Nintendo ha finalmente messo le carte in tavola: Switch è stata presentata ufficialmente e, con gran sorpresa di tutti, fra poco più di un mese sarà disponibile nei negozi. La data fatidica è infatti il 3 marzo, giorno in cui potremo mettere le nostre mani sulla nuova console Nintendo. Dopo la presentazione, tante curiosità sono state soddisfatte mentre altre questioni restano ancora poco chiare; è dunque arrivato il momento di fare un punto sulla situazione riguardo la nuova console della casa di Super Mario.
Come tutti sappiamo, Switch sarà la prima console ibrida, che può fungere cioè sia da console portatile che da console casalinga; sicuramente un’idea innovativa che mira a cambiare un mercato da sempre fossilizzato su idee piuttosto classiche. Nintendo, si sa, è dai tempi del primo Game Boy che domina il mercato delle portatili e non sono bastate console graficamente più potenti come ai tempi il Game Gear o di recente PS Vita a scalzarla da questa stabile posizione. Il parco titoli che da sempre accompagna le portatili della grande N ha sempre sbaragliato la concorrenza grazie anche alle innovazioni tecnologiche apportate a ogni generazione, come i doppi schermi del DS, poi potenziati col 3D nel suo successore 3DS. Dal fronte casalingo, invece, Nintendo non è sempre andata benissimo, infatti ricordiamo come il Gamecube commercialmente non abbia retto il paragone con le sue concorrenti del tempo e come il Wii U sia praticamente stato un grosso errore strategico: era stato pubblicizzato come una console che potesse reggere il confronto di potenza con PS3 e Xbox 360, garantendo il supporto delle terze parti e dei giochi multipiattaforma. In realtà, a un anno circa dalla sua uscita, arrivarono le nuove generazioni di Sony e Microsoft, che misero fine alle ambizioni di una console nata già vecchia. Nintendo, dunque, prova ora a bissare il successo ottenuto da Wii (dovuto in gran parte per aver conquistato anche i casual gamers) con un concetto nuovo, un nuovo modo di intendere la console. Sicuramente la casa di Super Mario è degna di elogio perché per ogni nuova macchina che introduce non si limita semplicemente a presentare una versione potenziata della precedente, ma tenta di portare innovazione, per far divertire i giocatori in modi sempre nuovi e diversi, e spesso lo fa tramite scommesse senza garanzia di successo, come lo è stato per Wii e Wii U e lo sarà ora per Switch; pochi altri osano rischiare così tanto, tenendo conto dei soldi che, ormai, sono in ballo in questo ambiente.
La qualità di una console però non si valuta solo sulla base delle sue capacità tecniche, ma soprattutto dal parco titoli di cui essa dispone. Da questo punto di vista Switch promette bene, annunciando in ambito First Party già tutto quello che mamma Nintendo poteva dare: si parte subito col nuovo The Legend of Zelda: Breath of the Wild al lancio, per poi vedere entro l’anno Splatoon 2 e l’atteso Super Mario Odissey, che dal trailer avrà fatto piangere di gioia tutti coloro che da bambini hanno passato le giornate davanti Super Mario 64. Forse i titoli previsti durante il lancio sono un po’ pochi, dato che di imperdibile c’è solo Zelda e che per diversi mesi probabilmente non si vedrà molto altro, ma se diamo uno sguardo al futuro di Switch c’è da essere fiduciosi. Fra i titoli in cantiere infatti ci sono: un nuovo capitolo di Fire Emblem previsto per il 2018, Xenoblade chronicles 2 (sequel del bellissimo JRPG uscito originariamente su Wii), una versione migliorata di Mario Kart 8, che grazie alle sue sfide senza esclusione di colpi continuerà a farci perdere amici, e poi diverse novità che sfrutteranno i Joy-Con, come l’insolito picchiaduro Arms. Più nebuloso il supporto dalle terze parti, che durante l’annuncio hanno promesso molti giochi multipiattaforma in arrivo, come Skyrim, Dragon Ball Xenoverse 2, i futuri Dragon Quest e diversi altri, ma ricordiamo che anche con Wii U erano stati promessi mari e monti e che poi si rivelarono promesse impossibili da mantenere per la differenza di potenza grafica con le altre console; si spera dunque che la cosa non si ripeta. Switch, però, potrebbe riservare un potenziale notevole: essendo praticamente successore anche del lato portatile della Nintendo, avrà la possibilità di attingere anche dal parco titoli solitamente riservato a questa tipologia di console, quindi in futuro vedremo di sicuro un Pokemon finalmente giocabile anche sul televisore di casa (ci sono già voci di un Pokemon Stars, versione aggiornata per Switch di Sole e Luna) e , ci scommetto, anche un nuovo Monster Hunter e, magari, nuovi capitoli di Bravely Default o Phoenix Wright. Insomma, se Switch avrà un parco titoli all’altezza dei suoi predecessori portatili sarà con buona probabilità un successo, indipendentemente dalla sua potenza grafica.
Fra le cose che ci hanno invece fatto storcere il naso c’è il servizio dell’online, campo in cui Nintendo è da sempre un passo indietro rispetto alla concorrenza. Ancora sappiamo poco di questo nuovo servizio, gratuito fino all’autunno e poi a pagamento, come già succede con PSN e Xbox Live. Sicuramente non c’è molto da vantarsi a riguardo dell’annuncio che regaleranno un titolo gratuito al mese preso dal parco titoli del Nes o del Super Nintendo agli utenti paganti (e che durerà solo per quei trenta giorni e dopo tornerà a pagamento), visto che la concorrenza offre due giochi al mese, anche di un certo spessore e completamente gratuiti fino a quando si è abbonati al servizio. Staremo a vedere se il nuovo servizio online di Nintendo riuscirà a raggiungere una qualità in grado di rivaleggiare con i suoi rivali. Altra cosa poco convincente sono i prezzi. Se 329 Euro per la console possono ancora essere accettabili, non lo sono invece i costi per gli accessori che hanno prezzi davvero alti: il controller pro, per chi volesse un pad più classico da utilizzare con giochi magari più impegnativi (e secondo me sarà molto utile averlo) costa ben 70€, un altro set di Joy-Con costa 80€ e il Charging Grip altri 60€, un costo tutt’altro che basso, oseremmo dire, senza contare che sappiamo tutti come i prezzi di Nintendo siano lenti a calare. Bisogna anche prendere in considerazione che la console di base avrà un Hard Disk di soli 32 GB, una miseria in tempi in cui il download digitale è ormai diffusissimo. Sappiamo che la memoria sarà espandibile con delle micro SD, che già di loro non sono certo economiche, e purtroppo pare sarà obbligatorio averne almeno una, dato il poco spazio di base. È importante infine non sottovalutare anche la durata della batteria che, a quanto pare, varierà a seconda dell’utilizzo e del gioco usato. Ad esempio, sembra che con Zelda la durata media sia di tre ore, un po’ poco per chi vorrebbe usarla in modalità handheld di frequente. In ogni caso la console sarà dotata di un connettore di tipo USB Type-C: iniziate a preparare le power bank.
Switch in conclusione appare come una console dall’enorme potenziale, che potrebbe davvero cambiare il modo di giocare di molti, ma che non sembra esente da difetti che potrebbero minare la qualità generale del nuovo nato di casa Nintendo. Sicuramente non è una console che potrà soddisfare la fame di giochi di un appassionato soltanto col suo parco titoli, ma la vediamo bene da affiancare a un’altra console più performante o a un PC fatto per il gaming, proprio grazie al suo più grande punto di forza: la sua versatilità sia come portatile che come console da casa. Non ci resta che aspettare il 3 marzo e chiarire ogni nostro dubbio provandola in prima persona.Voi cosa ne pensate di Nintendo Switch?