Abbiamo visto in anteprima per questa recensione One Piece Film: RED, la pellicola che mostra Luffy e la sua ciurma (ma anche quella di Shanks) come non li avevamo mai visti. Il film diretto da Goro Taniguchi, che ha appena esordito in Italia a Lucca Comics & Games, arriverà in lingua originale il 7 e l’8 novembre, per poi debuttare in italiano il 1 dicembre. Ed è il tipo di film che gli appassionati della serie di Eiichiro Oda non possono semplicemente perdersi.
La nostra recensione di One Piece Film: RED
L’Era dei Pirati non è un’avventura fantastica per tutti. Se Luffy e il resto dei Mugiwara, la sua ciurma, vivono al massimo ogni momento, trovando la nota positiva anche nelle fasi più difficili, la maggior parte della popolazione soffre. Perché non tutti possono diventare Marine o Pirati, la maggior parte cerca solo di non restar coinvolto nei loro scontri.
Ma nasce una nuova speranza: Uta, la più amata cantante del mondo. La sua voce riesce a incantare tramite i videolumacofoni tutto il mondo. E ora Uta ha organizzato un concerto nell’isola Elegia, per tutti i suoi fan. Tra cui troviamo tantissime nostre vecchie conoscenze (non vogliamo fare spoiler, ma ci sono praticamente tutti i preferiti dei fan). Soprattutto Luffy, che svela subito un segreto incredibile: Uta è la figlia di Shanks il Rosso e sua amica di infanzia.
Ma come potete aspettarvi da un film su One Piece, il pericolo è sempre dietro l’angolo. E anche se non sappiamo esattamente dove si trovi quest’isola, sappiate che è a portata di praticamente tutti i grandi pirati e i più forti Marine della serie. Che accorreranno, perché questo concerto ha il potenziale di sconvolgere il mondo di One Piece, per sempre.
Animazione creativa e musica
Il film inizia con tutti i fan in visibilio per Uta, cantante straordinaria. E presto anche noi che guardavamo One Piece Film: RED per questa recensione siamo diventati suoi fan. In originale, il personaggio ha la voce di Kaori Nazuka, che riesce a farci subito capire che Uta è un vero e proprio membro del mondo di One Piece. Come tutti i migliori personaggi creati da Eiichiro Oda, ha un atteggiamento divertente e quasi infantile (che si scontra amorevolmente con quello di Luffy). Un sorriso che però nasconde un personaggio molto più profondo.
Ma non è un caso che il regista Goro Taniguchi presenti Uta sul palco mentre canta, con la voce straripante della giovanissima artista giapponese Ado. Siamo diventanti fan della cantante, che mai prima avevamo sentito, dopo un verso e mezzo della prima strofa. E al tempo stesso siamo diventanti fan del regista.
Infatti, abbinata alle canzoni che travalicano i generi e sottolineano molto bene lo “stato emotivo” della trama (che non vi riveliamo, ma è piena di sorprese e colpi di scena), abbiamo un’animazione davvero istrionica, quasi esplosiva.
Taniguchi cambia stile, proponendo luci psichedeliche e animazioni digitale sui disegni “classici” alla One Piece. Ci sono momenti in cui Uta sembra la protagonista di un videogame in stile Just Dance, altri in cui ci sentiamo in un video anni 2000. All’inizio l’effetto è quasi stridente, soprattutto per colpa di una sceneggiatura che va dritta al sodo e introduce personaggi, conflitto e prima scena di azione in pochi minuti.
Ma una volta preso il ritmo, semplicemente vola. E si sposa benissimo con le scene di combattimento soprattutto nel gran finale, dove musica e azione arrivano a un crescendo davvero soddisfacente.
- Rufy decide di partire all'esplorazione dell'isola per ritrovare i membri della sua ciurma; insieme, si imbatteranno in misteriose rovine e mostri mai visti prima; presto, tuttavia, la situazione prenderà una deriva inattesa; scopri in prima persona una storia inedita!
- Sconfiggi nuovi nemici, svela misteri e vivi una grande avventura con i tuoi pirati preferiti; oltre a Rufy, potrai giocare nel ruolo di Zoro, Nami, Usop, Sanji, Chopper, Robin, Franky e Brook
- Affronta missioni e dungeon in un mondo al 100% basato su ONE PIECE; affronta una nuova declinazione dei giochi di ruolo con i tuoi personaggi preferiti e tutti i dettagli dell'universo di ONE PIECE
Recensione: Film RED è un One Piece diverso, ma conosciuto
Nei migliaia di capitoli del manga letti e delle puntate dell’anime viste, Oda ha provato a sorprenderci in qualsiasi modo. Riuscendoci con una costanza superiore alla maggior parte dei mangaka e sicuramente meglio di chiunque altro abbia scritto una storia di queste dimensioni.
Quindi ci sorprende scrivere in questa recensione che One Piece Film: RED ci ha colto alla sprovvista. Sapevamo dell’importanza della musica nella trama dai retro di copertina del manga prima del lancio del film. Ma non ci aspettavamo di vedere a tratti un vero e proprio musical.
Eppure, resta lo stesso One Piece di sempre, in tutte le sue accezioni.
Luffy lancia l’impeto della storia e ha tutte le migliori gag, come ormai siamo abituati a vedere. Ma il film trova il modo di far brillare tutti i Mugiwara, anche se per pochissimo tempo: ognuno ha solo un paio di scene in cui far vedere le proprie abilità. Ma resta la grande fiducia del capitano per la squadra e viceversa.
Se dovessimo cercare un difetto, il secondo atto taglia un po’ fuori la ciurma per spiegare i meccanismi della trama. E forse vedere un po’ più di colpi a tre spade di Zoro e calci di Sanji non ci sarebbe dispiaciuto (anche se quando lo fanno è in maniera spettacolare). Ma il regista ha fatto un lavoro egregio ne rendere questo una storia originale raccontata in maniera unica, pur senza snaturare lo One Piece che conosciamo.
Canone o non canone?
Se come chi scrive siete dei fan della serie, ci sono due motivi perché questo film sembra diverso da tutti gli altri. Il primo è Eiichiro Oda, coinvolto direttamente nella creazione del film. Il secondo si chiama Shanks il Rosso.
Ma quanto incidono nella recensione che stiamo facendo di One Piece Film: RED questi due elementi? Sul primo è difficile dare un giudizio. I design dei Mugiwara (vediamo almeno due outfit diversi) sono clamorosi, degni dei migliori makeover del maestro. E sicuramente intervengono quasi tutti i pirati e i marine più importanti nella storia (e se restate seduti fino alla fine dei titoli di coda vedete praticamente tutti i personaggi che amate, dal primo capitolo del manga in poi).
Per quanto possiamo valutare, ci sono alcuni elementi che sono senza dubbio stati decisi da Oda: in particolare un flashback di Uta da neonata ci sembra un richiamo a una teoria che circola da un po’ sui forum online. Ma altre cose sono meno definite: i Gear di Luffy e i cattivi ancora in circolazione per esempio rendono difficile collocare temporalmente questa storia (dovrebbe essere appena prima di Wano, ma in realtà è fuori dal tempo).
E per quanto riguarda Shanks… diciamo che se il meglio dello Yonko fosse arrivato qui prima che nel manga, i fan si sarebbero rivoltati. Ma c’è abbastanza da potersi esaltare e brindare con del Sake di Binks.
Riassumendo: la storia impiega un po’ a trovare il giusto ritmo, con un inizio fatto di corsa e un inizio di secondo atto un po’ lento. Ma Uta è un personaggio affascinante e le canzoni sono splendide, specie perché ben abbinate all’azione. E con una carrellata di personaggi amati e odiati, una posta in gioco enorme e qualche richiamo che pensiamo diventerà canone, i fan non possono assolutamente saltare questo film. E finiranno per ascoltarsi la playlist a ripetizione.
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