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StarCon 2015: Domande e Risposte con Karen Gillan!

Le occasioni per incontrare grandi ospiti non sono di certo mancate quest’anno alla Starcon, la più grande convention italiana dedicata alla fantascienza, che ci ha ospitati a Bellaria Igea Marina. Originariamente Sticcon (Star Trek Italian Club Convention), si è di recente ampliata comprendendo Italcon 41 (Convention della fantascienza e del fantastico), Yavincon (Convention organizzata da Yavin 4, fan club di Star Wars) e infine raDWHUno (incontro organizzato da Doctor Who Hermits United).  Abbiamo infatti assistito alla sessione di Q&A di Karen Gillan, Amy Pond nella serie BBC, e vi vogliamo riportare le più belle domande e risposte.
D: Come pensi che sarebbe essere la companion del dottore di Peter Capaldi?
KG: Sarebbe fantastico, mi piacerebbe molto lavorare con Capaldi, ma temo sarebbe troppa “scozzesità” per un solo TARDIS.
D:  Qual è stato l’episodio più bello da girare? E il più faticoso?
KG: Il mio episodio preferito è sicuramente l’Undicesima Ora, mi sono divertita moltissimo a girarlo con Matt. Quello più faticoso probabilmente La Bestia di Sotto, siamo stati al chiuso per tutto il tempo, è stato stancante. 
D: Cosa ne pensi dello sviluppo del personaggio di Amy? Del finale che ha avuto? Hai avuto voce in capitolo nel suo sviluppo?
KG: Penso che sia la companion che ha avuto un maggior sviluppo, la vediamo dall’inizio alla (quasi) fine della sua vita, è un grande privilegio e ne sono sempre stata consapevole e contenta. Il finale penso sia semplicemente perfetto perché alla fine raggiunge Rory e probabilmente avranno una vita felice. Non ho avuto niente a che fare con lo sviluppo della trama, quello è il lavoro di Moffat e penso lo faccia egregiamente, è assolutamente brillante!
D: Come è stato passare da un personaggio dolce e carino come Amy alla malvagia Nebula?
KG: Strano, ma interessante! Interpretare diversi personaggi ti permette di esplorare la tua personalità, e fare la cattiva mi è piaciuto molto!
D: Nel telefilm troviamo diverse versioni del personaggio di Amelia Pond, come è stato interpretare diverse versioni della stessa persona?
KG: Estremamente complesso, sarebbe quasi stato più semplice interpretare personaggi diversi, perché non sai come un personaggio invecchierà e devi metterci molto del tuo. La più difficile è stata la Amy anziana, ho scoperto che da vecchia sarò brutta quindi da allora vivo una vita molto sana!
D: Come è stato dire addio a Doctor Who?
KG: Terribile, Doctor Who è stato, e forse sempre sarà, la migliore cosa in cui ho lavorato. Soprattutto perché la fanbase è così affezionata e affettuosa. L’ultima scena è stata molto emozionante, Matt ascoltava Close to You dei Carpenters. Io ero molto preoccupata di non riuscire a recitare per l’agitazione, era troppo importante, ma appena sono arrivata sul set sono scoppiata in lacrime. Non è servito recitare molto, ero davvero triste.
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D: In Guardians of the Galaxy Nebula ha un make-up molto complicato, è stato terribile indossarlo?
KG: Era estremo, ma sicuramente è stato divertente. Ci volevano 5 ore ad applicarlo quindi tutti i giorni bisognava iniziare a notte fonda. Per toglierlo erano necessari 45 minuti di lavoro di 4 persone assieme. Dettaglio un po’ disgustoso: sul set a volte era molto caldo e sotto a tutto quel trucco si sudava, si formavano delle bolle di sudore che venivano scoppiate ogni tanto dai truccatori. Così se qualcuno mi stava antipatico potevo spruzzargli sudore in faccia. 
D:  All’inizio fra Rory e il Dottore c’era una sorta di gelosia riguardo ad Amy, per chi tenevi?
KG: Inizialmente Amy era così emozionata per aver ritrovato il Dottore, l’uomo che rincorreva da quando era bambina, di avere la certezza che lui era reale e poter vivere avventure con lui, che aveva dimenticato i sentimenti di Rory. Era così elettrizzata da non capire che questo avrebbe ferito Rory, ma alla fine c’è una grande crescita, ed Amy capisce che il suo posto è con Rory. 
D:  Ci racconti qualche aneddoto del tuo rapporto con Matt Smith sul set?
KG: Ce ne sarebbero moltissimi. Tutti i giorni attaccavano al mio camper una foto di Mrs Doubtfire, non ho mai capito bene perché. Spesso Matt Smith si nascondeva nel mio camper con un corno e lo suonava quando entravo, e la mia reazione era un misto di risate a crepapelle e terrore. 
Il migliore aneddoto riguarda Matt e Tony Curran, l’attore che interpreta Van Gogh in Vincent and the Doctor. Dovete sapere che Van Gogh beveva molto, e quindi loro due hanno deciso di onorarlo facendo lo stesso. Una sera eravamo in una stanza di albergo con altre persone e mentre noi conversavamo loro due hanno passato un’ora e mezza a rotolare per terra facendo wrestling. Niente di violento, non si davano pugni o cose simili, stavano lì a lottare ubriachi. La cosa più strana che abbia mai visto.
Ah, e durante la mia permanenza nella serie Matt ha rotto tipo dieci cacciaviti sonici, il ragazzo degli oggetti di scena non sapeva più come fare, è la persona più goffa che conosco. 
D:  La trama delle stagioni di Doctor Who dell’undicesimo dottore è abbastanza contorta, ti è mai capitato di non capire cosa stava succedendo?
KG: Spesso, soprattutto perché l’ordine delle riprese non è sempre quello della narrazione, comunque Moffat è stato molto bravo a spiegarci per filo e per segno a che punto eravamo. Se poi non capivo qualcosa pazienza, in fin dei conti anche Amy doveva essere un po’ confusa, è il suo personaggio!
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D: Come è stato scoprire di essere la suocera del Dottore?
KG: Parecchio strano! A parte questo ammiro molto il personaggio di River, è forse l’unica che riesce davvero a tenere a bada il Dottore.

D: C’è una serie TV in cui ti piacerebbe essere?
KG: Star Trek, sono stata in Doctor Who che è la serie sci-fi più longeva, e visto che mi pare che la seconda sia Star Trek, sarebbe interessante. Mia mamma è una grande fan, lo è sempre stata, quindi da piccina lo guardavo. Mi piacerebbe in particolare essere in Voyager. 
D: Quali sono i tuoi prossimi progetti?
KG: Ho girato il pilot di una serie TV sui processi alle streghe, ma non so se andrà mai in onda, poi inizieranno le riprese di Guardians of the Galaxy 2. Ancora non so se dovrò tagliarmi di nuovo tutti i capelli, spero di no!
D: La tua esperienza con Doctor Who in una parola?
KG: GERONIMO!

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Giada Rossi

Laureata in Astronomia, aspirante Astrofisica. Curiosa di natura. Scrivo soprattutto di scienza, ma preferisco parlare di cani buffi.

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