Marvel non userà la CGI per riportare in vita attori morti

La Marvel sembra non voglia più utilizzare la tecnologia per riportare in vita nei suoi show attori deceduti. Una politica usata già molte volte in passato. In un certo senso, la Disney ha dato il via a questa tecnica dopo che Peter Cushing era tornato nei panni di Grand Moff Tarkin in Rogue One: A Star Wars Story: all’epoca della release dello spin-off, Cushing era morto da 22 anni. Victoria Alonso, vicepresidente esecutivo della produzione dei Marvel Studios, ha spiegato il perché di una decisione che va in direzione opposta. Queste alcune dichiarazioni rilasciate a Yahoo Movies: “Non l’abbiamo mai considerato”.

Marvel, gli attori deceduti non verranno ricreati in CGI: parla Craig Hammack

Sul dilemma morale dietro la ricreazione digitale di attori deceduti, Craig Hammack, artista degli effetti visivi che ha lavorato a Captain Marvel, ha aggiunto anche il suo punto di vista. Un pensiero che può considerarsi via di mezzo tra i due estremi: “È un processo del quale siamo tutti consapevoli, perché le possibilità stanno arrivando. La nostra speranza è che, se dovesse accadere, nulla venga fatto irresponsabilmente”. Anche se il pensiero finale è indicativo: “Dal mio punto di vista, non voglio vedere una performance recitata da qualcuno che non sia quell’attore in carne ed ossa“.

Preso atto della decisione attuale di non sfruttare la tecnica di resurrezione, c’è ora da capire se in un prossimo futuro gli studios arriveranno a firmare una sorta di “clausola di risurrezione” con gli attori per lo sfruttamento della loro immagine dopo la loro scomparsa. Ricordiamo che i Marvel Studios, LCC, conosciuti dal 1993 al 1996 come Marvel Films, sono uno studio cinematografico e televisivo con sede a Burbank, California. Fondati nel 1993 dalla Marvel Entertainment, dal 2004 assumono l’attuale denominazione. Lo studio dal 2009 è una sussidiaria dei The Walt Disney Studios.