Patreon arriva anche in Italia. La piattaforma fondata nel 2013 che permette di finanziare 200 mila creativi attraversa l’Atlantico con il suo nuovo modello di economia digitale. Ci sono già 6 milioni di abbonati che hanno permesso ad artisti e creatori di contenuti di guadagnare oltre 2 miliardi di dollari.
Patreon arriva anche in Italia
Patreon nasce a San Francisco dall’idea di Jack Conte e Sam Yam. Propone un nuovo modello di finanziamento per i creativi, che vuole rivoluzionare il modo in cui guadagnano artisti e creatori di contenuti sul web. Non si affida a inserzionisti pubblicitari e algoritmi poco chiari (come quello di YouTube o dei vari social). Punta invece a coinvolgere direttamente i fan nel sostentamento dell’arte.
Come funziona Patreon?
Il modello alla base della nuova piattaforma chiede alla comunità di fan di sostenere direttamente i creativi, divenendo dei patrocinatori: “patrons”. Veri e propri mecenate che sostengono i creativi con un abbonamento mensile. Potete scegliere se richiedere solo un contributo simbolico oppure offrire diversi servizi in cambio di un certo tipo di abbonamento: i dietro le quinte dei vostri video per 5 euro al mese o i bozzetti del vostro fumetto per 10 euro. In base al vostro estro creativo potete scegliere diverse soglie con diversi “premi”.
In Patreon potete segnare obiettivi di abbonamento da raggiungere, per lanciare un progetto con i giusti fondi: per esempio potete passare da un podcast a dei video quando avete abbastanza abbonati da permettervi lo studio e le videocamere.
Chi usa Patreon in Italia?
Il modello Patreon è già usato da molti creativi italiani, dalla musica ai podcast passando per fumetti, gaming e moltro altro. Per esempio c’è il fumettista SIO che con Nick & Lorro conduce il podcast “Power Pizza”. Contenuti della cultura pop e chiacchierate da veri Nerd, sostenute dalla stessa comunità.
Raccontano: “Grazie a Patreon, abbiamo costruito una casa per la nostra community di affezionati che seguono assiduamente il nostro podcast. Riusciamo, attraverso il sostegno dei nostri patrons, a garantire una serie di contenuti extra a chi decide di supportarci economicamente. Essere retribuiti direttamente dai nostri sostenitori ci consente d’impegnarci nei loro confronti e dare priorità alla produzione di questi contenuti perché sono loro stessi a far da traino all’attività e, spesso, è proprio la community a partecipare al nostro processo creativo o a decidere quali saranno gli argomenti da trattare nel podcast”.
E poi lo scrittore Rick Dufer, che parla di filosofia ed è nei 15 podcast più ascoltati in Italia. Anche lo storico locale Blu Note di New York si è iscritto a Patreon per fornire interviste, foto e musica che può sostenere il lavoro di molti musicisti jazz.
Un modo per sostenere il talento
Insomma, una platea varia di creativi e artisti: con l’arrivo di Patreon in Italia, anche i nostri podcaster e musicisti, attori e disegnatori, possono trovare un modo di vedere riconosciuto il proprio genio e la propria sensibilità. Per iniziare, potete aprire un account sul sito italiano di Patreon.
Una possibilità extra per i talenti italiani per emergere. Anche se non la sola, come dimostra l’iniziativa editoriale ReWriters che dà spazio a molti scrittori del nostro Paese. Se leggendo questa notizia avete voglia di lanciare un podcast da sostenere con Patreon Italia, qui trovate la Guida di TechPrincess su Spreaker.
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