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Nikola Tesla, il pazzo genio che inventò il mondo moderno

Nikola Tesla è il protagonista del documentario American Experience: Tesla, disponibile ora su Netflix

Geniale, visionario, eccentrico, cinestetico, ossessivo-compulsivo. Sono tutti aggettivi che ben descrivonodi Nikola Tesla, di cui oggi è l’anniversario della nascita. Un personaggio che ha saputo segnare la sua epoca e le generazioni successive. Un uomo che ha saputo vedere oltre gli schemi della realtà ed immaginare un mondo lontano anni luce dal suo presente. Basti pensare alle dozzine di tributi che il cinema, la letteratura, la cultura pop, il fumetto gli hanno dedicato, e dei quali abbiamo già parlato. Eppure Tesla è morto in miseria, da solo, circondato dai creditori. Un ritratto di Nikola Tesla ci viene restituito dal documentario American Experience: Tesla,  disponibile su Netflix.

I primi anni di Nikola Tesla

In questo documentario la figura di Tesla viene sviscerata nei suoi aspetti umani prima che in quelli scientifici. L’infanzia in un piccolo paese yugoslavo sotto l’influenza della madre. Casalinga con la passione per la meccanica, lo spinge verso lo studio dei fenomeni naturali. La passione per l’elettricità, che diventa presto un’ossessione, nasce in questi anni. Tutto avviene quando, accarezzando il proprio gatto, crea delle scintille di corrente statica. Quelle scintille lo accompagneranno per tutta la sua vita.
Studioso brillante, al punto da ricevere una borsa di studio, fin da giovane è anche tormentato da delle visioni. Dai suoi racconti si intuiscono i tratti di un disturbo cinestetico, associati ad una memoria fotografica ed alla capacità di scivolare all’interno di queste visioni, anche per delle ore. L’ossessione per l’elettricità e questo disturbo cinestetico lo portano sull’orlo della pazzia, ma sono proprio queste visioni a dargli la soluzione per il primo progetto di un motore a corrente alternata.

La corrente alternata: poca ricchezza per Tesla

La corrente alternata fu il suo primo e più grande portato per la società moderna. La rivoluzionaria idea che permetteva di ridurre il numero di centrali e di aumentare la capacità di trasporto dell’energia prodotta avrebbe potuto renderlo ricco oltre che famoso, ma non fu così. Tesla era senza dubbio poco attento a come utilizzava il denaro. In generale non aveva interesse per lo sfruttamento economico delle sue invenzioni. Era una sorta di artista della scienza, era interessato a scoprire come la natura faceva accadere le cose, non a vendere ciò che scopriva.
Questa sua visione molto nobile gli causò molti problemi. I primi che videro la sua genialità lo truffarono, facendosi intestare dei brevetti, dai quali Tesla non ricevette un soldo. Anche l’accordo economico sulla sua scoperta più geniale si rivelò un insuccesso. Il primo industriale a scommettere sulla superiorità della corrente alternata fu George Westinghouse, un industriale arricchito grazie alle reti ferroviarie. Egli riconobbe a Tesla delle royalties che lo avrebbero reso milionario: due dollari e mezzo per ogni CV che le centrali a corrente alternata avessero prodotto. Ma presto Westinghouse si rese conto che era un prezzo troppo alto da sostenere e che se avesse pagato a Tesla queste royalties sarebbe finito in bancarotta. Chiese quindi allo scienziato di rinunciare alla sua parte, e Tesla acconsentì senza chiedere nulla in cambio. Avrebbe potuto contrattare su un prezzo più basso, oppure accordarsi per una rateizzazione, ma tutte queste idee molto pragmatiche non gli passarono neanche per la mente.
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Nikola Tesla vs Thomas Edison

Il pragmatismo fu anche il campo di battaglia su cui si scontrò con un altro genio del suo tempo, Edison. Appena arrivato a New York, nel 1884, Nikola Tesla andò subito da Edison per cercare lavoro. Aveva una lettera di raccomandazioni scritta dal responsabile di una filiale di Edison a Parigi, dove Tesla aveva lavorato per 2 anni. Edison capì subito di aver davanti un uomo in gamba e lo assunse, ma era interessato a far funzionare le invenzioni per poi venderle, animo ben diverso rispetto a quello dello slavo. Quando Tesla iniziò ad esporre le sue idee visionarie sulla corrente alternata, Edison le bollò come stupidaggini. Presto i due arrivarono allo scontro, al punto che Tesla si licenziò.
Se Tesla non raggiunse il benessere economico grazie alle sue scoperte, raggiunse invece una fama internazionale. A New York divenne una vera e propria celebrità, inizio a frequentare i salotti buoni e qui conobbe alcuni personaggi dell’alta società americana come J. P. Morgan, che sarà poi uno dei suoi principali finanziatori, nonché l’ultimo. Eppure, nonostante fosse circondato dalla crem de la crem di New York e fosse ricercato da tutti, Tesla si sentiva molto solo. Per sua stessa ammissione nulla era per lui più coinvolgente della scintilla di un’invenzione che prende forma. E quando ciò accadeva, si dimenticava di mangiare, di dormire e degli amici.
Va inoltre considerato che Tesla era un soggetto particolare, il che non agevolava la sua vita sociale. Era un maniaco dell’igiene, non sopportava lo sporco o la probabile presenza di germi. Avena una fissazione per il numero 3, e tutto quello che lo riguardava doveva essere divisibile per 3. Le sue camere d’albergo dovevano essere su piani multipli di 3, prima di tornare nel suo studio doveva fare 3 volte il giro dell’isolato e così via.

Il periodo di Colorado Spring

Il 1899 fu l’anno nel quale lasciò New York per proseguire i suoi studi a Colorado spring, un piccolo paese di villeggiatura. Qui costruì un capanno dove sperimentò la trasmissione della corrente elettrica senza fili, nella convinzione di poter regalare energia a basso costo a tutto il mondo. In parte ci riuscì, diffondendo energia elettrica nel campo vicino al suo capannone ed accendendo una lampadina piantata a terra, ma era ben lungi dal realizzare una nuova scoperta rivoluzionaria. Inoltre in questo periodo Tesla captò con i suoi strumenti alcuni segnali che interpretò come un messaggio dagli alieni. Rientrato a New York l’anno successivo venne considerato da molti alla stregua di un pazzo. I suoi discorsi deliranti sui contatti con gli ufo, oltre alle sue continue richieste di fondi fecero fuggire molti di quelli che erano stati i suoi principali estimatori. Decisamente Tesla non sapeva come rivolgersi all’alta società per chiedere il finanziamento delle sue opere, e oltre a ciò non sapeva come presentarle in un modo che potessero essere attrattive dal punto di vista di chi quelle opere avrebbe dovuto finanziarie.
L’ultimo tentativo di Tesla per creare un’invenzione rivoluzionaria è nella costruzione della sua torre nel terreno Wardcliff, un appezzamento poco fuori Manhattan comprato grazie all’ultimo finanziamento di J.P. Morgan. Qui Tesla disse al suo finanziatore di voler sviluppare un sistema di comunicazione a distanza senza fili, mentre in realtà continuava i suoi studi per la diffusione dell’elettricità. La fortuna non lo aiutò: proprio in quegli anni Marconi sviluppa la radio, arrivando a vincere il Nobel. Appena Morgan lo venne a sapere, tagliò i fondi a Tesla che rimase senza soldi. Wardcliff  venne pignorato da uno dei tanti alberghi nei quali Tesla aveva vissuto per anni e la Torre venne distrutta.
Ormai Tesla era l’ombra di se stesso, non realizzava un’invenzione economicamente sfruttabile da diversi anni, ridotto al lastrico ed ossessionato dalle sue visioni. La sua unica compagnia sono i piccioni di Bryant Park, che sfama regolarmente e dei quali scrisse: “Ho dato da mangiare ai piccioni per anni. Uno era diverso. Era una femmina. Ho amato quel piccione come un uomo ama una donna e lei mi ricambiava. Finché avevo lei, la mia vita aveva uno scopo.”. Quando quel piccione morì, Tesla raccontò di aver osservato spegnersi la più forte luce che avesse mai visto.

Il lascito di Tesla al mondo

Tesla morì nel 1943, anticipando di anni, perfino di decenni cose che per noi oggi sono la quotidianità. L’idea della corrente alternata ci permette di avere elettricità in casa; ma anche la radio, i telefonini, il wireless sono tutte tecnologie che in qualche maniera devono a Tesla la paternità.

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Alessio Riccardi

Amante di giochi da tavolo, giocatore di Magic della prima ora, divoratore compulsivo di mostre. Se c'è un gioco da tavolo nelle sue vicinanze, probabilmente vi inviterà a fare una partita insieme!

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Commenti

  1. Ho visto i primi due star treck….devo dire che la serie (dal punto di vista degli effetti speciali) è molto bella. Molto invece carente riguardo invece il punto di forza che era quello di trasmettere un messaggio…..spero che il prossimo sia migliore

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