Da poche ore sono disponibili su Amazon Prime Video i primi episodi della seconda stagione di The Boys. Lo show, uno dei prodotti più apprezzati della piattaforma lo scorso anno torna, con una distribuzione più dilatata, con una puntata a settimana dopo questo lancio iniziale. Quello che si è visto in questo incipit però promette davvero bene. Soprattutto, sembra suggerire una seconda stagione ancora più coraggiosa della precedente, dimostrando che The Boys è qui per restare.
The Boys, la seconda stagione non è solo supereroi
Al suo debutto, questa serie ha colpito immediatamente per la sua decostruzione del mito del supereroe. Fin dai primi momenti, con una violenza e forza esagerata (fedeli allo stile di Garth Ennis, autore del fumetto a cui lo show si ispira) gli autori hanno iniziato a mostrarci il lato oscuro di quei personaggi diventati soprattutto nell’ultimo decennio uno dei pilastri della cultura popolare.
Lungo la prima stagione facciamo la conoscenza dei Sette, una non troppo mascherata parodia della Justice League, dedita al vizio e alla violenza. Lo stesso vale per ogni altro eroe (esclusa solo la co-protagonista Starlight), che incontriamo lungo il percorso. Uomini e donne dotati di capacità incredibili, che si lasciano corrompere in maniera più o meno violenta da esse, facendone un uso non lecito.
Quello che però risulta ancora più affascinante è come non siano i poteri ‘super’ quelli di cui questi personaggi abusano, quanto quelli sociali. Abisso non usa le proprie capacità acquatiche contro Starlight, ma fa semplicemente leva sul suo ruolo all’interno dei Sette. A rendere difficile la lotta dei Boys contro Patriota e i suoi non è tanto il fatto che questi abbiano vista laser o superforza, quanto il potere di controllo che la grande multinazionale Vought-America ha sulla società.
E così, al fianco di una dissezione del mito del supereroe in sé, assistiamo a un’analisi cinica e aspra della società in cui noi stessi viviamo. Un processo che nella seconda stagione di The Boys prosegue oltre, approfondendosi sempre di più.
Focus group, immunità da colpe e genitori
Non c’è da temere, The Boys non ha tradito il suo spirito. È chiarissimo fin dai primi minuti della nuova stagione in cui assistiamo esattamente a quella decostruzione lucida e cruda del mondo dei supereroi. La violenza esagerata e folle ritorna e nel corso dei diversi episodi ci troveremo più volte a restare impressionati dalle sequenze a schermo.
Tuttavia, dalle premesse poste sembra che quella riflessione sul ruolo del supereroe in sé stia passando sempre di più in secondo piano. Non sparisce del tutto, ma sta lasciando sempre più spazio ad altro. Una scelta che funziona a livello narrativo, perché è difficile vedere i Sette come simbolo dei supereroi dopo quanto visto nella prima stagione, ma soprattutto offre la possibilità di parlare di molto altro.
In questa seconda stagione The Boys sembra aver trovato una sua struttura per fare il salto e offrire ancora di più al suo pubblico. Le premesse poste in questi primi episodi sembrano suggerire ad esempio un profondo lavoro di riflessione sulla figura paterna, vista attraverso prospettive multiple, ottimamente intrecciate con la storia e i personaggi.
Soprattutto però, la serie sembra volersi lanciare in un attacco ancora più duro alla società moderna, mostrandone i meccanismi perversi, spogliati di ogni orpello. Con una prospettiva estremamente nichilista, la serie suggerisce che la battaglia dei Boys sia eterna e impossibile da vincere.
Un rapporto che può ricordare quello tra eroe e villain, ma in questo caso è Joker a emergere sempre vittorioso. E Batman non è così puro, ma soprattutto sta iniziando a sentire il peso della battaglia.
The Boys, una seconda stagione da seguire con il fiato sospeso
Insomma, il ritorno dei ragazzacci di Amazon Prime Video è decisamente promosso e siamo curiosi di scoprire cosa accadrà a loro venerdì dopo venerdì. Le premesse sono quelle di una stagione che riuscirà a superare le vette di quella che l’ha preceduta, già celebrata da molti. Ci sono tantissimi filoni appassionanti da sviluppare e fra tutti, quello legato alla new entry dei Sette, Stormfront. La sua storia sembra avere davvero del grande potenziale e non vediamo l’ora di scoprire cosa ha da raccontarci…
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