Non è un segreto il nostro amore puramente logico per i canali tematici. Come qualcuno aveva già detto fra le nostre pagine, sono la miglior formula televisiva secondo noi di O.N., pratici, utili e tengono lontana la spazzatura da programmi più colti, e questo è sempre bene.
Da poco più di un mese Sky, piattaforma che tutti conoscete, ha dato il via ad un canale tematico mirabile, semplice e astuto che non ha potuto fare a meno di attirare la nostra attenzione.
Il suo nome, poco fantasioso ma estremamente chiaro, è Sky-Arte.
Le tematiche del 130 potrebbero esservi già chiare, documentari, approfondimenti in stile Piero Angela, vetusti scavi sperduti per il mondo e lezioni frontali riguardanti il classico “Cannolicchio da Tortellino”, e invece no!
Con Sky Arte ci troviamo di fronte ad Arte classica esposta con passione, Musica, e non solo sinfonica, ma anche Queen, Rolling Stones, Cinegiornali d'epoca, pellicole, performance artistiche live e Arte contemporanea.
Un canale d'Arte, in Italia, che nel suo palinsesto ammette i concerti dei Queen merita un nostro inchino, per molti è scontato che il gruppo di Mercury sia pura Arte ma è incredibile che, per una volta, lo sia anche per un direttore di rete.
Sky Arte è il nuovo, ha il potenziale, la giovinezza e l'arroganza per fare la differenza e appassionare gli spettatori. Anzi non solo ad appassionarli ma attirarli verso la conoscenza.
Approfittiamo di questo entusiasmo per parlare di un'opera, documentaristica, che da pochi giorni ha nidificato in Sky-Arte.
Parliamo di “The Artists Present” di Marina Abramović, finestra mistica dalla quale possiamo scorgere un anno di vita dell'artista, con un breve recap dei suoi inizi fino alla zoomata specifica del suo 63esimo anno di vita e la sua esposizione al MoMA (Museum of Modern Art) di New York.
“The Artist is Present” rientra nella cerchia delle performance arts (delle quali Marina è padrona) e consiste in una sessione di sguardi, silenziosi e fissi, tra lo spettatore e l'artista stesso.
Marina è rimasta seduta, immobile, al MoMA per tre mesi, 6 ore e 30 al giorno per 6 giorni la settimana e chiunque, a turno, per quanto tempo voleva, poteva sedersi di fronte a lei a fissarla e guardare dentro gli occhi di un'artista.
Ovviamente il significato di questa performance travalica il semplice “sguardo” e così le parole che si possono spendere per identificarne il senso, l'unica cosa da fare è vivere l'esperienza.
Marina, durante un'intervista, dice di sentire la mancanza di una domanda che da giovane le facevano spesso: “Perchè questa è Arte?”.
La risposta non esiste, spiegare perché l'Arte è Arte è come cercare di definire cos'è la realtà, non c'è un significato, ce ne sono talmente tanti che non si può comprendere, incatenare. L'Arte si può solo divulgare.
L'esposizione è avvenuta quest'anno a marzo e ha registrato un enorme successo. La performance faceva parte infatti di una mostra interamente dedicata all'artista, e non si hanno notizie riguardo una sua possibile replica, perciò ve la siete persa.
“The Artist is Present” rimane un documentario, e accontentarsi di questa testimonianza visiva è ben poca cosa, lo sappiamo, ma siamo ben contenti di sapere che un canale come Sky Arte ospiti contenuti del genere.
Tutto il palinsesto di Sky Arte è un pugno nello stomaco dello spettatore, un pugno che qualcuno doveva tirare prima o poi.
La nostra speranza è che il canale non si corrompa, non chiuda e riesca a mantenere la verginità intellettuale che fino ad ora ha dimostrato di possedere. Canale 130 e 400 di Sky.