One Piece, ormai sulla soglia dei vent'anni dall'uscita del primo capitolo, regna sempre incontrastato come re degli Shonen Manga. Con una licenza così prestigiosa è ovvio che venga tirato fuori ogni genere di prodotto (recentemente in Giappone sono usciti i rasoi ad esso ispirati). Concentrandoci sul campo dei videogiochi, sappiamo bene quanti titoli ispirati alle gesta della ciurma di cappello di paglia siano usciti negli ultimi anni. La saga videoludica più recente è One Piece Pirate Warriors, arrivata al terzo capitolo lo scorso anno; un Musou in stile Dinasty Warriors con lo spirito del manga piratesco. I Musou o si amano o si odiano, l’estrema ripetitività dei titoli non piace a molti e tanti speravano in un picchiaduro dedicato a One Piece prima o poi. Finalmente allo scorso Tokyo Game Show è arrivata la conferma che Spike Chunsoft, già autore di J-Stars Victory, aveva in sviluppo per Bandai Namco One Piece Burning Blood. Recentemente, grazie all'invito di Bandai Namco alla presentazione italiana del gioco, abbiamo avuto occasione di provarlo in anteprima.
Iniziamo con alcune informazioni generali sul titolo. One Piece Burning Blood è il primo picchiaduro dedicato al manga a uscire esclusivamente su console next gen; in Giappone uscirà il 21 aprile, mentre dovremo attendere il 3 giugno per vederlo in Europa. Uscirà su PS4, Xbox One, Ps Vita e PC. Attualmente le modalità confermate sono tre. la modalità “Guerra Suprema”, ovvero lo Story Mode che ci permetterà di rivivere l’epica saga di Marineford. Si potranno scegliere quattro percorsi che seguiranno le gesta di diversi protagonisti, ovvero Rufy, Ace, Barbabianca e Akainu. Annunciate inoltre la classica modalità Versus, in cui potremo organizzare duelli contro la CPU o i nostri amici e infine l’immancabile modalità Online Versus, per sfidare persone di tutto il mondo.
Nella nostra prova abbiamo potuto testare la modalità Versus in battaglie Tag Team 3vs3. I personaggi annunciati fino ad ora sono oltre 34, e per ora noi ne avevamo a disposizione oltre 20, compresi Barbabianca e la sua ciurma e gli ammiragli della Marina (con anche Sengoku e Fujitora).
Oltre a scegliere i nostri tre personaggi combattenti possiamo sceglierne anche tre di supporto, come ad esempio Carl, la dottoressa Kureha o Bepo. Questi personaggi non appaiono fisicamente in battaglia, ma possono potenziare quelli principali con diverse abilità.
Visti i comandi, parliamo del combattimento vero e proprio: questo risulta molto veloce e intuitivo, per nulla complicato da padroneggiare e il livello si attesta ad altri giochi dedicati a un manga, con poche combo e tecnicismi per lasciare spazio alla spettacolarità dell’azione, come si confà allo stile di uno shonen. Nelle prime partite ci è mancato la mobilità vista nei titoli dedicati a Naruto e in particolare lo scatto verso l’avversario per coprire le lunghe distanze. One Piece infatti offre una dinamicità ridotta rispetto ad altri titoli di questo tipo, ma non per questo la definiremmo troppo lenta, si tratta più di una questione di abitudine, adottando un approccio più ponderato al combattimento. Altra meccanica interessante è quella del Tag Team.
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