Pikappa è tornato. Lo ripetiamo, Pikappa è tornato. Non ci sono scherzi, non si tratta di una storiella destinata a iniziare e morire, non è un divertissement d'autore come il pur brillante Universo PK. Qui stiamo parlando del vecchio Pikappa, quello che tutti amiamo, rimpiangiamo, sogniamo la notte, aspettiamo da sempre. Ed è tornato.
Perdonate i toni trionfalistici di questa introduzione, ma capirete il motivo quando comprerete il numero 3058 di Topolino, e leggerete la prima storia, intitolata con un ambizioso (e azzeccatissimo) Potere e Potenza. I fan l'hanno voluto, chiesto a gran voce, hanno pianto, urlato, pregato. I membri del mitico PKTeam, in quanto primi fan di loro stessi, hanno unito le loro voci a questo coro disperato e lassù qualcuno li ha finalmente uditi, e il loro desiderio è stato esaudito. Ora la piantiamo con le premesse criptiche, ecco il sugo della questione: Francesco Artibani, Lorenzo Pastrovicchio e Max Monteduro hanno realizzato un vero e proprio seguito della saga supereroistica Disney per eccellenza, che verrà pubblicata sulle pagine di Topolino nelle prossime settimane. Topolino ha un target molto diverso da quello del venerando e sperimentale PKNA, ma dobbiamo dire che, almeno limitatamente a questo primo episodio, non sono stati fatti molti compromessi. Certo, la storia è più breve, ma è solo la prima parte di qualcosa di ben più lungo. Per quanto riguarda i toni e la realizzazione, invece, siamo ufficialmente impressionati. Cercheremo di raccontarvi perché senza esagerare con gli spoiler, ma se volete un'esperienza pura ed emozionante, questo è il momento di mettere in pausa la lettura di questa recensione per tuffarvi nell'avventura.
La storia è epica fin dalle prime tavole: il grande ritorno di un grande eroe lo richiede. Scopriamo quindi che Paperino, dopo gli ultimi eventi della vecchia serie (non ci sono riferimenti a PK2, ma non c'è motivo di non ritenerlo in continuity) ha deciso finalmente di mandare in pensione la sua seconda identità. E' tempo però che riprenda costume, mantello e gadget hi-tech, perché c'è di nuovo bisogno di lui: è il Razziatore a raccontargli tutto, dopo averlo prelevato dalla pace della sua placida esistenza per salvarlo da una sorte terribile. Gli Evroniani, ritenuti estinti, sono in realtà celati e in via di minacciosa ricostruzione. Nel futuro da cui proviene il Razziatore essi hanno conquistato l'intero pianeta Terra, sotto la guida del nuovoImperatore Grrodon. Come? Semplice: eliminando l'unico, vero scoglio che si sia mai frapposto fra loro e la conquista. Pikappa.
In ossequio alla tradizione disneyana in cui non muore mai veramente nessuno, non viene mai detto esplicitamente; ma gli indizi sono tanti e puntano decisamente tutti nella stessa incredibile direzione: gli Evroniani hanno ucciso (sì, ucciso) Paperino. L'unica speranza per il movimento di Resistenza, guidato da qualcuno che vi farà piacere rivedere, è evitare che ciò avvenga, e prevenire la risorgenza evroniana quando è ancora possibile farlo.
Come vedete, questa trama non le manda certo a dire. Siamo ben lontani dalle tipiche storie spensierate che appaiono su Topolino, e molto, molto vicini a quello che ci saremmo aspettati di trovare se il Grande Ritorno fosse stato pubblicato in un proprio giornale dedicato. L'intreccio della storia, poi, è davvero intrigante. Leggendo, la mente vi si riempirà di domande a cui riuscirete a dare risposta piano piano, leggendo la storia e godendovela pagina per pagina. Tantissimi i riferimenti alla serie originale, e ciò che ci ha piacevolmente sorpresi è che non venga fornito alcun dettaglio sulla backstory dei personaggi e degli eventi a cui si fa riferimento, come se Artibani avesse voluto dire chiaro e tondo che questa storia è fatta esclusivamente per Pkers. Era, ne siamo convinti, l'unico modo per riuscire nell'intento, quindi ne siamo più che felici.
Non possiamo che inchinarci mille volte al duo Pastro&Monteduro, in gran spolvero, che realizzano un capolavoro di tavola dopo l'altro. Addio all'impaginazione classica a cinque-sei vignette per pagina, come nelle storie normali: questa non è una storia normale, e l'impostazione grafica lo urla a piè sospinto. Sembra davvero di sfogliare un PKNA. Un paio di pagine in particolare ci sono risultate impressionanti, ma non possiamo dirvi quali o vi rovineremmo la sorpresa!
Più di ogni altra cosa è evidente, palpabile, plateale, l'affetto con cui gli autori si sono dedicati a questa impresa. Si sente davvero che “farla giusta” è importante per loro tanto quanto per i lettori, e possiamo dire senza alcuna remora che ci sono riusciti, e alla grande.
Lo ripetiamo, Pikappa è tornato. E' un regalo per tutti i Pker, un evento, una festa a cui dovete assolutamente unirvi.
Tanto, dalle vostre parti, di ragazze non ce ne sono, vero?
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Dodici anni. Dodici lunghissimi, orribili anni.
Mi è garbato? Sì, moltissimo.
Ci sono molte cose che ho apprezzato tanto, alcune che non mi convincono ma con una buona spiegazione successiva ci possono stare, altre che non mi fanno impazzire ma si possono accettare. Almeno, fino all’ultima didascalia, che offre ai lettori di scegliere come continua la storia.
No.
PK deve essere una storia con una sceneggiatura solida e inamovibile, non soggetta ai capricci dei lettori.
Ma per ora lascerò da parte questo punto, pur dubbioso starò a vedere come andrà avanti…
[Da adesso ci saranno SPOILER]
I personaggi sono resi molto bene, li ho apprezzati moltissimo tutti (steampunk Odin… °ç°). Il Razziatore di Universo PK sembra più una macchietta, questo invece è Lui. Peccato per il formato, perché Diavolo non gli hanno dato una testata sua?
Apprezzo molto il voler creare legami alle serie precedenti, spero solo che siano fatti bene. Nebula Faraday, Morgan Fairfax, Norman Russel… È bellissimo rivederli, ma mi sembrano un po’ buttati lì, quasi delle forzature. Spero venga approfondito il loro ruolo e che non siano solo nomi buttati lì per far sembrare che ci siano legami.
Partiamo da uno dei dubbi più grandi che mi aveva lasciato la vecchia serie.
In PKNA 43, Tempo al tempo, il fenomeno della Microcontrazione Spazio–Temporale modifica la normale conformazione tachionica rendendo impossibile viaggiare in modo sicuro nel tempo. Dai Backstage di PK2 veniamo a sapere che è ancora possibile spostarsi per brevi salti. E da qui il mio dubbio: perché Diavolo nella bellissima conclusione, PKNA 48 Le parti e il tutto, senza la benché minima spiegazione si riesce a viaggiare nel tempo? Il salto di Lyla e PK può rientrare nei suddetti ‘salti brevi’, ma di certo non lo è lo scorrazzare di Due tra epoche distanti secoli. Questo aspetto non è mai stato spiegato e mi ha sempre infastidito, un neo su quella che è una serie bellissima. (C’è da dire che nel momento in cui introduci nella tua storia i viaggi nel tempo, è difficile scampare a errori e paradossi. Persino Back to the future, il mio film preferito in assoluto, non ne è esente). Adesso magari possiamo ipotizzare che, per non so ancora quali ragioni, quei viaggi ricadessero già sotto l’annullamento della Microcontrazione.
Annullamento, già, che è uno dei punti che non mi convincono per niente.
Non per L’annullamento di per sé, che ci sta ed è, anzi, indispensabile per dare un senso alla storia.
Ma per COME ci si è arrivati.
Ricapitoliamo: la Microcontrazione Spazio–Temporale è un fenomeno che agisce su scala universale (non può essere localizzato a una singola area spaziale o, nel XXIII secolo sarebbe bastato viaggiare al di fuori dell’area per spostarsi nel tempo) e lungo tutto il continuum.
Davvero, DAVVERO, volete farmi credere che sia bastato lo spostamento di un pianeta per influenzare, addirittura annullare, un simile fenomeno?
Ora, c’è una cosa fantastica che si chiama ‘sospensione dell’incredulità’, indispensabile per leggersi Harry Potter senza dire ogni due pagine “ma non ha senso, non può fare queste cose, la magia non esiste!”
La sospensione dell’incredulità mi fa accettare senza ripensamenti che il protagonista sia un papero parlante che indossa una blusa ma non pantaloni e mutande, mi fa guardare con terrore a Evron e mi fa affezionare come a persone reali a Uno, Lyla e il Razziatore. Mi fa apprezzare i viaggi nel tempo e mi sento coinvolto nella lotta per la sopravvivenza dei fuggiaschi di Xerba, mi commuovo quando Tyrrel Duckard chiede a Lyla di sparagli al cuore e mi sento morire quando PK viene trascinato via dal XXXIII secolo, consapevole che non avrebbe mai più rivisto Lyla e le dice strazianti parole di addio.
Ma tutto questo finché è mantenuta una coerenza con le regole che il fumetto stesso ha imposto. Se prima mi fate una cosa e poi la negate a caso senza spiegazioni non mi va bene.
In realtà sulla Microcontrazione il mio giudizio è sospeso, dipenderà dall’evolversi della storia. Se, per fare un esempio, verrà fuori che in qualche modo la Terra è legata all’origine della Microcontrazione, allora il tutto può acquisire un senso e mi andrà benissimo. Starò a vedere.
Ora, com’è che Evron ha conquistato la Terra?
Grrodon è stato sconfitto da PK, ha fallito. Questa è la linea temporale, priva di alterazioni, che conosciamo. Ma ne siamo sicuri?
Ipotizzando una linea pura, senza viaggi nel tempo, PK sconfigge Evron e Grrodon rimane sulla Terra… Dove può sconfiggere PK nel presente, mentre con i viaggi nel tempo la linea è alterata e finisce per fallire e suicidarsi in PKNA 5 Ritratto dell’eroe da giovane.
Il mio primo pensiero è stato che, se è necessario l’intervento di un pirata temporale per alterare gli eventi e riportarci alla Storia che conosciamo (sconfitta di Evron), significa che anche la vittoria di Evron è dovuta a una successiva alterazione temporale… Ma se non fosse così?
Ripensandoci, mi sembra sempre più probabile che sia invece questa la linea originale, priva di alterazioni, e quella che abbiamo conosciuto in PKNA una linea modificata dai viaggi nel tempo. La linea temporale della vittoria di Evron non è mai esistita in quanto la Terra ha sviluppato la tecnologia per viaggiare nel tempo alterando la propria storia (a prescindere da quando lo inventi, il viaggio nel tempo una volta inventato è sempre esistito, quindi non importa che Evron dovrebbe aver già conquistato la Terra al momento della scoperta del Fulcro Acronico). E, con il fenomeno della Microcontrazione, si è creata una linea temporale priva di alterazioni che ha portato a una Terra sotto il tallone di Evron.
Al che, mi sovviene un altro dubbio: ma con la scomparsa della Microcontrazione non dovrebbe ripristinarsi la linea che conoscevamo? Risposta: boh.
XD
Dopo tutto, per le conoscenze scientifiche che abbiamo al momento può variare la velocità a cui scorre il tempo e quindi ‘viaggiare’ verso il futuro, ma non fagli assumere valori negativi e andare nel passato. Perciò, accettato che in questo universo narrativo si possa viaggiare liberamente, non possiamo certo valutarlo in base alle nostre leggi della fisica.
Primo impatto superato, attendo fiducioso i prossimi capitoli.
Quanto al sondaggio… Io amo profondamente la DT. E sono per la sua distruzione.
PK è un eroe, ha il coraggio di fare la cosa giusta quando tutto va storto, quando anche è l’ultima cosa che vorresti fare. Quando significa sacrificare un pezzo di te stesso. E se la situazione è disperata e il sacrificio della sua casa è necessario per salvare il suo mondo, non esita a farlo.
Heh, Alex, i viaggi nel tempo sono sempre stati il plateale, enorme, tallone d’Achille di PKNA. Non c’è MAI stata coerenza per la gestione dei viaggi nel tempo, e questo è dovuto alle diverse “mani” che hanno gestito la cosa: ti trovi esempi di storie con paradossi temporali fighi e ben fatti, tipo Ritratto dell’Eroe da Giovane, ed immani castronerie tipo Carpe Diem (che è uno dei miei numeri preferiti comunque, perchè il duo PK-Razziatore è splendido), dove un’anomalia temporale *distrugge il XXV secolo*, minacciando di *distruggere gli altri secoli*, e questi per risolvere la situazione…viaggiano nel XXV secolo, che non esiste più. XD
Ma non solo, anche gli stessi autori cambiano idea su come funzionano i viaggi nel tempo, prendi la miniserie di Trip: in alcune storie viaggiare nel passato crea un doppione di te stesso (la storia in cui fa da sitter ai mostricciattoli rosa), in altre viaggiare nel passato ti “resetta” al momento che vuoi, quindi facendoti “reincarnare” nel tuo te stesso del passato (la storia in cui è il portiere della sua squadra). Qual è? ^^
Senza contare l’uso disinvolto della fanta-fuffa più imperdonabile per far tornare quel che serve far tornare (il Razziatore che “altera le leggi del tempo” per dare una lezione a suo figlio, la microcontrazione stessa, la possibilità di essere “fuori dal tempo” ma comunque il tempo scorre…
E poi, in generale, la mancanza di pensiero quadrimensionale! Mi spiego: nell’ottica della Tempolizia, che ha dei monitor con cui sorveglia *costantemente* tutta la linea temporale, o di un viaggiatore nel tempo, cose come la microcontrazione o il “grande nulla” o anche la risorgenza evroniana di quest’ultima storia, non accadono “adesso”, o “prima” o “dopo”, sono sempre avvenenti, nel loro punto della linea temporale. Non ha senso che il grande nulla viene creato nel XXV secolo e d’un tratto quelli del XXIII secolo se ne accorgono…nè che dall’ottica di un osservatore di tutta la linea temporale il grande nulla attacchi “prima” il XXV secolo e “poi” il XIV…non so se mi spiego.
Quindi insomma, ho smesso di darmi pena per queste cose da mooolto tempo, e ho potenziato parecchio la mia sospensione di incredulità in questi ambiti. Il caso di Lyla è esemplare…anche ai tempi aveva fatto parlare parecchio, ma a me era semplicemente scivolato addosso, l’ho soltanto aggiunto alla lunghissima lista di punti poco chiari della gestione del tempo delle storie di PKNA. E di PK2, che è, per intero, completamente incoerente con Le Parti e il Tutto! ^^
Per quanto riguarda la scelta finale…ti dirò che all’inizio ha colto di sorpresa anche me, mi ha piuttosto indispettito e anche un po’ spaventato. So però che se una storia viene pubblicata adesso, vuol dire che hanno finito di farla parecchi mesi fa, quindi il pericolo di qualcosa di improvvisato non c’è. Semplicemente, a seconda del risultato vedremo una versione della storia, anzichè un’altra…ma entrambe sono comunque state attentamente pesate e sceneggiate. Vedila come una storia a bivi dilazionata. Piuttosto, la cosa che mi piacerebbe un sacco è poter leggere entrambe le versioni, quella che presumibilmente diventerà “canon” e quell’altra, come se fosse un videogioco con un finale da buono e uno da cattivo!
E anch’io voterei per la distruzione della Ducklair Tower. Narrativamente è MOOOOLTO più figo!
Oh, e ringrazio Luciano Bellanova per avermi fatto notare la clamorosa figura da n00b che ho fatto scrivendo “piker” anzichè “pker”. Errore corretto e cenere doverosamente cosparsa sul capo.
Le miniserie le ho considerate da considerare canoniche con diversi gradi di attendibilità, a seconda della serietà con cui erano raccontate. Quelle di Trip non le considero da prendere alla lettera, anche perché sarebbe proprio impossibile. XD
Per i viaggi del tempo come tallone d’Achille sono perfettamente d’accordo con te, ma cerco comunque di chiudere gli occhi sugli errori più palesi e di far quadrare in qualche modo il resto. Metti sotto radice il pi greco, chiudi gli occhi e fai finta di non sapere che la storia non quadra comunque. ^.^’
Il discorso sul fatto che per la Tempolizia “adesso” o “prima” o “dopo” non hanno senso è chiaro, tranquillo, è la stessa cosa che intendevo riguardo al momento dell’invenzione del viaggio nel tempo e della sua conseguenza sulla linea temporale.
Per la scelta sul finale, ora sono molto meno preoccupato perché mi pare di aver capito che comunque non cambierà davvero il finale, ma solo un certo punto specifico più avanti nella storia. In ogni caso, l’evolversi della storia non ne sarà influenzato.
Mi pare di aver letto che cambieranno le ultime due pagine della storia. Che potenzialmente sono le più importanti, eh.