Netflix ha annullato il previsto documentario su Vince McMahon, presidente e CEO della WWE, dopo le accuse di abuso al patron del wrestling. Il documentario era nelle fasi finali della post-produzione sono usciti i report del denaro che avrebbe pagato per evitare lo scandalo.
Netflix annulla il documentario su Vince McMahon, patron del wrestling
Dopo le accuse riportate dal Wall Street Journal, Netflix avrebbe tolto dalla propria programmazione il film su presidente della WWE. Volto noto del wrestling, anche perché ha spesso fatto parte della narrazione dello show e combattuto sul palco.
Lo scorso giugno la WWE Board of Directors ha però investigato le accuse di molestie sessuali di McMahon dopo aver scoperto che il CEO avrebbe pagato 3 milioni di dollari in un patteggiamento con una ex-dipendente. Le indagini sarebbero però iniziate già lo scorso aprile, quando la dirigenza ha scoperto della questione dalle email di un conoscente della dipendente.
Il Wall Street Journal riporta però che il Board of Directors ha poi trovato prove di precedenti patteggiamenti di McMahon e uno dei suoi dirigenti, John Laurinaitis. Secondo il giornale, McMahon avrebbe “comprato il silenzio” di quattro donne con 12 milioni di dollari negli ultimi 16 anni.
Una volta uscita la notizia, l’ex wrestler Leonard Inzitari ha corroborato un’accusa della prima donna arbitro della WWE, Rita Chatterton, che ha accusato McMahon di uno stupro commesso nel 1986. Inzitari ha detto che la donna aveva confessato quanto successo nelle limousine di McMahon. Chatterton ha denunciato l’accaduto dopo la morte dei suoi genitori nel 1992. La storia non ha visto provvedimenti all’epoca ma è riemersa dopo le più recenti accuse.
McMahon si è dimesso da presidente e CEO della WWE, sostituito dalla figlia Stephanie. Le indagini del board continuano, nel frattempo Netflix ha annullato il documentario. Non è chiaro se sia una decisione definitiva: vi terremo aggiornati.
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