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Stephen King si sente in Shining

Stephen King torna a parlare di Shining, ma questa volta non è per commentare la serie TV ispirata alle sue opere. L’autore infatti ha citato il suo romanzo, diventato nel tempo un classico della letteratura horror, per parlare dell’effetto che sta avendo su di lui il lockdown. Stando a quanto ha condiviso in un’intervista, King starebbe vivendo una situazione davvero molto simile a quella di Jack Torrance, protagonista del libro.

Stephen King commenta le similitudini tra la quarantena e Shining

Fortunatamente le sensazioni dell’autore  non riguardano gli episodi di follia del suo personaggio, né ovviamente gli eventi paranormali dell’Overlook Hotel. Niente “All work and no play makes Jack a dull boy“, quindi. Semplicemente la quarantena gli ha dato la possibilità di lavorare più approfonditamente sul suo prossimo libro, un desiderio che aveva da tempo. Queste le sue parole in un’intervista rilasciata a Vanity Fair:

Sto lavorando a un libro, quindi nelle mattinate mi dimentico di tutto e faccio semplicemente quello. Volevo tempo per lavorare su un libro e ora ne ho in abbondanza. Diamine, mi sento Jack Torrance“.

Non è la prima volta che qualcuno sottolinea dei collegamenti fra un’opera di Stephen King e la situazione attuale del mondo. Nelle prime settimane dello scoppio dell’epidemia, in molti hanno paragonato la diffusione del virus agli eventi de L’Ombra dello Scorpione. Nel romanzo di King però, come lui stesso ha evidenziato quando l’idea è diventata virale, il virus era decisamente più letale, portando a una quasi completa estinzione della razza umana. Fortunatamente non è questo il caso.

Voi cosa ne dite? Anche voi tra smart working e lockdown vi sentite un po’ come in Shining di Stephen King?

Vi ricordiamo che nel prossimo futuro arriverà una serie TV ispirata al romanzo, che ci porterà a scoprire la storia dell’Overlook Hotel ancora segreta.

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