendo un messaggio in questa transazione:

 “The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks”.

Si tratta di un riferimento al titolo di un articolo di economia uscito sul Times proprio quel giorno, che in italiano suona più o meno così: “Il Cancelliere ipotizza un secondo salvataggio per le banche”.

Eravamo nel mezzo della crisi finanziaria, e probabilmente questo messaggio voleva lasciare un segno sulle motivazioni che avevano spinto alla nascita di Bitcoin.

Quanto valgono i Bitcoin e quanti ce ne sono?

Il valore di Bitcoin non è stato deciso nel momento della sua creazione. Inoltre non si lega all’inflazione di un determinato Stato, alle scelte di un governo o alle decisioni di una banca centrale.

Il suo valore dipende unicamente da quante persone lo comprano e lo usano. Viene regolato dalla domanda e dall’offerta, come qualunque bene.

Per renderlo un “bene scarso“, in modo che non si svalutasse subito, Nakamoto stabilì un massimo di 21 milioni di Bitcoin. Attualmente sono stati creati 18 milioni di Bitcoin, e il prezzo ha raggiunto un valore di decine di migliaia di dollari.

Ad oggi Bitcoin viene considerato come un bene rifugio, cioè un bene che si ritiene non perda valore nemmeno di fronte a stravolgimenti globali. Il bene rifugio per antonomasia è l’oro, e in questo grafico di Young Platform Academy vediamo come Bitcoin abbia superato già nel 2017 il valore dell’oro:

Conclusione

La storia di Bitcoin mostra come in una decina di anni si sia creato un notevole cambiamento nella prospettiva e nella percezione dell’economia di tutti. In pochi anni siamo passati dal mettere le banconote sotto il materasso ad avere un portafoglio online di criptovalute. Nel mezzo ci sono stati i conti correnti e i bonifici online. Vedremo cosa riserverà Bitcoin al futuro dell’economia, mentre noi faremo una panoramica delle principali criptovalute sul mercato e le loro differenze. Alla prossima puntata!

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