Stephen Amell, attore noto per il ruolo da protagonista per Arrow, è finito nell’occhio del ciclone per alcuni commenti riguardo lo sciopero SAG-AFTRA che ha visto bloccate le principali produzioni cinematografiche e televisive negli Stati Uniti. Dopo aver sminuito gli sforzi del suo sindacato, l’attore ha ammesso di non conoscere abbastanza l’argomento ed è tornato sui suoi passi.
Stephen Amell di Arrow e i suoi commenti sullo sciopero Sag-Aftra
Stephen Amell, noto per il ruolo di Oliver Queen in Arrow, ha suscitato indignazione quando ha definito il recente sciopero degli attori come “miope“ e una “tattica negoziale riduttiva“. Tuttavia, ha risposto alle critiche in un lungo post su Instagram, ribadendo il suo “incondizionato” sostegno a SAG-AFTRA e chiarificando i suoi commenti.
Nel suo post, Amell ha spiegato che i suoi commenti erano stati estrapolati dal contesto e che rispetta profondamente i suoi colleghi membri del sindacato. “Comprensibilmente, ci sono state molte reazioni ai commenti che ho fatto questo fine settimana sul nostro sciopero. Per garantire che non ci siano malintesi sui miei pensieri e intenzioni, sto fornendo ciò che ho effettivamente detto e chiarezza/contesto per garantire che i miei sentimenti non vengano involontariamente interpretati male. Sappiamo tutti che i soundbite possono essere estrapolati dal contesto e ho troppo rispetto per i miei colleghi membri del sindacato per non chiarire la questione”.
Ha ammesso che le sue affermazioni erano state contraddittorie e che comprendeva la ragione dello sciopero, ma che emotivamente poteva essere frustrante per tutte le parti coinvolte. “Ovviamente non mi piace scioperare. Non piace a nessuno. Ma dobbiamo fare quello che dobbiamo fare”.
Confusione sullo sciopero
L’attore ha anche riconosciuto di non avere “alcuna idea” di cosa intendesse con il termine “miope“, suggerendo che potesse essere un’espressione inarticolata rivolta alla troupe e al cast dello show che sta girando, Heels, a cui è molto legato. Amell ha espresso tristezza per l’impossibilità di celbrare alla premiere lo show in cui ha investito molto, sia emotivamente che fisicamente. Ma ha sottolineato la complessità delle questioni in gioco e l’importanza del lavoro svolto dalla leadership del sindacato.
“In pieno contesto: sono un attore e ho parlato estemporaneamente per più di un’ora. Mi emoziono, ma di certo non penso che questi problemi siano semplici. La nostra leadership ha un lavoro incredibilmente complicato e sono grato per tutto quello che fanno. Nonostante alcuni dei miei terribili primi lavori di recitazione, vi assicuro che non sono un robot. Da un punto di vista intellettuale, capisco perché stiamo colpendo, ma ciò non significa che non sia emotivamente frustrante su molti livelli per tutti i soggetti coinvolti”.
In conclusione, l’attore ha ribadito di sostenere il proprio sindacato nello sciopero. Ma sembra evidente che sia rimasto deluso di non poter celebrare l’uscita di Heels per via del mancato accordo con i produttori. Emotivamente, ha colpito l’iniziativa sindacale, sebbene a freddo sia d’accordo che serva per trovare contratti dignitosi per attori e sceneggiatori.
O perlomeno, questa è la posizione che ha deciso di tenere ufficialmente: lo sciopero è degli attori, non dei social media manager delle star.
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