Sappiamo già che l’inquinamento umano ha superato i confini terrestri, grazie ai satelliti e i cosiddetti space debris. Ma, a quanto pare, il problema è diventato addirittura interplanetario. Il rover Perseverance di NASA ha infatti trovato della spazzatura artificiale su Marte, che sembra provenire dalla stessa NASA.
La spazzatura di NASA su Marte
La scoperta è stata appunto fatta dal rover Perseverance durante l’esplorazione del cratere Jezero, dove il robot è in cerca di segni di vita aliena. Quello che ha trovato, invece, è un pezzo di scudo termico utilizzato dal rover stesso per sopravvivere all’ingresso nell’atmosfera marziana.
La cosa che ha sorpeso i ricercatori non è solo l’aver trovato un pezzo di scudo, che per lo più si è vaporizzato con il calore generato dall’attrito. Anche il luogo è infatti sorprendente: il rifiuto si trova infatti a circa 2 chilometri dal luogo di atterraggio. I ricercatori non sanno se il pezzo è atterrato direttamente qui o è stato piuttosto trasporato dai venti marziani nei mesi.
L’ennessimo pezzo
Non è la prima volta che NASA trova resti distrutti delle sue missioni. Ad aprile, l’elicottero Ingenuity, compagno di missione di Perseverance, aveva fotografato i resti del guscio di atterraggio e il paracadute, schiantati e abbandonati sulla superficie marziana.
Da una parte, il ritrovo di questi resti aiuta i ricercatori a capire ancora meglio come raggiungere il pianeta rosso in maniera controllata, senza distruggere il carico scientifico.
Dall’altra, altri scienziati sono preoccupati dalla contaminazione di questi corpi celesti altrimenti incontaminati, soprattutto nell’ottica di studiarli.
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