Prima del nostro evento al quale potete partecipare qui, parliamo di robotica reale e fantastica. Per tutti coloro che sono cresciuti negli anni '80 e '90 sentir parlare di robottoni riporta alla mente serie animate grazie alle quali hanno trascorso lunghi pomeriggi di divertimento.
Non pensate però che tutte le serie di genere robotico siano uguali, basti guardare alle enormi differenze fra un qualsiasi anime risalente agli anni '80 ed i recenti Linebarrels of Iron o Break Blade.
Vogliamo dunque percorrere un viaggio nel mondo della robotica comprendendo i cambiamenti e i punti di svolta di un genere che, ad oggi, è più ibrido che mai.
Il Giappone è da sempre considerato paese leader nel campo della meccanica e della robotica d'eccellenza e non è un caso se proprio in questa nazione sono nati i principali eroi d'acciaio che tutti conosciamo.
La serie che da il via al genere è stata Tetsujin 28, nel lontano 1956, dove il gigante meccanico veniva mosso tramite un controllo remoto.
Da questa prima apparizione bisogna aspettare Go Nagai e la sua stirpe di difensori della terra.
Con Mazinger Z nasce per la prima volta la parola Super Robot modificando drasticamente il genere: Nagai diventa un maestro spopolando grazie alle innumerevoli serie che fondano il loro successo su un format ben studiato. Ogni puntata vede il protagonista affrontare il “nemico della settimana”, creando un ciclo continuo di scontri che si aprono e chiudono nell'arco del singolo episodio.
Bisognerà aspettare il 1979 e Gundam per la successiva evoluzione del genere. Nasce il Real Robot, filone che si distacca ampiamente dalla produzione nagaiana principalmente per il modo in cui viene concepito ed utilizzato il mecha: il Super Robot, come dice il nome stesso, è un mezzo al di sopra delle capacità umane, un'entità unica che viene utilizzata per salvare la terra da un pericolo imminente. Il nemico è sempre identificato in una minaccia extraterrestre con l'unico obiettivo di conquistare e dominare la terra.
Gundam propone un'innovazione epocale sviluppando il mecha come semplice arma bellica, facendo scomparire la marcata divisione fra bene e male, buoni e cattivi. Troviamo eserciti che, per combattere sia sulla terra che nello spazio, si dotano di mezzi tecnologicamente avanzati con l'unico scopo di prevalere sull'avversario. Con queste nuove idee Yoshiyuki Tomino, storico creatore di Gundam, introduce elementi di realismo fino a quel momento trascurati, come la manutenzioni delle unità, la loro produzione in massa e l'uso di armi convenzionali duranti i combattimenti abolendo colpi speciali urlati a gran voce.
La trama si infittisce approfondendo maggiormente la psicologia dei personaggi e le motivazioni delle forze in campo; non è un caso se uno dei personaggi più amati dell'intero universo creato da Tomino è Char Aznable, lo storico antagonista del primo Gundam.
Grazie a questa spinta evolutiva l'intero genere ne beneficia con grandi produzioni, sia cartacee che animate, dal calibro di Macross, The Five Star Stories, Armored Trooper Votoms o Patlabor. Continuando nella sperimentazione si giunge al 1995 quando Studio Gainax, grazie a Neon Genesis Evangelion, porta ad nuovo punto di rottura il genere mecha.
In un mix fra real e super robot Evangelion riscrive i canoni dell'animazione moderna portando ad unire in modo indissolubile le due scuole di pensiero: se da una parte gli Eva e i nemici da essi affrontati sono di stampo Super, personaggi e tematiche trattate (sui cui significati si dibatte ancora oggi) sono di indubbio stile Real.
Evangelion da dunque il via ad un nuovo filone, ibrido e sempre disponibile verso sperimentazioni e nuove frontiere, che porterà negli anni 2000 a serie come le citate Break Blade, Linebarrel of Iron o il mitico Tengen Toppa Gurren Lagann.
Al giorno d'oggi diventa sempre più arduo delineare nettamente a quale delle due categorie una serie appartiene, dal momento che tutte le rivoluzioni e le modifiche apportate col passare del tempo sono entrate saldamente a far parte di un genere in continua evoluzione. Ogni nuova serie strizza l'occhio ad uno dei due opposti schieramenti, senza però tralasciare elementi pregnanti dell'altra categoria.
Non chiamateli più semplicemente robottoni, questo genere possiede una struttura molto complessa che solo grazie al lavoro di moltissimi esperti di settore è stato in grado di reinventarsi continuamente riuscendo ad appassionare ed incollare al televisore diverse generazioni di spettatori.
E voi, da che parte state?
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Mah, date assurde comunque… un anno tra l’uno e l’altro è davvero troppo…