È burbero ma buono e tutto verde ed è il protagonista di una saga iconica per grandi e piccini, eppure non tutti sanno che Shrek prima di essere il personaggio principale di un film animato lo è di un libro. L’orco tutto verde innamorato della principessa Fiona in realtà nasce nel 1990 dalla penna dello scrittore William Steig. Illustratore, scultore e scrittore statunitense, Steig si specializza dal 1968 in libri per ragazzi. Eppure solo 22 anni dopo porta alla luce la fiaba illustrata per la quale è maggiormente ricordato oggi.
Shrek = paura, eppure…
Il titolo del libro è proprio Shrek! e, così come nella saga, anche qui ha come protagonista un burbero orco verde che fa paura soltanto all’apparenza. Infatti il nostro protagonista si innamora di una principessa, la bella Fiona, che poi si rivelerà un’orchessa. L’obiettivo del nostro protagonista, illustrato pagina dopo pagina da Steig, sarà quello di conquistarla. È proprio in questa sua “missione amorosa” che l’orco mostra il suo lato più buono e umano, il tutto grazie ad un aiutante speciale: Ciuchino. Una storia illustrata con la quale Steig cerca soprattutto di sovvertire i canoni tradizionali secondo cui soltanto i principi azzurri possono conquistare e poi sposare poi le principesse.
William Steig crea Shrek e ne fa il simbolo del motto “l’apparenza inganna”. Basti pensare già al nome scelto, un nome che vuole infatti fare paura. In omaggio alle origini ebraiche e polacche della sua famiglia, lo scrittore sceglie la lingua yiddish per appellare la sua creatura. In questa “Schreck” significa proprio “paura” e “terrore”. Ma l’aspetto orripilante dell’orco cozza con il suo buon cuore, creando il primo aspetto ossimorico della fiaba. Particolare che ne diventa la forza assoluta di questo personaggio, buffo, dolce e scontroso allo stesso tempo.
Shrek, il libro diventa film: la “scommessa” di Steven Spielberg
La fiaba di Steig fa colpo su Steven Spielberg che, nel 1991, ne acquista i diritti. Inizialmente il regista aveva in programma di produrre un film d’animazione tradizionale basato sul libro, ma John H. Williams lo convinse a portare il film nel nuovo DreamWorks nel 1994. È poi Jeffrey Katzenberg, nel 1995, a dare il via allo sviluppo del film. A dare la voce a Shrek è Chris Farley. È lui a registrare quasi tutti i dialoghi richiesti, questo fino al 1997, anno in cui muore.
La DreamWorks di Steven Spielberg trasforma dunque la fiaba di Steig – che mantiene comunque trama e caratteristiche – nel primo lungometraggio d’animazione che conquista il Premio Oscar come miglior film d’animazione nel 2002 (categoria infatti introdotta proprio quell’anno). A conquistare critica e spettatori è l’abilità della pellicola di divertire un pubblico adulto pur essendo diretta principalmente ai più piccoli. La pellicola ha anche ottenuto sei nomination alla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA), vincendo alla fine la migliore sceneggiatura adattata. Il film è stato distribuito negli Stati Uniti il 18 maggio 2001 e ha incassato $ 484,4 milioni in tutto il mondo contro un budget di produzione di $ 60 milioni.
Shrek: i sequel e l’ultimo saluto a William Steig
Il protagonista della fiaba di William Steig assicura alla DreamWorks Animation un successo tale da renderla la principale concorrente della Pixar nell’animazione computerizzata. Ma non è tutto. Nonostante il film si concluda con il consueto “e vissero tutti felici e contenti” per Shrek, Fiona e Ciuchino, l’azienda decide di far proseguire la storia.
Le avventure dell’orco e dell’orchessa continuano in un primo sequel, Shrek 2, che arriva nel 2004. Segue Shrek terzo (uscito nel 2007) e Shrek e vissero felici e contenti (2010). Nel 2001 esce inoltre anche lo spin-off off Il gatto con gli stivali, il cui protagonista è doppiato da Antonio Banderas. Inizialmente era previsto anche un quinto film, ma i piani in merito sono stati cancellati ancor prima dell’uscita del quarto. Il progetto è stato tuttavia ripreso nel 2016 eppure da allora si è bloccato, con la produzione e una potenziale data di rilascio che sono state respinte.
In tutto questo, William Steig è ancora in vita quando la sua fiaba diventa un film. Lo scrittore, nato nel 1907, muore nel 2003, un anno prima dell’uscita di Shrek 2. Infatti, in questa seconda pellicola, è stato inserito proprio un omaggio al creatore dell’orco verde burbero ma buono: nei titoli di coda appare il suo nome accompagnato da un piccolo disegno di Shrek e Ciuchino che rivolgono uno sguardo triste verso la luna, come per salutare una persona cara che non c’è più.