Snob e Appassionato.

Ti rialzi dalla pigrizia estiva per vedere che il pulpito è sempre sopra la tua testa, le folle sono scomposte e forse è il tempo di arrampicarti di nuovo. Schiarisciti la voce e lanciati in una nuova predica; i tempi sono maturi, non ci sono più le mezze stagioni e così via.

Quindi si torna alla carica. Avevo voglia di gettare un po' di prediche con destinatari precisi, anche qualche nome pronto (avrei due o tre parole da dire sul mio amato – sul serio – Game of Thrones per esempio…) ma mi sono fermato. Questa volta, però, sarà una predica autobiografica. Un po' dichiarazione d'intenti, un po' ritratto di un tipo ideale e di ambizioni del vostro Uomo sul Pulpito, un po' propaganda: questo è il manifesto d'azione dello Snob Appassionato.

Prima di tutto: ritrarlo è contraddittorio. 

Anzi, lo Snob Appassionato è già di per sé una contraddizione: è compiaciuto e allo stesso tempo vuole propagare le sue passioni come un'epidemia. La sua tendenza ad infilare titoli misconosciuti è pari a quella di far brillare gli occhi quando si parla di roba Nerd con ambizioni alte (non nominate la Pixar o Miyazaki o Tomm Moore se non volete sentire la sua voce farsi zuccherosa e sognante), come allo stesso tempo a dire che no, per lui non è assolutamente fondamentale che ogni prodotto culturale debba essere profondo. E neanche sarà per forza quello che dice di ogni cosa che fa schifo perchè la conosce qualcun altro oltre lui, non è una caricatura. Guarderà Gurren Lagann, magari si divertirà un sacco a cercare i parallelismi con le serie mecha e i classici temi Gainax che fanno capolino, soprattutto si troverà a stringere i pugni parlandone con toni roboanti tra gli amici. Però, di sicuro, non accetterà che sia giusto un dolce sogno in cui svagarsi o dimenticarsi del mondo che sta là fuori.

Lo Snob Appassionato è pretenzioso. E' quello che cercherà sempre di costruirti un discorso su un film o libro o cos'altro, con una fisiologica orticaria se sente che le parole si fermano al “mi piace, non mi piace”. Starebbe ore e ore a sviscerare qualcosa e ad attribuirgli ambizioni che magari non sembrano stare né in cielo né in terra. Un cartone animato, parlare della società? Un gioco di ruolo, parlare di emozioni? Un videogioco, chiederti di tenere il cervello acceso?

E' pretenzioso per l'appunto, e ne fa motivo d'orgoglio, perchè pretende dall'oggetto della sua passione. Proprio perchè lo ama e ne vede le grandi potenzialità, si aspetta che le realizzi. Perché lo Snob Appassionato pensa che ogni mezzo d'espressione maturo sia grande come il mondo, possa interpretare il mondo e permetta di essere usato con svariati obiettivi, a volte anche opposti. Siamo arrivati a giochi, dietro monitor o su carta, che possono farti ridere sguaiato con gli amici come parlare di società, o metterti a confronto con problemi della vita quotidiana. O fumetti, o letteratura di genere, o così via; non di solo escapismo vogliamo vivere, anche se ce lo concediamo volentieri.

Questa tipologia di fruitore vuole allo stesso tempo essere critico e riconoscere l'ampiezza delle sue passioni. Non puoi pretendere da queste passioni una sola cosa, o meglio puoi farlo ma sarà a tuo detrimento. Puoi volere dalla musica che ti faccia soltanto venire voglia di urlare, o di ballare fino a perdere i sensi, o dal fumetto che possa solo costruirti un altro mondo in cui perderti e ogni altra forma di fumetto vada al diavolo. Ma se lo fai ti perderai qualcosa, anche piccolo. Vuol dire dovere essere acritico? Penso che voglia semplicemente dire non tenere porte chiuse, o se le tieni essere il primo che lo riconosce; potrebbe sempre accadere a ribaltarti la prospettiva.

Una parentesi di vita reale: il sottoscritto F.S.C. non ha mai adorato la post-apocalisse. Troppe immagini plumbee, troppe idee da 'inutile sopravvivere', e assieme troppa azione adrenalinica con maschere antigas e vestiti d'accatto in stile Mad Max mi avevano dato un'immagine poco attraente. Sono serviti un paio di giochi, Fallout 3 su monitor e Il mondo dell'apocalisse su carta, a darmi un nuovo angolo per vedere le cose; per esempio, un mondo dove pochi sono sopravvissuti in mezzo alle macerie offre la scommessa di come ricostruire tutto. Che valore avrà il passato? Cosa va recuperato? Che società dovrà formarsi d'ora in poi? Queste sono le domande che mi colpiscono, che mi hanno fatto da porta d'ingresso a maschere antigas e possibili mutanti. 

E ho pure scoperto il fascino degli edifici fatiscenti, pensa un po'.

Per carità, non è detto che ogni persona arrivi a mettere questo investimento nelle proprie passioni. Ma comunque tu, Snob Appassionato, pensi che ogni mezzo espressivo sia sprecato se tenuto giusto per te, per divertirti ogni tanto. E odierai gli anti-intellettualismi, i discorsi da "non possiamo prenderci sul serio, sennò perderemo l'innocenza e il divertimento" perchè credi che non ci siano Bianco e Nero, Bene e Male, divertimento e serietà come blocchi. I rischi di sembrare elitario te li prenderai volentieri, anche quelli di sembrare di bocca buona ad altri pubblici, e soprattutto non sarai mai arrivato. Sempre in movimento.

Sei uno strano paradosso, fragile quasi, ma ti piaci così. Credi che quell'equilibrio tra critica ed entusiasmo esista, e farai di tutto per mantenerlo tu. Per propagarlo a macchia d'olio, come meriterebbe una passione.