Hiro Mashima ha riunito tutti i suoi eroi più celebri per una storia speciale in Mashima Hero’s, il manga edito da Star Comics che vi racconteremo in questa recensione. Una storia pensata come regalo per i fan, ma che anche per chi (come chi scrive) non conosce in maniera approfondita Fairy Tail, Edens Zero e Rave è davvero interessante. Perché è un manga consapevole di sé stesso, alternando battute quasi infantili a una meditazione sul ruolo del mangaka. Ci ha sorpreso e, evitando spoiler, vorremmo spiegarvi perché.
La nostra recensione di Mashima Hero’s
In questa particolare avventura, Hiro Mashima mescola diverse storie e personaggi che lui stesso ha creato. Ci sono i personaggi e il sistema di magia di Fairy Tail: il fuoco di Natsu Dragneel, ma anche Lucy Heartfilia, Wendy Marvel, Elsa Scarlett e Gray Fullbuster. Su un’isola tropicale, incontrano i personaggi di Edens Zero: il protagonista Shiki Granbell con il suo potere di controllare la gravità, Rebecca Bluegarden e il un gatto-robot antropomorfo Happy. E molto presto conosceranno anche i personaggi di Rave, con Haru Glory, Elie e la sua amnesia, Hamlio Musica e Plue che stanno cercando un potentissimo Dark Bring.
Nel corso del manga, incontriamo anche numerosi altri personaggi, chi solo per un cameo e chi con un ruolo centrale per la trama. Ma fin dalle prime pagine, Mashima mostra come ci sia una impronta comune nei suoi personaggi. I protagonisti, Natsu, Haru e Shiki hanno caratteri diversi, ma la stessa determinazione nel raggiungere i propri obiettivi. E tutti hanno i capelli a punte, seppur di colori diversi, come i personaggi stessi fanno notare. Allo stesso modo ci sono diverse somiglianze fra Lucy, Rebecca ed Elie, così come negli “animaletti” che accompagnano le varie coppie nelle avventure.
Fan service consapevole
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I personaggi di Mashima Hero’s non sono solo consapevoli, in qualche modo, di quanto sono simili – ma anche del ruolo che hanno nella storia. E del fatto che questa storia sia un regalo pensato per i fan. La primissima scena del manga vede Happy rubare il costume di Lucy mentre fa il bagno, per poi correre per la spiaggia gridando “fan service, fan service” (di cui Mashima Hero’s è pieno, anche se non lo troverete nelle immagini che postiamo in questa recensione).
E le protagoniste femminili della storia ripetono più volte che, sebbene siano su un’isola tropicale, il fatto che stiano lottando in costume da bagno sembra un po’ esagerato. Anche se va detto che, tralasciando il vestito, i combattimenti sono disegnati alla grande.
Inoltre, le eroine sottolineano l’assurdità di venire attaccate da tentacoli informi solo perché è uno stereotipo di certi tipi di manga, e in generale prendono in giro il modo in cui Mashima le sessualizza all’estremo in questa storia. Anche se il mangaka non smette di farlo, fino alle pagine bonus in fondo al volume.
Combattimenti epici per i fan
Mashima non strizza l’occhio ai fan solamente mostrando i propri personaggi con pochi indumenti adosso. Durante le fasi di combattimento, che hanno una dinamicità di grande impatto, Mashima non solo non nasconde la natura “ruffiana” di questa storia, ma fa collaborare gli eroi in panel pensati per essere degli epici team-up fumettistici. Il mangaka sa quello che funziona delle proprie storie, quindi vediamo scontri dinamici, battute semplici e fan-service a non finire.
Un mix che sembra fatto solo per i fan, ma in qualche modo funziona anche per chi come noi conosce poco queste storie: tutto il turbine di fan service, con meta-commentario allegato, non rallenta la trama. Che all’inizio sembra semplice, ma si rivela sorprendente.
Una svolta inattesa
Se all’inizio Mashima sembra soprattutto interessato a far incontrare i propri eroi, come action figure molto poco vestite, quando introduce il cattivo principale della storia le cose cambiano. L’autore decide di presentare un villain “classico” nell’aspetto e nella enorme superiorità che sembra avere all’inizio. Ma originale per i suoi poteri.
Non vogliamo fare spoiler, ma possiamo parlare di quello che ci sembra essere il commento dell’autore. Che presenta un cattivo in cui vuole riconoscersi. La sua arma più terribile è l’immaginazione, la stessa che Mashima ha usato per creare questi tre mondi così simili eppure tanto diversi.
Sebbene resti anzitutto un grande regalo per i fan delle tre saghe, Mashima sembra voler utilizzare questa occasione per riflettere sul ruolo che lui, come artista, ha nelle sue storie. Il risultato resta comunque leggero e scanzonato, in linea con i manga shonen condensati in questa storia. Ma ci ha stupito come abbia saputo inserire un tocco di sensibilità in una storia con più esplosioni e battute a doppio senso che dialoghi.
Recensione di Mashima Hero’s: non solo per i fan
Non c’è dubbio che Mashima Hero’s nasca come regalo affettuoso per chi ha amato Fairy Tail, Edens Zero e Rave. Ci sono tantissimi personaggi noti, che parlano con una voce chiara e unica anche se rilegati a pochi panel. E l’azione è di ottima qualità, con una dinamicità che permette di mescolare le varie tecniche di lotta dei tre mondi diversi in un solo turbine dal grande effetto.
Tuttavia, anche chi come noi ha preso questo volume soprattutto per conoscere Mashima troverà una gradita sorpresa. Non solo potrà conoscere lo stile grafico del mangaka, ma potrà leggere una storia un po’ introspettiva, che parla dell’arte di creare storie.
A dirla tutta, sospettiamo che la maggior parte dei lettori comprerà questo volume soprattutto per gli scontri epocali e per vedere i protagonisti in costume da bagno: Mashima non aveva bisogno di aggiungere una metanarrativa, ma ci piace l’abbia fatto. Se non altro, per darci qualcosa di cui parlare in questa recensione di Mashima Hero’s: un regalo per i fan, che da spunti di riflessione anche ai nuovi lettori.
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