Intrattenimento

Nella sua tomba a Providence il morto Lovecraft sogna

Parafrasando uno degli inni più conosciuti ed evocativi che inneggiano al Grande Cthulhu, noi di ON non possiamo esimerci dal celebrare, anche se con un giorno di ritardo, il 123° anniversario della nascita di uno dei più grandi scrittori di fantascienza e horror della storia, ispiratore di schiere di illustri scrittori contemporanei e fautore dei nostri più atroci incubi.
Ma chi era Howard Phillips Lovecraft? Prendiamola alla lontana. 
Avete mai letto un libro di King? O visto un film di John Carpenter? O il ciclo “La casa” di Raimi? O un racconto onirico di Gaiman? La lista potrebbe andare avanti all'infinito e sarebbero tutte saghe e autori conosciutissimi nel mondo Nerd e non. Cosa c’entra Lovecraft? Lovecraft è l'uomo che ha ispirato tutto il meglio dell'horror e della fantascienza degli ultimi trent’anni, come potrà esserlo in futuro, per molte, molte generazioni, fino a quando le stelle non si allineeranno e colui che in eterno dorme sotto l'isola di Pasqua si risveglierà dal suo sonno lungo eoni. 
Come spesso capita per i grandi autori, in vita non ebbe molto successo, perfino i suoi amici ed estimatori, spesso si dimostravano critici verso le sue produzioni, cosa che non aiutava il povero Lovecraft, essendo lui stesso sempre sul punto di “appendere la penna al chiodo” per via di una costante e fortissima insicurezza.
La vita di Howard non fu facile, visse sempre nella piccola cittadina di Providence, nel New England e trascorse tutta la sua vita con l'ombra della malattia mentale sulle spalle. Il padre morì dopo aver contratto una nevrosi, quando lui era piccolo e il giovane Howard venne sempre asfissiato dall'insicura e ossessiva madre che gli impedì, per un lungo periodo della vita, di avere rapporti con il mondo esterno. Lo stesso Lovecraft soffrì di crisi di nervi e di altre lievi patologie, presumibilmente causate da traumatici lutti familiari e dall'atteggiamento della madre, che lo portarono ad avere per tutta la sua vita atroci incubi.
Ma cosa scriveva? Principalmente storie dell'orrore grottesche e oniriche, al limite della fantascienza. Il ciclo di racconti che lo ha elevato agli apici massimi della fama, anche se solo post mortem, è sicuramente il cosiddetto “Ciclo di Cthulhu”, una serie di racconti e romanzi in cui i protagonisti si trovano a scoprire che le proprie convinzioni sul mondo e sull'universo sono in realtà un'illusione auto creatasi, vivendo su un'isola di beata ignoranza, incapaci di connettere insieme tutti gli indizi che ci mostrerebbero i reali orrori cosmici che ci circondano: creature provenienti dalla quarta dimensione, ottuse divinità cosmiche e ancestrali mostri che vivono sul nostro mondo da molto prima che l'uomo si evolvesse dalla scimmia.
E quando una persona inizia a connettere i vari fili di questo arazzo di terrore la sua mente inizia a vacillare, essendo troppo piccola per assimilare tale conoscenza, e quindi cade nel baratro della follia.
Nativi di questo mondo sono il Gran Sacerdote Cthulhu, un immenso essere dalla testa di polpo verde che dorme in stasi sotto l'isola di Pasqua, morto ma non morto, il subdolo Nyarlathotep, emissario degli dei cosmici e portatore di caos e discordi, ma soprattutto Azathoth, il dio imbecille che vive al centro dell'universo, tenuto a bada dal suono di mille e più mille zufoli e flauti suonati da creature infernali e abominevoli che, con la loro musica, riescono a quietarlo e impedire che divori tutto l'universo.
Torniamo agli incubi di Lovecraft. C'è una cosa che non vi abbiamo detto: in molte delle lettere che scambiava con altri amici autori, egli dichiarò che si era ispirato per le sue storie ai propri incubi. Infatti la figura dell'artista o dell'intellettuale che per via della sua naturale empatia riusciva a entrare in connessione con le realtà dell'orrore cosmico, e quindi impazzire, è molto comune. E questo ci lascia con un dubbio…
Se fosse tutto vero? “Ya Ya Cthulhu Fhtang!
Testi di Salvatore Liguori

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Commenti

  1. Ah, che figo! Comprerò di sicuro questa collana di libri, ne avevo sentito molto parlare, ma voi mi avete convinto! Sono un amante del genere horror, quindi, non potevo sperare di meglio! 😀

  2. Consiglio ai curiosi il Mammut su Lovecraft, che contiene, oltre alla maggior parte delle sue opere, anche diverse lettere e un’interessante prefazione ^^

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