Nella notte tra il 9 e il 10 febbraio sono andati in scena gli Oscar 2020 (qui trovi tutti i vincitori). La cerimonia è attesa ogni anno da milioni di persone e, oltre a premiare, celebra il cinema in tutte le sue sfumature. Vi siete però mai chiesti come funzionano gli Academy Awards? Come avviene la scelta delle varie candidature e chi c’è dietro tutta la preparazione della famosa manifestazione? Se la risposta è sì, questo articolo fa al caso vostro.
Oscar: chi sono i votanti?
Iniziamo col chiarire che il regolamento degli Oscar è molto intricato. L’Academy prevede un’infinità di norme ma anche di eccezioni a queste. A votare sono i membri della Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), organizzazione fondata nel 1927 per sostenere lo sviluppo dell’industria cinematografica statunitense e internazionale. Questi sono divisi in 17 gruppi, che rappresentano rispettivamente i rami della produzione cinematografica. Dunque, la maggioranza delle categorie degli Oscar è selezionata dai membri dell’Academy appartenenti al ramo corrispondente, ma saranno tutti i membri a scegliere i candidati al miglior film. L’accesso a questi gruppi avviene attraverso il voto del Consiglio di amministrazione. Ad oggi si calcola che i membri dell’AMPAS siano più di ottomila, alcune fonti sostengono tuttavia che si arrivi ai diecimila.
I criteri di eleggibilità
I criteri per la selezione sono molteplici. Sono eleggibili solamente i film usciti nelle sale della Contea di Los Angeles fra l’1 gennaio e il 31 dicembre dell’anno precedente la cerimonia, che sono poi stati in programmazione per almeno sette giorni consecutivi. Questo vale anche per le pellicole dei colossi dello streaming. La regola dell’uscita californiana non vale per i cortometraggi, i film in lingua straniera e i documentari, che seguono un iter differente.
I produttori interessati a candidare il proprio film alle Nomination agli Oscar devono anche compilare un modulo on-line sugli Official Screen Credits entro una determinata data. I moduli verranno poi analizzati e, quelli considerati validi, inseriti in una lista delle pubblicazioni eleggibili all’Oscar che prende il nome di Reminder List of Eligible Releases.
Ma non è tutto. Gli altri criteri di assegnazione di una Nomination ai premi Oscar sono i seguenti:
- Il film deve essere di almeno 40 minuti per concorrere come lungometraggio (in caso contrario può rientrare nelle categorie dei cortometraggi)
- Il film straniero deve essere prodotto al di fuori degli Stati Uniti d’America e deve avere la maggioranza dei dialoghi in una lingua diversa dall’inglese
- Per il film straniero, l’eleggibilità è valida a patto che esso vengo proiettato all’interno della Contea di Los Angeles
- Deve rimanere nelle sale cinematografiche per almeno 7 giorni nella fascia serale (dopo le 18)
- Il film deve essere stampato su pellicole da 35 e 70 millimetri, mentre nel caso del digitale deve avere una risoluzione non inferiore ai 1280 x 720 pixel
- Deve ricevere una normale sponsorizzazione pubblicitaria (locandine, poster, eccetera)
Una volta stabilite le Nomination si passa alla fase che determina i vincitori in ogni categoria.
Come sono selezionati i vincitori degli Oscar?
Il criterio generale stabilisce che ci si voti fra “pari grado”. Questo significa che i registi stabiliscono la cinquina della loro categoria così come scenografi, direttori della fotografia, montatori e via dicendo. A fine dicembre, ogni membro attivo e votante dell’Academy riceve una scheda elettorale e la sua copia della Reminder List of Eligible Releases. Gli elettori votano con un sistema maggioritario, quindi i candidati sono scelti in base al maggior numero di voti che li stabilisce come primi in un sistema a voto singolo trasferibile (quindi si può assegnare più di una preferenza numerando i candidati sulla scheda elettorale).
L’eccezione, come abbiamo già accennato, è per il Miglior film, che è votato da tutti i membri. L’altra eccezione riguarda il film in lingua straniera, il documentario e il film d’animazione, stabiliti da appositi comitati multidisciplinari. In questo caso ai votanti si chiede di stilare una classifica dei candidati, dal migliore al peggiore. Se nessun film ottiene il 50% dei voti, il peggiore in classifica viene eliminato e i voti poi ridistribuiti alla seconda scelta in lista. Questo modus operandi va avanti fino a quando uno dei film domina la classifica così da vincere il premio più importante. Il voto deve essere segreto e sono consentite campagne promozionali allestite dagli studios per sostenere i propri candidati. Logicamente anch’esse sottoposte a rigida regolamentazione per evitare pressioni indebite o pratiche fraudolente.
Chi è invitato agli Oscar?
Al prestigioso evento sono invitati, chiaramente, i membri dell’Academy oltre a tutti i candidati “in gara”, i dirigenti cinematografici. Ma troveremo inoltre alcuni membri del network televisivo dello show, gli sponsor e i media. Il Dolby Theatre, luogo in cui si svolge la cerimonia degli Academy Awards dal 2002, può accogliere fino a 3.400 persone. Vige inoltre un dress code secondo il quale gli uomini dovranno indossare smoking e papillon, mentre per le donne abiti lunghi e molto eleganti, tuttavia non si tratta di una scelta obbligatoria, quindi gli ospiti possono anche sbizzarrirsi con la fantasia.
Oscar: le novità del 2020
Ci sono state alcune novità nel regolamento dei premi Oscar 2020 non relative ai criteri di eleggibilità di un film, ma ad alcune categorie. La categoria Film stranieri ha preso il nome di Best International Feature Film. Si tratta soltanto di una “modifica di etichetta”, non cambiano invece le regole per la candidatura, le Nomination e la votazione. Le novità più consistenti sono state invece le shortlist, ossia le liste ristrette di film che ambiscono ad una Nomination.
Per il Miglior film internazionale si è passati, infatti, da 9 a 10 titoli che possono ambire ad una Nomination ed essere tra i 5 film in lizza per il premio Oscar durante la serata celebrativa. Per la categoria Miglior trucco si è passati da 7 a 10 titoli. Un’altra novità riguarda, infine, i cortometraggi animati in live action: questi ultimi sono scelti tra quelli proiettati non solo a Los Angeles ma anche a New York.