Negli ultimi mesi J.K. Rowling, l’autrice della saga di libri di Harry Potter, si è trovata al centro di numerose polemiche a causa di dichiarazioni e posizioni controverse. Secondo alcuni commentatori le idee della scrittrice sarebbero transfobiche e questo ha attirato numerose critiche. Fra queste, anche quelle di Kerry Kennedy, figlia di Robert e presidente dell’associazione non-profit intitolata al padre, da tempo impegnata nella lotta per i diritti umani.
J.K. Rowling rinuncia a un premio, dopo le critiche ricevute
A inizio agosto Kennedy ha infatti pubblicato sul sito dell’organizzazione una dichiarazione in merito alle posizioni dell’autrice:
“Ho parlato con J.K. Rowling per esprimere il mio profondo disappunto nel fatto che abbia deciso di utilizzare le sue eccezionali doti per creare una narrazione che sminuisce l’identità di persone transessuali e nonbinary, colpendo la validità e l’integrità del’intera comunità transgender […] I diritti trans sono diritti umani. Gli attacchi di J.K. Rowling alla comunità transgender e non sono consistenti con i valori fondamentali dell’associazione Robert F. Kennedy Human Rights e rappresentano un rifiuto della visione di mio padre“.
A questo ha fatto seguito nelle ultime ore un commento da parte dell’autrice, che ha spiegato nuovamente la propria posizione. Oltre a questo ha annunciato di voler restituire il Robert F. Kennedy Ripple of Hope Human Rights Award che ha ricevuto dall’associazione lo scorso anno:
“In solidarietà con coloro che mi hanno contattato ma non riescono a fare sentire la propria voce e a causa dei seri conflitti di visioni tra me e RKFHR, sento di non avere altre opzioni se non restituire il Ripple of Hope Award che mi è stato assegnato lo scorso anno. Sono molto dispiaciuta dal fatto che RFKHR abbia sentito la necessità di prendere questa posizione, ma nessun premio o onoreficenza, per quanto grande sia la mia ammirazione per la persona a cui è dedicato, è così importante per me da farmi rinunciare a seguire i dettami della mia coscienza“.