Lunghi capelli biondi raccolti in due iconici codini, l’uniforme da marinaretta, l’inseparabile gatta nera Luna e un diadema che, se lanciato, ha le capacità di un’arma mortale: bastano questi pochi elementi per descrivere chiaramente una delle eroine più famose dei nostri tempi, Sailor Moon.
La combattente che veste alla marinara, giunta per punire i nemici in nome della Luna, è la protagonista di uno degli anime più famosi e amati di sempre, che ancora oggi vive attraverso nuovi episodi delle sue avventure. L’anime Sailor Moon nasce in Giappone, prodotto dalla Toei Animation, ma non tutti sanno che di questa celebre serie animata ha visto la luce – seppur solo con un pilot – anche una versione americana.
Immaginate una Sailor Moon senza i suoi codini, che abbandona i tipici tratti da manga e richiama invece alla mente una grafica stile Jem e le Hologram e avrete una prima parvenza della protagonista di Saban Moon. È così che i fan hanno soprannominato la versione americana di Sailor Moon e c’è un chiaro motivo.
Sailor Moon diventa ‘Saban Moon’: come nasce la versione americana?
Siamo agli inizi degli anni ’90. Sailor Moon, uscito da pochi anni, spopola e inizia a sconfinare, lasciando il Giappone per approdare in altri paesi del mondo. Arriva però sugli schermi americani, così come su quelli italiani e di altri paesi, colmo di censure, figlie di una cultura molto diversa e della destinazione del prodotto ad un pubblico differente.
In America, nel particolare, Sailor Moon piace, nonostante le censure. Le cinque combattenti caratterizzate da poteri e colori diversi d’altronde richiamano alla mente altri ben noti combattenti ‘colorati’ che nella terra americana spopolano: i Power Rangers. Una serie, quest’ultima, che ha un peso determinante nella decisione di avviare un remake americano di Sailor Moon.
I Power Rangers non sono un prodotto originale americano: la serie è stata prodotta acquistando molte scene dai telefilm giapponesi Super sentai. Il tutto ad opera dalla Saban Entertainment, la stessa che, mossa dal successo dei Rangers, decide di avviare le pratiche necessarie per il remake di Sailor Moon. E così arriviamo al nome ‘Saban Moon’ accennato all’inizio dell’articolo a cui è legato il remake americano.
Un progetto che non decolla
Come accade per i Power Rangers, la Saban Entertainment decide di ‘occidentalizzare’ Sailor Moon, rendendola più affine al gusto del paese. La produzione puntava d’altronde a trasmettere lo show in anteprima nel 1994 su FOX, nello stesso blocco dei Power Rangers, altro motivo per ricreare un prodotto che si avvicinasse in qualche modo al noto franchise. Chiede dunque alla Toei Animation l’autorizzazione per poter dare il via ai lavori.
La casa di produzione giapponese approva una ‘prova’. Vedono così la luce un video promozionale e un pilot che, tuttavia, non hanno il successo sperato. Pare infatti che di fronte a questo primo tentativo, la Toei abbia deciso di non approvare il progetto della serie animata. La Bandai ha invece favorito un doppiaggio inglese basato sulla produzione originale della Toei Animation.
D’altra parte pare inoltre fosse necessario un budget molto elevato per il progetto, cosa di cui la Saban Entertainment sarebbe stata al tempo sprovvista. Fatto sta che oggi di questo ambizioso progetto resta solo un pilot che fino a qualche tempo fa sembrava perduto per sempre ma che è stato poi ritrovato.
Saban Moon: il pilot del remake americano di Sailor Moon
Il ritrovamento dell’episodio pilota di Saban Moon è recente e si deve al lavoro dello youtuber Ray Mona, esperto nel recupero di prodotti multimediali inediti. L’ex presidente di Bandai America Frank Ward ha dato l’ok a Ray Mona per pubblicare il filmato ottenuto dalla Biblioteca del Congresso che è oggi dunque disponibile su Youtube.
Un documento molto importante che ci permette di analizzare visivamente il progetto, rendendo chiare le differenze con l’originale e i motivi per i quali è stato poi accantonato.
Metà anime, metà live-action
Trovato il pilot su Youtube (trovate il video alla fine dell’articolo), pigiamo play e ciò che si vede e inevitabilmente spiazzante. I disegni, l’animazione, i personaggi: tutto è diverso. A mantenere similitudini è la trama che parte pressoché dallo stesso fulcro.
Nelle prime immagini dell’anime siamo sulla Luna, pianeta in cui governa la regina Serenity e in cui sua figlia, Sailor Moon appunto, viene promessa sposa a Darion, il principe della Terra. Un’unione ‘politica’ ma dettata dall’amore. Ad assistere alla cerimonia ci sono cinque principesse di altrettanti pianeti: le guerriere Sailor.
La cerimonia però viene interrotta dall’arrivo di una spaventosa navicella da cui spunta la terribile regina Periglia (che ricorda una Maleficent dai capelli rossi). L’attacco è terribile e la regina Serenity obbliga la figlia e le principesse a lasciare la Luna immediatamente, rifugiandosi sul pianeta Terra. Una volta qui ecco la sorpresa: l’anime diventa un live-action. Tutte le principesse, mantenendo le loro caratteristiche fisiche, sono umane e vivono la vita di cinque ragazze normali sulla Terra. Tornano però nel formato animato ogni volta che si trasformano.
Parola d’ordine: inclusività!
Bisogna poi fare un focus sulle guerriere Sailor. Oltre alla già accennata Sailor Moon, – che, priva dei suoi codini biondi e le tipiche sembianze da anime giapponese, è ora una fanciulla dai capelli biondi e mossi, con ombretto azzurro e le labbra rosse – anche le altre principesse sono del tutto differenti dalle protagoniste dell’anime giapponese.
Dimenticate le Sailor che conoscevate. Nella versione americana di Sailor Moon le protagoniste sarebbero infatti state molto diverse nell’aspetto. Sailor Mercury, dai lunghi capelli rossi, è una ragazza con disabilità; Sailor Jupiter è invece una ragazza dalla pelle nera e Sailor Mars è asiatica. La biondissima Sailor Venus è invece una ragazza dai lunghi capelli castani. Saban Moon presenta dunque un cast molto inclusivo.
Lo stile americano in bella mostra
Di elementi che richiamano l’America, d’altronde, non mancano davvero in questo remake di Sailor Moon. Uno in particolare spicca già dai primi minuti dell’episodio pilota.
Quando la regina Periglia attacca Sailor Moon e le principesse Sailor, l’inseguimento sembra quasi diventare una gara di kitewing, visto che le protagoniste si spostano da una parte all’altra con la tipica tavola da surf dotata di vela. Un dettaglio che inevitabilmente porta alla mente scene e paesaggi tipicamente americani.
Il cast del live-action
Il cast del live-action comprendeva: Stephanie Dicker nel ruolo di Sailor Moon (Victoria); Melinda “Mindy” Cowan nel ruolo di Sailor Mercury (Blue); Danny “Dani” DeLacey nel ruolo di Sailor Mars (Dana); Tami-Adrian George nel ruolo di Sailor Jupiter (Lita); Melendy Britt nel ruolo della voce di Luna (un gatto bianco) e Adrienne Barbeau nel ruolo di Queen Beryl e Queen Serenity.
L’episodio pilota
La sigla
- Junichi Sato (Direttore)
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