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Ready Player One: quando per salvare il mondo ci vuole un nerd

L’anno è il 2010, dopo un’accanita battaglia al rialzo, la casa editrice Random House, attraverso la sua sussidiaria Crown Publishing House, si aggiudica i diritti di Ready Player One, romanzo di debutto di Ernest Cline. Il giorno successivo i diritti cinematografici del romanzo vengono acquistati dalla Warner Bros. con Cline legato all’eventuale futuro adattamento in veste di sceneggiatore.
Ready Player One verrà pubblicato in copia cartonata dieci mesi più tardi, nell’estate del 2011 e verrà reso disponibile anche in versione audiolibro narrata da Wil Wheaton, che nel romanzo viene menzionato.
Il romanzo diventa immediatamente un grande successo, scalando l’ambita classifica dei best-seller del New York Times e si avvia ad essere tradotto in decine di lingue. In Italia viene pubblicato lo stesso anno per i tipi di ISBN Edizioni con il titolo Player One, ma le vicende che coinvolgono la casa editrice italiana e che hanno portato alla sua chiusura per fallimento renderanno il romanzo di difficile reperibilità per qualche tempo, fino alla recente ripubblicazione con il titolo originale da parte di DeAgostini, nella collana DeA Planeta, sempre nella traduzione di Laura Spini.
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L’opera d’esordio di Cline è un romanzo distopico fantascientifico la cui caratteristica è la grande nostalgia per i rutilanti Anni Ottanta, il cui revival in questo periodo va di gran moda. Già dal titolo è evidente come il romanzo sia legato alla ricchissima cultura popolare del penultimo decennio del secolo scorso, dalla quale il libro attinge a piene mani. “Ready Player One” è infatti la dicitura che appare nella schermata di avvio dei videogiochi prodotti in quegli anni.
È il 2044 e Wade Watts, che nel film di Spielberg è interpretato da Tye Sheridan, vive in un mondo derelitto e rovinato, il quasi totale esaurimento di petrolio e altre fonti di energia ha precipitato il mondo in una gravissima crisi energetica, l’inquinamento globale ha raggiunto nuovi e terrificanti picchi, carestia, povertà e malattie infuriano ovunque. Unica via di fuga da tutto ciò è OASIS, una realtà virtuale che coinvolge ogni aspetto della vita, sostituendosi di fatto ad essa per molti degli individui che la popolano, e sono a miliardi. Sono in pochi (o forse nessuno) a non accedere a OASIS che offre lavoro, istruzione (per tutti, altrimenti non fornita da quei vacui e sedicenti governi che sono sopravvissuti) e svago. OASIS è stata creata da James Halliday, interpretato nel film dal premio Oscar Mark Rylance, e da Ogden “Og” Morrow, Simon Pegg nel film. Così, quando Halliday muore senza eredi, dopo aver rotto i rapporti persino con Ogden Morrow e dopo aver vissuto da recluso per quindici anni, egli promette di lasciare la sua enorme fortuna – oltre al controllo di OASIS –  a chiunque sia in grado di portare a termine la caccia al tesoro che ha progettato, lasciando indizi (Easter Eggs) sparsi nel vasto e infinito mondo che ha creato. Per anni, milioni di gunter (Egg hunter) si sono scervellati per risolvere il primo indovinello lasciato da Halliday, grande appassionato degli Anni Ottanta, studiando e sudando sulle pagine del diario dove questi ha annotato i propri pensieri e le proprie riflessioni sui suoi giochi, film e libri preferiti di quegli anni, cercando anche il più piccolo indizio che potesse portarli sulla giusta via verso il gigantesco tesoro. Sarà proprio il giovane orfano Wade Watts, anche lui appassionato di cultura popolare e uno dei numerosi gunter in circolazione, a decifrare il primo indovinello e aprire il primo cancello, attirando l’attenzione degli altri cacciatori e non solo. In questa massiccia caccia al tesoro, dove la posta in gioco è di fatto il controllo del mondo intero e della realtà tutta o comunque di una versione di mondo e di realtà prediletti dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale, partecipa anche la IOI, Innovative Online Industries, una spietata multinazionale che vuole ottenere il controllo di OASIS e monetizzare l’invenzione di Halliday e Morrow, precludendo a milioni di utenti indigenti non solo lo svago e le distrazioni della realtà virtuale, ma anche l’istruzione gratuita impartita dalle scuole virtuali accessibili a chiunque. Quando Wade rifiuterà di essere reclutato da Nolan Sorrento (Ben Mendelsohn), capo delle operazioni della IOI, per aiutare l’azienda a trovare le “uova” e sbloccare il testamento di Halliday, dovrà sfuggire dalla IOI, la quale tenterà di metterlo fuori gioco, con ogni mezzo necessario, sia dentro che fuori da OASIS. Wade dovrà giocare d’astuzia per nascondersi dalla IOI e dar fondo alle propria conoscenze e abilità per risolvere gli indovinelli di Halliday e cogliere tutti gli indizi disseminati dal folle programmatore, in un universo allo stesso tempo straordinario e familiare. Dovrà capire di chi fidarsi e conoscerà il valore dell’amicizia e dall’amore sulle note dei Rush, sulle battute dei film di John Hughes e nei panni di David Lightman in WarGames, interpretato da Matthew Broderick.
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Fra partite a Dungeons & Dragons e vecchi videogiochi. Fra citazioni a classici della fantascienza e del fantasy, da Blade Runner a Guida galattica per autostoppisti, da Pac-Man a Joust, dai Monty Python a Ritorno al futuro, fra omaggi a videogiochi arcade e anime giapponesi, Ready Player One è uno scrigno del tesoro per la cultura nerd, dove a ogni rilettura si scopre qualcosa di nuovo, una citazione sottile, un omaggio nascosto che erano sfuggiti la prima volta.

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Leonardo Milesi

Laureato in Filologia moderna, avido lettore e appassionato di cinema, sogna una biblioteca sterminata. Nel tempo libero, se non sta leggendo, guardando film o serie TV, allora molto probabilmente sta facendo altro.

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Un commento

  1. Con amarezza mi trovo a concordare con l’analisi di Hiddleston e di Whedon. Con amarezza perchè il Loki di Hiddleston è l’antagonista migliore di sempre. Ma sì, i veri uomini capiscono quando è tempo di smettere. Ed il personaggio di Loki (almeno quello cinematografico) ha avuto la sua “chance” di distruggere il mondo.

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