La SpaceX, creazione spaziale di Elon Musk, ha sempre operato all’insegna dello sviluppo scientifico, mirando a rendere le missioni spaziali sempre piú economiche e, dunque, piú frequenti. Ieri, il 3 Dicembre 2018, alle 18:30 GMT, dopo vari ritardi a causa del maltempo, si é realizzato il terzo lancio del Falcon 9, riutilizzando lo stesso Razzo Propulsore per la terza volta. In interviste, Musk ha dichiarato che il Propulsore di prima fase sia il 70% del costo totale del Falcon 9-Block 5, considerando che il costo medio per ogni lancio é di 62 milioni di Dollari, possiamo capire come mai sia cosí importante (nonché vantaggioso) riuscire a trovare un modo per riutilizzare un pezzo cosí oneroso.
Anche se non fosse una necessitá cosí empirica per l’abbassamento dei costi, consentiteci di dire che é estremamente emozionante vedere un atterraggio simile qua sulla terra.
Il Razzo di Propulsione non é l’unico pezzo che SpaceX ha provato a riutilizzare; la carenatura (che consente l’aerodinamicitá del mezzo) dal costo di 6 milioni di Dollari é stata integrata con dei paracaduti, nel tentativo di recuperarne entrambi pezzi. Le due parti sono finite in mare al rientro, tuttavia Elon Musk le ritiene riutilizzabili, Twittando “non c’é niente di male in una nuotata”. La SpaceX ritiene tutti questi tentativi parte integrante del loro modus operandi, nella speranza di avere dei protocolli affidabili per il riutilizzo delle parti piú costose.
Il sistema é sofisticatissimo, include una manovra di ribaltamento sul ciglio dell’atmosfera e sfrutta una piattaforma marittima drone che si interfaccia con il razzo-Prima Fase per consentire un atterraggio di una precisione unica.
Per leggere di piú riguardo questa procedura pionieristica date un’occhiata su Space Exploration.
64 Satelliti dispiegati in un solo colpo
Nonostante il detentore del record rimanga l’India con 104 Satelliti (Febbraio 2017, il Polar Satellite Launch Vehicle, o PSLV), Elon Musk si aggiudica un rispettabile secondo posto. La procedura di dispiego é durata non piú di 7 ore, a confermarne il successo é la SpaceX stessa via Twitter. Potreste domandarvi, forse, come facciano a starci tutti quei satelliti in un solo razzo ma le dimensioni sono notevolmente piú piccole di quel che le reputi l’immaginario collettivo. I satelliti dispiegati sono dei Satelliti-Cubo, esattamente come i gemelli MarCO della NASA, di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana, delle dimensioni di una valigetta 24 ore.
I dettagli sulle funzioni e relative Aziende che hanno finanziato questi Cube-Sats li trovate qui.
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