La carne di zombie potrebbe sembrare trita, non di prima scelta, vecchia e stantia ma, un bravo cuoco sa usare le spezie giuste, sa come impiattarla, conosce i trucchi per fare diventare una porzione di macinato già visto e gustato in qualcosa di nuovo. Dargli un nuovo sapore, una nuova vita.
Anzi: una nuova vita proprio no. Evitiamolo.
E insomma, avete capito. Nonostante il tema classico Roma Città Morta vince. Come? Prima di tutto facendo quello che ogni fumettista (e ogni scrittore) cerca di fare dall'alba dei tempi: mettersi in un contesto action stando comodamente in pantofole a casa.
I due protagonisti sono gli stessi autori: travolti e trascinati in un'apocalisse zombie italiana, il cuoio dello stivale è marcito e la muffa ha cominciato a germinare, il nord sembra perduto, il sud è un mistero e che ne è di Roma Capitale?
Qualcuno vuole documentare cosa sta accadendo, come gli italiani stanno tirando avanti: ci vuole uno scrittore, un inviato di guerra(zombie) e un fotografo. Fotografo? Naaah. Troppo banale. Mandiamo un fumettista.
Questa è solo una delle trovate geniali del libro edito da Multiplayer Edizioni, un diario che ci mostra quello che un italiano farebbe in un momento di crisi, e non parliamo di crisi economica, parliamo di una dannata piaga divina.
E allora riscopriamo gli italiani eclettici, approfittatori ma anche eroici al momento giusto. Quelli che sono scomparsi con il dopoguerra, che hanno arrancato nella nostra memoria grazie ai film di Monicelli ma poi, inesorabilmente, sono spariti.
Marengo e Bevilacqua ci prendono per il colletto e ci trascinano verso la loro realtà di carne putrefatta: "Vedi lettore? Vedi? Gli Italiani sono sempre italiani, anche quando muoiono. Nel bene e nel male. Fanfaroni, un po' ladri ma sempre di cuore."
E allora ti ritrovi a sorridere, ridacchiare tra una pagina e l'altra riconoscendoti nei gesti dei protagonisti e non necessariamente in quelli eroici, ma nelle piccolezze, nelle priorità.
Come voler usare il proprio bagno, o disegnare ( e scrivere) per rilassarsi. Riuscire a bere qualcosa con un amico.
Al di là degli zombie, dei morti e della sofferenza.
Noi vi consigliamo "Roma Città Morta" non per quello che sembra, ma per quello che è. Quindi non fermatevi al torace, infilate le dita nello zombie, divaricate la sua gabbia toracica e guardate ciò che è veramente: un uomo come voi.
Anche in questo libro potrete ritrovare un po' di voi stessi.
PS (spoiler) : l'idea di usare le Carte Magic come valuta è puro genio.
Mi è venuta una gran voglia di leggere! 🙂
Giusto!
Carne marcia a Roma, il marciume è ormai dappertutto…basta leggere i giornali.