E' raro apprezzare una storia di Topolino per le sue imprecazioni, per gli insulti e le sue maledizioni agli eventi infausti e ai nemici, ma questa volta è così.
“Bum: un Ranger in Azione” è un episodio pubblicato su Topolino due settimane fa (numero 2964) ma abbiamo aspettato a parlarne perchè non si tratta di un semplice episodio con Paperino, Bum Bum e Archimede come ce ne sono molti altri, questo è speciale.
E' esattamente da un anno che Sergio Bonelli, il fratello di Tex, è scomparso, oggi, 365 giorni fa, scrivevo, immaginavo, il discorso funebre nei suoi riguardi del pistolero ”italiano” per eccellenza, quello che non ci lascerà mai, potete trovarlo qui.
Oggi torniamo a omaggiarlo tramite un altro ricordo che, in redazione, ci ha colpito come una freccia indiana vagante.
Come avete già inteso ci stiamo riferendo alla storia di Topolino “Bum, un Ranger un azione”, tale storia ha fatto capolino tra le decine della testata per la sua semplicità e i suoi voluti toni classici western.
Non c'è niente di più tradizionale infatti di un tentativo di entrare in possesso di un terreno spaventando il suo proprietario, magari travestendosi da creatura soprannaturale.
Bum Bum, Paperino e Archimede diventano quindi Bum Willer, Pap Carson e Architaigher e Paperopoli muta nell'arida Arizona, sembra anche che ci sia stato un qualche tipo di viaggio nel tempo ma non ci importa molto.
L'unica cosa che conta è che c'è una donna in pericolo, e il Teschio Nero infesta il deserto, qualcuno deve fermarlo, deve fermarlo anche se ci si mettono di mezzo gli indiani.
Quindi paperi in sella e via verso il tramonto.
Corrado Mastantuono ci regala un'altra parodia Disney di ottima fattura, senza metafore, doppie letture o simili corbellerie da film d'amore, qui siamo in un western. Il buono spara e il cattivo ingoia piombo, è facile capire da che parte sta chi.
Paperone (lui c'è stato sul serio nel vecchio west) non avrebbe saputo fare di meglio, una storia fatta di pallottole, frecce e di torte lasciate raffreddare sul davanzale.
Il vero colpo di classe di Mastantuono, qui anche sceneggiatore, è il fugace richiamo nel nome del saloon della cittadina in pericolo (pg.27) Chain of Nolitta, vero rimando diretto a Bonelli e al suo pseudonimo di gioventù Guido Nolitta.
Ma come vi abbiamo accennato in apertura sono le esclamazioni la cosa che più di tutte ha attirato le nostre attenzioni, Gran Putifarre è di gran lunga la nostra preferita.
Dimenticate i soliti “Acc..”, “Malediz..”, “Dannaz…” questa volta Tex prende le redini con: Tizzoni d'Inferno, Fulminacci e Per la Barba di Satanasso!
Anche lo slang varia per l'occasione con i Vamos e i Pardos di Bum Willer, Mastantuono si rivela attento anche in questo campo “delicato” per una testata come Topolino.
Perchè, ricordate, esistono due tipi di Paperi: quelli che fanno “gulp” e quelli che fanno fare “gulp” e non serve che vi diciamo davanti a quale dei due tipi di pennuti ci troviamo.
Conclusa la lettura della storia sentirete il bisogno di chiudere il fumetto e, in particolare se siete fan Bonelli, ricordare quante storie la casa editrice ci ha regalato in questi anni e quante potrà donarcene in futuro.
La perdita di Sergio Bonelli e' stata un duro colpo per il fumetto italiano, nel 26 Settembre 2011, e crediamo che ci vorrà ancora del tempo per riprendersi.
Tuttavia il suo nome è marchiato a fuoco sul nostro bestiame, e difficilmente se ne andrà.