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Star Trek Effect

Partiamo con il dire che le due precedenti iterazioni del nuovo corso dell'universo di Star Trek ci hanno generato emozioni contrastanti. Da un lato abbiamo apprezzato la freschezza del nuovo approccio visuale e registico, più moderno, più action, sicuramente una svecchiata necessaria. Ci è piaciuto il cast, l'alchimia fra i personaggi era reale, e questo è sempre un punto critico per qualunque prodotto che abbia “star trek” nel nome. E tutto sommato abbiamo apprezzato lo sforzo di non farne semplicemente un reboot mandando in malora tutti i decenni di continuity, invece trovando una soluzione assolutamente di comodo, ma che tutto sommato è molto meglio di altre. Sia con il primo Star Trek, sia con Into Darkness, però, ci è sembrato che questi prodotti si discostassero sempre di più da ciò che rende Star Trek…Star Trek. E questo qualcosa non è Spock, non è l'Enterprise, non è il potpourri di razze aliene e mondi fantastici. Ciò che rende Star Trek Star Trek è un difficilmente definibile senso di meraviglia quasi infantile, di curiosità come bisogno impellente non solo individuale, ma globale, cosmico. E l'ottimismo: ardito, idealizzato, utopico, quasi irragionevole. Una fiducia nella scienza, nell'etica, che porta l'universo di Star Trek ad essere il teatro di un vero e proprio nuovo umanesimo, dove i protagonisti rivendicano con orgoglio di essere esploratori, anziché soldati, e dove la diplomazia e la generosità sono segno di saggezza, non di debolezza. Troviamo che nei lavori di Abrams questo senso di utopia e di speranza sia mancato, per far spazio ad un approccio più action e meno speculativo, dove non c'è tempo per la filosofia perché c'è sempre qualcuno che sta per fare esplodere qualcosa.
Fatta questa premessa, di cui capirete l'importanza fra poco, andiamo ad affrontare la ciccia del giorno. Abbiamo appena visto l'anteprima di Star Trek Beyond, il terzo film della nuova saga di Star Trek. Stavolta Abrams e il suo team hanno svolto soltanto il ruolo della produzione, mentre la regia è stata affidata a Justin Lin, già regista di Fast & Furious capitoli 3, 4, 5 e 6. La sceneggiatura, dapprima scritta dallo storico Orci, è stata poi riscritta da zero da Doug Jung e Simon Pegg.
Veniamo subito al dunque, poi entriamo nei dettagli (possibili spoiler, come al solito: se preferite arrivare vergini alla visione, fermatevi qui!). 
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Il film ci è piaciuto? Sì, decisamente: la sceneggiatura è assolutamente brillante, con diversi genuini momenti divertenti dove la risata non è cercata con soluzioni facili, ma emerge con naturalezza dai dialoghi fra i personaggi che ormai conosciamo e amiamo. I personaggi, appunto, sono il vero motore del film: tutti hanno una propria dimensione, che ci viene mostrata in maniera assai più elegante, sottile, suggerita rispetto ai due capitoli precedenti, e tutti sono portati sullo schermo da attori che ormai ne indossano i panni come una seconda pelle. In particolare abbiamo trovato sorprendentemente sinceri, sentiti, ben fatti, i momenti in cui i personaggi scoprono e fanno i conti con la morte dell'ambasciatore Spock. Conoscendo il rapporto ormai paterno che legava Zachary Quinto a Leonard Nimoy, e ciò che l'attore recentemente scomparso rappresentasse anche simbolicamente per l'universo di Star Trek, quelle scene si possono leggere su molti livelli diversi, ed è palpabile che le emozioni sono reali.
Prima di parlarvi invece della trama e delle tematiche trattate nel film, però, dobbiamo purtroppo confermarvi che le nostre impressioni sui due film precedenti si possono tranquillamente importare e adattare a questo Beyond. Se la nave si chiamasse in un altro modo, se Kirk e Spock e Scotty fossero altri tre personaggi, poco cambierebbe. E' un bel film di azione fantascientifica, con un'ottima sceneggiatura e attori in grado di renderla al meglio. Ma non è un film di Star Trek. Abbiamo passato gli ultimi due film a sentire Kirk raccontarci quanto sarà interessante, eccitante, emozionante viaggiare nello spazio senza una meta, verso le meraviglie dell'ignoto celate in ogni angolo del cosmo…e questo film, in cui l'Enterprise è in effetti impiegata nella famosa missione quinquennale per “esplorare nuovi mondi e incontrare nuove forme di vita e nuove civiltà”, non prova nemmeno a farci sentire esploratori, pionieri o avventurieri. Invece ci presenta con l'ennesimo antagonista in cerca di vendetta, un nuovo pretesto per far sì che l'urgenza della sopravvivenza prenda nuovamente il sopravvento sulla scoperta dei misteri dell'universo.
Non fraintendeteci: questo film è stato fatto da Simon Pegg, che è un fan di Star Trek di lunghissima data, e che ha trattato l'eredità di Roddenberry con amorevole cura e rispetto. Non ci sono stravolgimenti, e anzi in più di un'occasione il film ci ha presentato dei momenti in cui è chiara la profonda consapevolezza di quale sia il messaggio di cui Star Trek dovrebbe essere portavoce. Semplicemente l'ordine di scuderia era di rendere il film “accessibile” ai non trekkie, e il risultato, purtroppo, è qualcosa che i fan di vecchia data sicuramente apprezzeranno, ma senza mai sentirlo loro fino in fondo.
Invece ci è piaciuta molto la scelta di osare, di fare qualcosa di nuovo, di far camminare il film con le proprie gambe: sia Star Trek che Into Darkness si sono molto adagiati sul materiale originale, prendendo a piene mani dai film e dai telefilm (scopiazzando, direbbe qualcuno). Beyond, invece, cerca e assolutamente trova una dimensione propria. Non è il film più originale del millennio, naturalmente, ma il risultato è diverse spanne al di sopra di Into Darkness, ad esempio, che peccava di seguire in maniera decisamente troppo pedissequa le orme di L'Ira di Khan
Quello che viene fuori è una sorta di mix fra Fast & Furious, Mass Effect (guardatelo, poi diteci se l'inizio non è incredibilmente simile alla scena di apertura di Mass Effect 2!), Guardiani della Galassia e sì, anche un pochino del vecchio Star Trek.
Come spesso accade in queste situazioni, il trucco sta tutto nelle vostre aspettative. Se cercate un episodio delle vecchie stagioni di Star Trek, se cercate fantascienza speculativa, cerebrale, stimolante, resterete delusi. Se cercate una avventura spaziale con personaggi di cui siete innamorati e che volete vedere interagire nelle situazioni più diverse, troverete in Beyond esattamente quello che state cercando. 
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